Positivi i collaudi sulla nuova tratta della linea verde. Catania: troppi otto anni per realizzare 5 chilometri
Tre settimane alla meta: Milanofiori. I collaudi hanno dato «esito positivo», i tecnici e gli operai di Mm e Atm hanno garantito l'«assoluta affidabilità» della linea: il metrò 2 da Famagosta ad Assago sarà aperto il 20 febbraio. Il cantiere infinito ha impiegato otto anni e subìto tre rinvii prima di arrivare allo sprint finale, ma ormai ci siamo: il vertice convocato ieri in Regione ha archiviato le polemiche e fissato una (nuova) data d'inaugurazione. Finalmente «soddisfatto», dopo aver minacciato «provvedimenti severi», l'assessore lombardo ai Trasporti, Raffaele Cattaneo. Così Bruno Simini, assessore milanese ai Lavori pubblici: «Il prolungamento della linea 2 è il primo importante tassello nel piano di interventi infrastrutturali per lo sviluppo della rete metropolitana».
Sono due stazioni e 4,8 chilometri di binari, meno della metà in galleria. I treni avrebbero dovuto iniziare a viaggiare già dal 23 gennaio scorso, sul tracciato Famagosta-Assago, ma guasti tecnici ed economici avevano imposto l'ennesimo slittamento. I problemi, ora, appaiono «risolti»: la commissione per l'agibilità si riunirà l'11 febbraio e tra il 12 e il 19 saranno effettuati i test di pre-esercizio coi mezzi vuoti. Domenica 20 febbraio, infine, il taglio del nastro: «Ma i bus dei pendolari saranno trasferiti su Assago solo in un secondo momento - precisa l'assessore provinciale alla Mobilità, Giovanni De Nicola -. Prima devono essere realizzati parcheggi di corrispondenza e percorsi protetti».
Al vertice, oltre agli assessori, c'erano il sindaco di Assago Graziano Musella, Oriana Fortini (ad del general contractor Am) e i presidenti di Mm e Atm, Lanfranco Senn ed Elio Catania. Il numero uno di Atm, intervistato ieri dal sito web Affari Italiani, ha suggerito a tutti un «esame di coscienza» sul caso Assago: «Otto anni per un prolungamento così breve sono troppi, non si può affrontare così il futuro. Ci vuole più responsabilità». Quanto al «futuro», Catania ha messo sul tavolo un'ipotesi di fusione tra Atm e Mm: «Sono valutazioni che solo gli azionisti possono fare... Però stare vicini e mettere insieme l'intero ciclo, dal disegno alla progettazione alla valorizzazione al controllo delle imprese, fino alla gestione, può portare dei vantaggi».
Sono due stazioni e 4,8 chilometri di binari, meno della metà in galleria. I treni avrebbero dovuto iniziare a viaggiare già dal 23 gennaio scorso, sul tracciato Famagosta-Assago, ma guasti tecnici ed economici avevano imposto l'ennesimo slittamento. I problemi, ora, appaiono «risolti»: la commissione per l'agibilità si riunirà l'11 febbraio e tra il 12 e il 19 saranno effettuati i test di pre-esercizio coi mezzi vuoti. Domenica 20 febbraio, infine, il taglio del nastro: «Ma i bus dei pendolari saranno trasferiti su Assago solo in un secondo momento - precisa l'assessore provinciale alla Mobilità, Giovanni De Nicola -. Prima devono essere realizzati parcheggi di corrispondenza e percorsi protetti».
Al vertice, oltre agli assessori, c'erano il sindaco di Assago Graziano Musella, Oriana Fortini (ad del general contractor Am) e i presidenti di Mm e Atm, Lanfranco Senn ed Elio Catania. Il numero uno di Atm, intervistato ieri dal sito web Affari Italiani, ha suggerito a tutti un «esame di coscienza» sul caso Assago: «Otto anni per un prolungamento così breve sono troppi, non si può affrontare così il futuro. Ci vuole più responsabilità». Quanto al «futuro», Catania ha messo sul tavolo un'ipotesi di fusione tra Atm e Mm: «Sono valutazioni che solo gli azionisti possono fare... Però stare vicini e mettere insieme l'intero ciclo, dal disegno alla progettazione alla valorizzazione al controllo delle imprese, fino alla gestione, può portare dei vantaggi».
Armando Stella
Dal Corriere della Sera
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