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venerdì 12 febbraio 2010
MILANO - Milano, arrestato per concussione il consigliere comunale pdl Pennisi
Il presidente della commissione Urbanistica sorpreso davanti a Palazzo Marino, in compagnia della segretaria, mentre incassava una tangente da 10mila euro
La trappola preparata dagli investigatori è scattata vicino a Palazzo Marino, in pieno centro a Milano, nel pomeriggio. Camillo "Milko" Pennisi, consigliere comunale del Pdl e presidente della commissione Urbanistica, è stato arrestato in flagranza di reato in piazza San Fedele mentre intascava 5 mila euro, la seconda tranche di una mazzetta di 10mila euro. A versare la somma è stato il rappresentante legale di una società immobiliare che per sbloccare una pratica ferma da quattro anni si era visto chiedere la tangente e che lunedì scorso si è rivolto alla magistratura per sporgere denuncia.
Indagata la segretaria. L'arresto, con tanto di perquisizioni, è stato eseguito dagli uomini della guardia di finanza e della polizia della sezione di polizia giudiziaria della procura milanese, coordinati dai pm Grazia Pradella, Laura Pedio e Tiziana Siciliano, che hanno iscritto nel registro degli indagati anche la segretaria di Pennisi, Silvana Rezzani. Ora gli inquirenti stanno verificando se ci siano stati o meno altri episodi.
La vicenda. Al centro c'è una complessa pratica edilizia a cui era interessata una società immobiliare, che seguiva un progetto di ristrutturazione di un palazzo alla Bovisa, periferia nord della città, il cui iter era fermo da tempo negli uffici del Comune. Alla fine di settembre, pochi giorni dopo l'ultimo sollecito trasmesso all'amministrazione comunale, M.B. - queste le iniziali del rappresentante legale della società - veniva personalmente contattato dalla segretaria di Pennisi. Da lì una serie di telefonate con il consigliere e la stessa segretaria e poi incontro con l'uomo politico sia in Comune sia nei bar attorno. Incontri in cui Pennisi, in modi sempre più espliciti, prospettava alla vittima l'impossibilità di portare a buon fine la pratica lumaca, a meno che non versasse un "significativo contributo economico".
La prima tranche. A metà novembre M.B., poco prima della seduta della commissione presieduta da Pennisi e deputata a esprimere parere obbligatorio, ma non vincolante, sulla pratica, è stato indotto dal politico a pagare 5mila euro in contanti, con l'ulteriore impegno di un successivo identico versamento. La consegna delle banconote, nascoste in un pacchetto di sigarette, al consigliere e alla sua segretaria è avvenuta all'incrocio tra via Montenapoleone e via Manzoni. La scena, però, è stata videoregistrata dalla vittima. Subito dopo è arrivato l'ok alla pratica ed M.B, nei mesi successivi, è stato più volte contattato per il saldo: la seconda tranche della tangente.
Vent'anni dopo Mario Chiesa. Dopo l'insistenza di Pennisi e della sua segretaria, ecco la denuncia in Procura, l'arresto di Pennisi e l'interrogatorio. Ancora una volta la consegna della mazzetta a Pennisi è stata filmata, ma dagli investigatori, e le banconote, precedentemente fotocopiate, sono state sequestrate. Diciotto anni fa, sempre a febbraio, fu arrestato Mario Chiesa, colto anche lui in flagranza mentre intascava una tangente dall'imprenditore Luca Magni, che lo aveva denunciato. Arresto che diede il via alla stagione di Mani pulite.
Il consiglio comunale. La notizia dell'arresto di Pennisi è piombata nel pomeriggio nell'aula del Consiglio comunale di Milano, che aera alle prese con la discussione del Piano di governo del territorio (Pgt), il documento di indirizzo urbanistico, sul quale lo stesso consigliere ha avuto un ruolo importante, in qualità di presidente della commissione competente. I lavori d'aula sono stati sospesi su accordi della maggioranze e dell'opposizione, mentre il sindaco Letizia Moratti ha convocato, fragli altri, l'assessore all'Urbanistica, Carlo Masseroli, per chiedere ragguagli sull'accaduto.
Il sindaco Moratti. Il sindaco di Milano, appresa la notizia dell'arresto, ha voluto confermare la propria fiducia nella magistratura augurandosi che l'esponente politico possa chiarire presto la sua posizione rispetto all'indagine. "Ho piena fiducia nella magistratura - ha affermato Letizia Moratti, affidando le sue parole a un breve comunicato - Mi auguro che il consigliere Pennisi possa chiarire al più presto la sua posizione di fronte alla giustizia".
La carriera. Nato a Mondovì nel 1962 e cresciuto a Milano, dove la sua famiglia si era trasferita, Pennisi si è laureato in giusrisprudenza alla Statale con una tesi in diritto ecclesiastico e ha poi frequentato un master in comunicazione d'impresa organizzato da Publitalia. Consigliere provinciale a Milano dal 1995 al 1997 - scrive nel curriculum sul proprio sito Internet - è stato presidente del Rotaract Milano Porta Vercellina fra il 1989 e il 1990.
da la Repubblica
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