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giovedì 14 aprile 2011

BOLOGNA - Bologna vista dalla Torre Unipol

Così cambia lo skyline della città
Con i suoi 126 metri avrà il record d'altezza








Svetta solitaria in cielo la nuova torre più alta di Bologna. Sono tutti lì, già adesso, uno sopra l’altro, i 126 metri del grattacielo di via Larga, prima costruzione della città visibile da chi proviene dal mare. Cade così dopo 892 anni il primato dell’Asinelli e dei suoi 97,50 metri.


Il grattacielo verrà terminato il prossimo settembre dopo 2 anni e 9 mesi di lavoro: a quel punto sulla sommità verrà apposto il marchio definitivo di «Torre Unipol». Attualmente si stanno ultimando gli ultimi tre piani, progettati come un unico volume con tanto di camminamento sopraelevato lungo il perimetro della torre, che verranno dedicati a spazi museali, incontri culturali ad invito e con una terrazza panoramica che il Corriere di Bologna ha potuto ammirare in anteprima (video sul sito nella sezione blog «Dammi il Tiro»): una visione naturalmente spettacolare, con lo skyline della città medievale ad ovest, le onde collinari a sud e a nord lo sconfinato hinterland dove gli edifici più alti, dal quartiere fieristico al grattacielo Ina degli anni ’60, risultano piccoli piccoli.


È una torre del futuro quella progettata e costruita da Open Project su incarico di Unifim, la finanziaria di Unipol, proprietaria del lotto che comprende anche un albergo Unaway (35 metri di altezza, 140 camere) e una «piastra» servizi, la cui tematica principale sarà la ristorazione e il fitness, completamente coperta con una particolare «vela» realizzata con un materiale gonfiato che consente differenti modalità di filtraggio della luce e una ventilazione particolare. Un grande prato, anch’esso coperto dalla «vela», farà da tetto alla piastra che, insieme all’albergo, deve ancora essere costruita (al momento si stanno realizzando le fondazioni) e verrà conclusa nella primavera 2012. Torre del futuro dicevamo, in quanto sarà interamente a emissioni zero (con consumi molto al di sotto di quelli stimati dal Comune) poiché utilizzerà energia elettrica fornita dalla grande parete fotovoltaica esposta a sud est.

Non a caso il grattacielo ha ricevuto la certificazione Leed col massimo del punteggio, «Gold». Certificazione mondiale, misurata da un’agenzia americana che analizza una serie di voci che vanno dal sito ai materiali utilizzati, l’impatto ambientale e i servizi, per finire con i consumi e il benessere degli utenti. Fra le particolarità della torre va segnalato che ogni piano, la cui superficie è di 700 mq, è stato progettato in maniera indipendente con conseguente vantaggio sui consumi e la gestione dello spazio. Massimo della flessibilità, dunque. Le pareti della torre più assolate sono «protette» da un’intercapedine di 80 cm all’interno della quale si raffredda l’aria calda in estate e si incamera il calore in inverno. La manutenzione delle grandi vetrate avverrà grazie a una particolare resina che eviterà che la sporcizia rimanga sulla superficie trasparente. I cinque ascensori di servizio funzioneranno poi a chiamata diretta, ovvero indicando al momento della richiesta il piano che si vuole raggiungere, con evidente risparmio di tempo e di energia.





I 27 piani della torre, tolti i primi 4 e gli ultimi 3 (nonché i tre sotterranei, fino a 16 metri sotto il livello del terreno) che ospiteranno una grande sala congressi, un parcheggio da 550 posti, e altri spazi come gli spogliatoi per i ciclisti), verranno interamente occupati da uffici della Unipol e di società ad essa collegate. Non ci saranno quindi residenze né vendite a terzi. Imponente l’investimento finanziario: 120 milioni di euro solo per la costruzione degli immobili. A questi vanno aggiunti gli esborsi per l’acquisto del terreno (avvenuto nel 1990!), i costi della bonifica dell’area (due anni di lavoro) e gli oneri di urbanizzazione che consistono nella realizzazione di due rotonde, di un’uscita della tangenziale con tanto di pannelli antirumore, dell’interramento di un tratto della Suburbana (che avrà la sua stazioncina di pertinenza), la realizzazione di un grande giardino in via del Terrapieno. Infine, ciliegina sulla torta, una volta conclusa l’opera, tutta la parete nord ovest del grattacielo sarà illuminata ogni sera con luci di colore sempre diverso. Uno spettacolo anche dal basso, anche da lontano.

Fernando Pellerano

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