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giovedì 18 novembre 2010

ROMA - Il Vaticano costruisce senza permessi: denuncia archiviata per «immunità»



LA POLEMICA SUI LAVORI NELL'XI MUNICIPIO

Il nuovo centro di ricerca del ambin Gesù sta sorgendo accanto alla basilica di Sal Paolo, ma per la Procura non c'è reato «in base all'articolo 16 dei Patti Lateranensi»

Costruire senza il permesso del Comune. Accanto alla basilica di San Paolo si può, perché il terreno è del Vaticano e gode dell’immunità prevista dall’articolo 16 dei Patti Lateranensi. Con questa motivazione la procura vuole mandare in archivio la denuncia contro il centro di ricerca del Bambin Gesù che sta sorgendo a fianco della chiesa. Un edificio che il presidente dell’XI municipio, Andrea Catarci, ha definito un «ecomostro».


IL CONCORDATO DEL '29 - Nel provvedimento, il procuratore Giovanni Ferrara e il pm Sergio Colaiocco ricordano le norme del trattato contenenti l’elenco degli immobili che, «benché facenti parte del territorio dello Stato italiano», godono dell’immunità riconosciuta alle sedi diplomatiche.
È la premessa per sottolineare che, in base all’articolo 16, «è in facoltà della Santa Sede dare ai suddetti immobili l’assetto che creda, senza bisogno di autorizzazioni o consensi da parte di autorità governative, provinciali o comunali italiane, le quali possono all’uopo fare sicuro assegnamento sulle nobili tradizioni artistiche che vanta la Chiesa cattolica».


RINUNCIA AI CONTROLLI - Inoltre, scrivono i magistrati, sia la Corte Costituzionale nel 1985, sia il governo rispondendo a un’interrogazione alla Camera nel 2008, «hanno interpretato la disposizione in esame come una rinuncia dello Stato al previo controllo degli interventi edilizi sugli immobili». L’inchiesta è nata da un esposto presentato il 27 maggio dal presidente dei Radicali, Mario Staderini. Che già allora aveva previsto l’ostacolo dell’articolo 16.
LE OBIEZIONI DEI RADICALI - Perciò nella denuncia Staderini aveva sostenuto: «Le facoltà riconosciute dal trattato non fanno riferimento alla libertà di edificare, ma esclusivamente all’assetto (a cubature invariate) degli immobili già esistenti».
Ora il radicale ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione, riproponendo le stesse considerazioni. Se il gip l’accoglierà, ordinerà alla procura di compiere altre indagini e al termine gli inquirenti dovranno decidere daccapo cosa fare con l’edificio del Bambin Gesù.

Lavinia Di Gianvito

Dal Corriere della Sera

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