On line i progetti della città: "Sfida a chi butta giù i grattacieli"
di Chiara Campo
Hanno scelto una data simbolica, il primo maggio. Sette anni esatti all’inaugurazione dell’Expo, quel 2015 che segnerà la rivoluzione - in primis architettonica - della città. Per allora - salvo sorprese - svetteranno già i grattacieli di Citylife sulle ceneri della vecchia Fiera e il Pirellone bis a Garibaldi-Repubblica; il Vigorelli sarà il nuovo palazzetto dello sport, l’ex Manifattura Tabacchi la Cinecittà milanese e, seguendo la «via dell’acqua» si potrà arrivare in barca dai Navigli a Rho-Pero, quartier generale dell’Esposizione universale. Oltre che dai cantieri che ridisegneranno lo skyline, il tempo da qui al 2015 sarà scandito dalle proteste, il fronte anti-grattacieli ad esempio è già nutrito. Quello che si era creato nel 2005 contro l’abbattimento del Bosco di Gioia ha fatto storia: presidi e 16mila firme, ma non sono servite. «Chiedevano alla gente “Ti piacciono gli alberi?”. Chi poteva dire di no?», puntualizza Claudio Nelli, giovane appassionato di architettura. Mentre il Comitato faceva campagne per difendere il Bosco e «abbattere» il progetto del nuovo Pirellone, lui lanciava su skyscrapercity.com (il forum internazionale che nasce dal motto «noi crediamo nello sviluppo urbano»), una contro-campagna. Sì al progetto, anche a costo di tagliare gli alberi. Hanno iniziato a iscriversi una decina di persone, oggi sono diventate oltre 200 e da tutta Italia: si scambiano informazioni e pareri sugli sviluppi urbanistici in corso, non solo a Milano ma in tutto il Paese.
Da tanto interesse è nata l’idea di lanciare un sito ad hoc: il primo maggio è sbarcato su internet www.urbanfile.it, composto per ora da circa 200 schede («ma ne abbiamo pronte almeno 600», racconta Nelli, 36 anni, fondatore del progetto con Marco Montella di 32 anni, Roberto Arsuffi di 43 e il giovane Filippo di 23, tutti milanesi) su «tutti i progetti architettonici che stanno cambiando il volto delle nostre città». Stato dei lavori, tempistica, breve descrizione dei progetti, immagini e rendering, non solo di Milano, ma anche Roma, Bologna, Torino, Palermo, Napoli. Un lavoro da maestri (e il sito del Comune lo ha «adottato» con un link) anche se, riferisce, «nessuno di noi è architetto di professione». L’obiettivo, racconta, è «dare risposte a chiunque cerchi informazioni sulle trasformazioni in atto. Vuole essere uno strumento contro la disinformazione costruita “ad arte” dai comitati, che contano sulla scarsa conoscenza, fanno firmare appelli e quella di poche decine di persone passa come un’opinione largamente diffusa».
Urbanlife, spiega Nelli, è un progetto aperto. Significa che «chiunque può iscriversi, inserire nuove schede o arricchire quelle esistenti. Ovviamente, ogni informazione viene vagliata dallo staff prima di essere pubblicata on line». In un paio di settimane gli «abitanti» dell’Italia che verrà sono già diventati tantissimi e di ogni età («da studenti di 14-15 anni a cinquantenni»), inviano segnalazioni da tutte le regioni. «C’è una signora milanese - racconta - che quasi ogni giorno spedisce foto per tenerci aggiornati sui progressi che fa il cantiere del nuovo Pirellone». Un altro grattacielo. Proteste? Almeno su internet, gli hanno costruito una buona difesa intorno.
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