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Si parla di costruzioni di edilizia agevolata in località Aghiale, di recupero per attività di ippoterapia dell’ex stalla, di nuovi accessi alla costa tra il porto e la 'Grotta' per la libera balneazione
Capraia (Livorno), 31 gennaio 2011 - Dopo un quarto di secolo di tentativi frustrati, il consiglio comunale dell’isola di Capraia ha approvato il nuovo piano strutturale, che per la prima volta propone anche nuovi utilizzi «civili» ad alcune costruzioni dell’ex colonia penale. Si parla di costruzioni di edilizia agevolata in località Aghiale, di recupero per attività di ippoterapia dell’ex stalla, di nuovi accessi alla costa tra il porto e la «Grotta» per la libera balneazione, di una ventina di alloggi anche nei pressi del paese, con altri 5mila metri cubi di costruzioni destinate ai servizi.
Il piano dovrà passare al v aglio della Provincia e della Regione e quindi dovrà essere integrato dal piano di fabbricazione e dai regolamenti edilizi che entreranno nel vivo delle scelte urbanistiche, con eventuali miglioramenti e correttivi.
Il sindaco Della Rosa ha dato largo spazio alle speranze: come quella di un osservatorio dei cetacei al posto del vecchio semaforo della Marina sul canale di Corsica (per richiamare un turismo qualificato) e il recupero del Sant’Antonio per un centro di studi sulla biologia marina e sugli endemismi dell’isola. Molti appaiono oggi solo come sogni.
Ma come ha detto lo stesso Della Rosa, per la prima volta almeno a questo livello di strutturazione urbanistica Capraia c’è arrivata. «E’ una vittoria dell’isola e un importante passo verso scelte non imposte dall’alto per la gestione del nostro territorio». L’approvazione del piano struturale ha avuto però un pesante prezzo politico. Nella giunta di Della Rosa si è polemicamente dimesso l’assessore al commercio Arturo Vasuino, dopo che nelle scorse settimane si erano dimessi da consiglieri anche Gaetano Guarente — ex sindaco e uno dei principali sostenitori, nei primi anni, del mandato di Della Rosa — e la direttrice del marina isolano Sonia Severi.
Il sindaco in sostanza ha visto passare il piano solo grazie alla benevola astensione dell’opposizione (Marida Bessi e Antonella Vito), anch’essa comunque spaccata con il voto negativo di Alessandro Garau. Sia il dimissionario Vasuino, sia il capogruppo dell’opposizione (di sinistra) Marida Bessi, hanno presentato documenti scritti per illustrare le propria scelte.
Vasuino ha accusato il sindaco di aver spaccato un gruppo che aveva visto con largo margine le elezioni, sostanzialmente per non aver voluto accettare proposte del gruppo stesso come un piano di autocostruzione di alloggi per non abbienti, ma anche per aver concordato i passaggi più importanti del piano strutturale con l’opposizione; con il risultato di avere un documento debole, «senza un’impronta forte di cambiamento bensì con la solita manfrina».
Nel documento dell’opposizione, firmato da Marida Bessi e Antonella Vito, si dichiara che l’astensione intende essere un riconoscimento utile per far proseguire l’iter della pianificazione; si da atto al sindaco di aver recepito alcuni suggerimenti nei vari tempi forniti dalla stessa minoranza, ma si dichiara anche di non poter dare voto favorevole «a un atto al quale abbiamo partecipato in modo episodico e frammentato».
Secondo la nota, molte scelte sul futuro sono ormai condizionate da atti pregressi, invano osteggiati negli anni dalla stessa minoranza. Tra le critiche, anche gli 800 metri quadri previsti per l’Utoe Paese per l’edilizia residenziale, giudicati eccessivi e da ridimensionare. Da difendere infine la fascia pedemontana al porto, dove costruire sarebbe per il documento altamente lesivo per il paesaggio e per la stessa sicurezza.
Mentre da oggi il piano inizia il suo iter (60 giorni per l’ok regionale) ci si interroga su quale sia la maggioranza che, con la spaccatura sul documento, sostiene il sindaco in vista delle prossime amministrative di primavera. E c’è chi ipotizza una nuova candidatura di Gaetano Guarente in opposizione a quella, per il secondo mandato, di Maurizio Della Rosa.
Capraia (Livorno), 31 gennaio 2011 - Dopo un quarto di secolo di tentativi frustrati, il consiglio comunale dell’isola di Capraia ha approvato il nuovo piano strutturale, che per la prima volta propone anche nuovi utilizzi «civili» ad alcune costruzioni dell’ex colonia penale. Si parla di costruzioni di edilizia agevolata in località Aghiale, di recupero per attività di ippoterapia dell’ex stalla, di nuovi accessi alla costa tra il porto e la «Grotta» per la libera balneazione, di una ventina di alloggi anche nei pressi del paese, con altri 5mila metri cubi di costruzioni destinate ai servizi.
Il piano dovrà passare al v aglio della Provincia e della Regione e quindi dovrà essere integrato dal piano di fabbricazione e dai regolamenti edilizi che entreranno nel vivo delle scelte urbanistiche, con eventuali miglioramenti e correttivi.
Il sindaco Della Rosa ha dato largo spazio alle speranze: come quella di un osservatorio dei cetacei al posto del vecchio semaforo della Marina sul canale di Corsica (per richiamare un turismo qualificato) e il recupero del Sant’Antonio per un centro di studi sulla biologia marina e sugli endemismi dell’isola. Molti appaiono oggi solo come sogni.
Ma come ha detto lo stesso Della Rosa, per la prima volta almeno a questo livello di strutturazione urbanistica Capraia c’è arrivata. «E’ una vittoria dell’isola e un importante passo verso scelte non imposte dall’alto per la gestione del nostro territorio». L’approvazione del piano struturale ha avuto però un pesante prezzo politico. Nella giunta di Della Rosa si è polemicamente dimesso l’assessore al commercio Arturo Vasuino, dopo che nelle scorse settimane si erano dimessi da consiglieri anche Gaetano Guarente — ex sindaco e uno dei principali sostenitori, nei primi anni, del mandato di Della Rosa — e la direttrice del marina isolano Sonia Severi.
Il sindaco in sostanza ha visto passare il piano solo grazie alla benevola astensione dell’opposizione (Marida Bessi e Antonella Vito), anch’essa comunque spaccata con il voto negativo di Alessandro Garau. Sia il dimissionario Vasuino, sia il capogruppo dell’opposizione (di sinistra) Marida Bessi, hanno presentato documenti scritti per illustrare le propria scelte.
Vasuino ha accusato il sindaco di aver spaccato un gruppo che aveva visto con largo margine le elezioni, sostanzialmente per non aver voluto accettare proposte del gruppo stesso come un piano di autocostruzione di alloggi per non abbienti, ma anche per aver concordato i passaggi più importanti del piano strutturale con l’opposizione; con il risultato di avere un documento debole, «senza un’impronta forte di cambiamento bensì con la solita manfrina».
Nel documento dell’opposizione, firmato da Marida Bessi e Antonella Vito, si dichiara che l’astensione intende essere un riconoscimento utile per far proseguire l’iter della pianificazione; si da atto al sindaco di aver recepito alcuni suggerimenti nei vari tempi forniti dalla stessa minoranza, ma si dichiara anche di non poter dare voto favorevole «a un atto al quale abbiamo partecipato in modo episodico e frammentato».
Secondo la nota, molte scelte sul futuro sono ormai condizionate da atti pregressi, invano osteggiati negli anni dalla stessa minoranza. Tra le critiche, anche gli 800 metri quadri previsti per l’Utoe Paese per l’edilizia residenziale, giudicati eccessivi e da ridimensionare. Da difendere infine la fascia pedemontana al porto, dove costruire sarebbe per il documento altamente lesivo per il paesaggio e per la stessa sicurezza.
Mentre da oggi il piano inizia il suo iter (60 giorni per l’ok regionale) ci si interroga su quale sia la maggioranza che, con la spaccatura sul documento, sostiene il sindaco in vista delle prossime amministrative di primavera. E c’è chi ipotizza una nuova candidatura di Gaetano Guarente in opposizione a quella, per il secondo mandato, di Maurizio Della Rosa.
di ANTONIO FULVI - La Nazione
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