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martedì 15 giugno 2010
MILANO - Dal 2014 una «circle line» come a Londra
DALLA RICONVERSIONE DEI VECCHI SCALI FERROVIARI E COLLEGAMENTO CON LE LINEE METROPOLITANE
Dal 2014 una «circle line» come a Londra
Convogli ogni sei minuti, 15 fermate, usando binari esistenti. 140 mln per convogli e sei nuove fermate
Nel 2014 Milano avrà una nuova metropolitana leggera di superficie «ad anello», una sorta di Circle Line simile alla overground di Londra. Per la verità la linea ferrata che collega Greco-Bicocca a nord, fino a San Cristoforo a sud-ovest, passando da Lambrate a Porta Romana c'è già: ma quella che oggi è un'infrastruttura poco utilizzata, con treni che passano ogni mezz'ora, diventerà un nuovo asse del trasporto cittadino, con corse ogni cinque minuti e sei nuove stazioni collegate alla rete metropolitana. Una «rivoluzione per la mobilità urbana, che passerà da un sistema radiale a uno a rete», ha detto l’assessore comunale allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli. La nuova linea - quindici fermate per 27 chilometri di percorso - sarà realizzata grazie alla riqualificazione dei sette scali ferroviari dismessi (Farini, Porta Romana e Porta Genova soprattutto). Secondo l'accordo stipulato con il Comune, Ferrovie dello Stato si è impegnata a investire parte delle plusvalenze ottenute con la valorizzazione degli scali (circa 150 milioni di euro) nella realizzazione della linea ferrata, con la creazione di sei nuove stazioni (Dergano, Istria, Forlanini, Zama, Tibaldi e Canottieri), l'acquisto di nuovi treni dedicati e l'insonorizzazione del percorso.
I binari ci sono già tutti, si tratta di metterli a sistema e collegarli con le linee metropolitane che attraversano invece la città lungo percorsi radiali. Molte nuove stazioni, infatti, permetteranno la corrispondenza con le metropolitane: a Dergano la M3, A Istria la M5, a Forlanini la M4 e a Zama il Passante. Inoltre il piano di governo del territorio ha già previsto la possibilità della chiusura a Ovest dell'Anello con la futuribile linea sotterranea M8, ancora tutta da progettare e finanziare. «Con un investimento 25 volte inferiore a quello necessario per una nuova linea di metropolitana, che costa grosso modo 100 milioni al chilometro - ha detto durante un sopralluogo - saremo in grado di realizzare questo sistema complementare di trasporto che rivoluzionerà la mobilità urbana».
A prevedere la nuova tratta è un emendamento bipartisan approvato la scorsa settimana in Consiglio comunale nell’ambito del Piano di governo del territorio, il documento urbanistico destinato a ridisegnare lo sviluppo della città nei prossimi anni. In attesa del via libera definitivo al Pgt le Ferrovie dello Stato, il Comune di Milano, la Regione Lombardia e la Provincia di Milano contano comunque di approvare l’accordo di programma sulla valorizzazione degli scali ferroviari dismessi che permetterà, tra l’altro, di costruire su una parte di essi in cambio di oneri che verranno investiti prioritariamente nella linea semicircolare. La nuova «circle line» milanese, come l’hanno battezzata a Palazzo Marino, in realtà percorrerà un anello ancora incompleto. Manca infatti il tratto ovest, soppresso negli anni Trenta. Al suo posto il Comune ha inserito nel Pgt un percorso molto più periferico, che attraverserebbe diverse aree verdi, magari sotto forma di linea metropolitana di superficie, di cui non si parlerà però prima del 2030 e che richiederà investimenti molto più consistenti della cosiddetta «circle line».
Dal Corriere della Sera
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