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martedì 26 gennaio 2010
MILANO - E' rissa sullo smog
A Milano è rissa sullo smog E la Lega chiede targhe alterne
Aula consiliare occupata. Il vicesindaco De Corato:
«Ad aprile nuovi interventi»
Aula occupata per avere risposte sul tema dello smog. Insieme al livello degli inquinanti (siamo al quattordicesimo giorno di superamento delle soglie di allarme per le polveri sottili) resta alta la tensione politica intorno alla questione dell’aria pulita: al punto che alcuni consiglieri del centrosinistra, guidati dal verde Enrico Fedrighini, hanno trascorso la scorsa notte a Palazzo Marino «per protestare contro l’inerzia dell’amministrazione». Il consiglio comunale che era programmato ieri sera per proseguire la discussione sul nuovo Piano di Governo del Territorio è stato interrotto per affrontare la questione dell’inquinamento. In aula, sono intervenuti l’assessore all’Ambiente Paolo Massari e il vicesindaco Riccardo De Corato. Il primo ha tagliato corto: «Dal ’79 ad oggi non c’è stato un solo anno in cui lo smog sia peggiorato, anzi la situazione è migliorata. Questo non vuole dire che a Milano si respiri bene, ma gli allarmismi sono solo frutto di campagne stampa». Ma non tutti in maggioranza si consolano pensando che c'è chi sta peggio. La Lega, ad esempio, si affida al capogruppo ed europarlamentare Matteo Salvini per tornare a chiedere le targhe alterne: «Dal primo febbraio e per almeno un mese, si viaggi in città, dalle 7 alle 19, a targhe alternate». Un’idea che pochi giorni fa era stata lanciata dal presidente della Provincia, Guido Podestà (Pdl).
Ma giusto ieri, in aula, il vicesindaco De Corato su questo tema ha ricordato che «il 10 febbraio del 2005 un provvedimento di riduzione di targhe alterne non ha sortito esito. E il 22 gennaio 2005, in corrispondenza di un divieto totale della circolazione, il livello di Pm10 è cresciuto rispetto al giorno precedente». Incalza il capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino: «La giunta dovrebbe immediatamente mettere in campo un piano straordinario per costruire nuove metropolitane. I soldi? Rinuncino al tunnel sotterraneo, progetto costoso e attira-auto». E mentre la maggioranza elenca il lavoro fatto fin qui dichiarandosi contro gli «interventi tampone», il centrosinistra propone tre giorni consecutivi di blocco del traffico, l'obbligo di pagamento dell’ecopass per gli euro 4 diesel, il limite di 80 all'ora sulle autostrade lombarde come nel Canton Ticino nei giorni di smog». Ma De Corato insiste: «Ad aprile valuteremo, serenamente e senza farci condizionare da inutili allarmismi, altri eventuali interventi strutturali». «Milano dimostra di essere maestra nella politica del non fare», accusa il parlamentare milanese del Pd, Enrico Farinone. E il leader lombardo di Prc, Nello Patta, chiede di attuare «una politica che modifichi il sistema della mobilità nell'area metropolitana milanese». Intanto, Sergio Cofferati dà la sua ricetta ricordando l'esperienza di sindaco a Bologna: «Unico rimedio temporaneo ed efficace era quello di ridurre drasticamente la circolazione dei veicoli privati. Quando vengono sforati i tetti non mi pare ci siano ragionevoli alternative».
Elisabetta Soglio
Dal Corriere della Sera
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