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martedì 9 novembre 2010

MILANO - Tagli ai tram e cambi di percorso

Tagli ai tram e cambi di percorso
rivoluzione Atm fra caos e proteste
Soppressa la circonvallazione 29/30 e accorciata la linea del 7 per i cantieri del metrò 5
Linee storiche sostituite da due o tre coincidenze. "Vogliono distruggere il trasporto su rotaia"


È partita la rivoluzione per tram e bus: obiettivo, far posto al nuovo metrò 5, la “Lilla”. Ma sulla soppressione di una serie di linee, prima tra tutte la circolare 29/30 che viaggiava lungo la Cerchia dei Bastioni, fioccano già polemiche e proteste. La mappa del trasporto di superficie è stata modificata a causa dei cantieri per le dieci fermate del metrò che si dovranno costruire, scadenza Expo 2015, da Garibaldi a San Siro. In queste zone, per far spazio a talpe e operai, Atm ha dovuto rivedere il servizio: ma in realtà i tagli si fanno sentire in tutta la città. E il risultato sono soppressioni di linee, tram sostituiti da autobus ma anche una «razionalizzazione» che sembra anticipare i risparmi a cui l’azienda è obbligata in previsione del taglio di 40 milioni di contributi regionali provocato dalla manovra del governo.

Sparisce il 29/30, già falcidiato da tre anni di cantieri in Porta Nuova e ora sostituito da un puzzle di cambi e coincidenze, e non è detto che tornerà quando i lavori saranno finiti. E alcune linee, come il 7, sono state accorciate non tanto perché ostacolassero i cantieri ma perché da viale Espinasse al Sempione, dice l’azienda, ci sono già altri collegamenti come l’autobus 19. Una modifica che costringerà i cittadini, per almeno cinque anni e poi chissà, a cambiare più mezzi rispetto a prima.

E se i consumatori sono già all’attacco, accusando Atm di aver approfittato del cantiere del metrò 5 per far sparire alcune linee e capolinea «smontando il sistema tranviario milanese», a complicare le cose arriva anche un ordine di servizio che impone ai tranvieri di procedere a passo d’uomo sulla maggior parte dei binari. In particolare quelli che scorrono su viali alberati, a causa delle foglie che cadono e rendono scivolose le rotaie, e in corrispondenza di scambi che non sono ancora stati sostituiti o che restano da collaudare. Una procedura di sicurezza che sta però provocando forti rallentamenti.

La linea del tram 7 è tra quelle «accorciate». Fino a domenica faceva avanti e indietro da Precotto, su viale Monza, e lungo i viali Testi e Zara arrivava in corso Sempione e si spingeva fin su in viale Espinasse fino al capolinea, via Cacciatori delle Alpi. Da ieri, e per almeno cinque anni, una volta giunto in via Procaccini tornerà indietro per bloccarsi al deposito di via Messina. In questo caso, ad esempio, molti fanno notare che da corso Sempione verso nord non ci sono cantieri del metrò. Infatti. Questo è un esempio della razionalizzazione avviata da Atm: il 7, è la spiegazione, «era provvisorio» (introdotto con i lavori in Garibaldi per sostituire il 33), quindi ora i cittadini scendano e cambino mezzo. Su quella tratta, del resto, c’è già il 19. Che, a sua volta, cambia percorso e arriva fino in Porta Genova (lasciando però scoperto Cairoli) per coprire il buco del mitico 29/30. Che in un altro tratto è sostituito dall’autobus 37, nuova linea.

Un caos. E le associazioni di utenti gridano allo scandalo: «Giusto fare spazio ai cantieri del metrò — riconosce Massimo Ferrari, presidente di Assoutenti — ma così ci sembra di vedere una regia diretta a distruggere il sistema tranviario milanese rendendolo sempre più rigido. Che bisogno c’era, ad esempio, di tagliare il 7?». Non solo. La prima tratta del metrò 5,da Bignami a Garibaldi lungo viale Zara, è stata realizzata senza toccare i tram.

«Per il prolungamento sono stati messi tutti i cantieri sui tracciati sedimi tranviari, dal Monumentale a via Domodossola e piazzale Segesta — aggiunge Ferrari — così è evidente che il sistema viene messo in ginocchio». Intanto, ora, i tranvieri devono girare in centro a passo d’uomo. Una misura che crea code, ma necessaria, dice Atm, per aumentare la sicurezza agli scambi e sui binari coperti dalle foglie che possono far slittare i pattini. Una circostanza non così remota: un anno fa un 12 tamponò un 19 sul cavalcavia Palizzi, zona Certosa. Sette feriti. E l’azienda ipotizzò da subito che l’incidente fosse stato provocato dalle foglie morte, innescando una polemica con Amsa, responsabile delle pulizie.


La Repubblica

1 commento:

Anonimo ha detto...

Perchè non lo dicono chiaramente che vogliono eliminare i tram? In contro-tendenza con tutte le città europee che hanno i tram.