NELLA CAPITALE POLVERI SOTTILI A LIVELLI DI GUARDIA
Smog, ottavo giorno di divieti Proteste di ciclisti e Legambiente Si fermano anche venerdì, dalle 7.30 alle 20.30 tutti i veicoli inquinanti all'interno della fascia verde
ROMA - Ottavo giorno di stop per i veicoli inquinanti. E' ancora allarme smog nella Capitale, dove anche venerdì, dalle 7.30 alle 20.30, non potranno circolare all'interno della fascia verde i mezzi (compresi i veicoli commerciali) a benzina e diesel «euro 0», moto e ciclomotori a due tempi «euro 0», veicoli diesel «euro 1» e «euro 2» e perfino le minicar, diesel e benzina «euro 0», diesel «euro 1».
E oggi, contro traffico e inquinamento, si annunciano due grandi manifestazioni indette da Legambiente e dal coordinamento di ciclisti «Morire di traffico».
MASCHERINE E PEDALI - I ciclisti protesteranno nel pomeriggio di venerdì 27 ai Fori Imperiali con un'adunata di due ruote, una «critical mass» contro la strage sulle strade urbane. Nel 2007 (ultimi dati Istat disponibili) si sono verificati in Italia 15.713 incidenti con coinvolti dei velocipedi, nei quali hanno perso la vita 352 ciclisti (249 conducenti e 3 trasportati), mentre 14.535 sono rimasti feriti. E a Roma, a fine ottobre, una ragazza Eva, era morta travolta da un taxi, proprio ai Fori Imperiali, mentre tornava a casa in bici.
I sostenitori di Legambiente, invece sono mobilitati per le 11.30 all'Eur, presso la centralina di monitoraggio dell'aria in piazza Enrico Fermi. Guidati da Lorenzo Parlati e Cristiana Avenali, presidente e direttore di Legambiente, indosseranno le mascherine e metteranno in atto una «clamorosa protesta». L'invito è ad «un blocco delle auto autorganizzato».
DATI ALLARMANTI - Legambiente sottolinea l'allarme per i dati sull'inquinamento da polveri sottili. Giovedì Arpa Lazio evidenziava livelli di pm10, superiori ai limiti imposti (50 microgrammi per metrocubo) nelle stazioni Arenula, Bufalotta, Tiburtina, Fermi, Francia, Preneste, Magna Grecia, Cinecittà, Cipro. E le previsioni meteorologiche risultano favorevoli al ristagno degli inquinanti nei bassi strati dell'atmosfera.
l.za.
LA MAPPA DEL RISCHIO ELABORATA DALLA FONDAZIONE LOMBARDIA PER L’AMBIENTE
Smog, dossier segreto del Comune «In centro l’emergenza è cronica» I Bastioni come le tangenziali: «Sia in estate sia in inverno superati i limiti di legge europei»
MILANO - «Il basso numero di stazioni pre senti sul territorio non è sufficiente per svolgere significative analisi» sul l’aria e per questo la Fondazione Lom bardia per l’Ambiente ha installato al tre 50 centraline antismog, ovunque, centro e periferie. L’incarico le è stato affidato dal Comune dopo l’avvio di Ecopass, il 18 febbraio 2008. Obietti vo: «L’individuazione delle zone del la città più critiche, quanto a 'rischio potenziale', fornendo così al deciso re politico un agile strumento per po ter attuare delle politiche, a breve ter mine, di mitigazione delle emissio ni». La relazione è del giugno 2009, ma il dossier sulla salute pubblica dei milanesi — pagato dai cittadini — è stato nascosto, archiviato, secretato.
Nelle conclusioni si legge, tra l’altro, che «l’esposizione della popolazione residente che lavora a Milano, i resi denti non occupati e le persone pres so strutture ospedaliere presentano un grado di esposizione di tipo croni co». E cronico «si dice di malattia per sistente nell’organismo, priva di ma nifestazioni acute ma di difficile gua rigione». Definizione da dizionario. Il documento rientra nel program ma «Pro-Life» ed è da sei mesi nei cassetti di Palazzo Marino. S’intitola «Analisi di rischio per la valutazione dell’impatto della qualità dell’aria sul la popolazione di Milano, monitoraggio target- oriented e analisi delle cri ticità »: 114 pagine sulle due campa gne di misurazione condotte nel l’estate 2008 e nell’inverno 2009, ana lisi comparate dei dati su benzene, biossidi di azoto, ozono e pm10. Me dici e ingegneri hanno scelto i 50 «si ti di monitoraggio più rappresentati vi», da piazza Mondadori a via Dante, da corso Magenta a piazza Bolivar, considerato i «fattori di pressione» sull’ambiente («traffico, sorgenti di ti po civile e industriale») e definito una «carta degli elementi di vulnera bilità» che include scuole, ospedali, «aree a particolare densità abitativa» e tutela anzitutto bambini e anziani.
Una sola premessa: «Nel quadro delle politiche di road pricing attuate dal Comune, una specifica tassa chiama ta Ecopass è stata introdotta nel me se di gennaio 2008». Il programma Pro-Life ne valuta gli effetti. Questi. «Le medie giornaliere di concentrazione del pm10 rilevate sia in estate sia in inverno in tutti i siti di monitoraggio sono spesso superiori ai valori limite fissati dalle normati ve », fino all’esasperazione dei 199 mi crogrammi misurati in via Larga, zo na Ecopass, un valore quattro volte oltre la soglia d’allarme fissata a 50 microgrammi. «Le aree maggiormen te critiche si snodano lungo una fa scia centrale che attraversa la città da est a ovest» e che interessa «anche buona parte dell’area Ecopass»: que sto, in particolare, «denota la circola zione significativa di autovetture a benzina (non solo Euro 4) indipen dente dal disincentivo economico in trodotto dall’amministrazione». Tut tavia, la tassa antismog un impatto ce l’ha: mentre «all’interno della zona di rispetto Ecopass le concentrazioni degli ossidi di azoto e di benzene mo strano una diminuzione rilevabile», e pure i livelli di pm10, «immediata mente al di fuori di quest’area i valori sono molto più alti, ma anche supe riori a quelli delle aree più periferi che caratterizzate da un traffico pe sante. Questo fenomeno può essere attribuito al congestionamento di au toveicoli alla ricerca di un parcheggio».
È l’effetto canyon descritto da gli esperti lungo i Bastioni, la camera a gas affacciata sul centro storico. Oltre agli impianti di riscaldamen to, c’è il «contributo determinante» del traffico nel superamento dei limi ti «orari e annuali sulle concentrazio ni » degli inquinanti. Un contributo doppio: assieme agli scarichi, le auto dei pendolari trasportano anche «par ticolato » prelevato da «terreni conta minati esterni al territorio urbano mi lanese». Milano, in sintesi, respira so lo di notte, «quando i residenti e i la voratori provenienti da fuori città tor nano alle proprie abitazioni». Osserva Enrico Fedrighini, consi gliere dei Verdi, che «il Comune, ol tre a prendere provvedimenti, deve anche monitorarne l’efficacia. Questi documenti non dovevano essere se cretati, è un brutto segnale per la cit tà. Letizia Moratti ha avuto il corag gio di aprire una nuova strada nella lotta allo smog. Non torni indietro».
Gianni Santucci Armando Stella
Dal Corriere della Sera
Nessun commento:
Posta un commento