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mercoledì 30 marzo 2011
TORINO - Domeniche a piedi fino a giugno, niente auto in via Po e via Roma
Domeniche a piedi fino a giugno
Sestero accoglie l'idea di Vergnano
L'assessore al Traffico dice sì alla proposta del sovrintendente del Regio lanciata su Repubblica: niente auto in via Po e via Roma
di DIEGO LONGHIN
Domenica pomeriggio a piedi in via Roma e in via Po fino a giugno. La decisione formale verrà presa nella prossima giunta, ma ieri l’assessore alla Viabilità, Maria Grazia Sestero, ha incontrato i tecnici del Comune e due colleghi, l Fiorenzo Alfieri, cultura e Roberto Tricarico, ambiente. Con un occhio al calendario delle manifestazioni di Italia 150, Sestero ha deciso di dare il via libera allo stop alle auto sugli assi principali del centro.
Una scelta in linea con la proposta avanzata dal sovrintendente del Teatro Regio, Walter Vergnano, a “Repubblica”. "Visto come hanno reagito i torinesi, visto l’altro numero di visitatori e turisti previsti nei prossimi weekend per le celebrazioni dell’Unità d’Italia, vogliamo sperimentare — spiega Sestero — la chiusura al traffico delle vie centrali, via Roma e via Po, la domenica pomeriggio. Proposta che ora passerà al vaglio della giunta per la decisione definitiva".
Il calendario delle manifestazioni è molto fitto ed è probabile che la domenica non basti. Ed è la stesso assessore alla Viabilità a spiegarlo: "Si chiuderà la domenica pomeriggio come base — spiega — in molti casi, come durante le manifestazioni delle associazioni d’arma e il raduno degli alpini, non sarà sufficiente. Lo stop al traffico nel cuore del centro verrà allargato a tutto il fine settimana".
La scelta di arrivare fino a giugno dipende dalla scadenza elettorale. Dopo toccherà al nuovo sindaco e alla nuova giunta decidere il da farsi. Molto soddisfatti gli ambientalisti: "Le domeniche a piedi rimettono i cittadini al centro della città e tolgono spazio alle auto, anche i turisti e i visitatori che verranno a Torino nelle prossime settimane ne avranno benefici», sottolinea Gabriele Del Carlo di Torino Sostenibile. E aggiunge: «Si trasmette l’immagine di una città che mira ad essere sempre più vivibile e sostenibile. Che le prossime domeniche siano domeniche a piedi tricolori".
I commercianti sono più tiepidi. La paura è che, sull’onda delle prime settimane di festeggiamenti, si prendano dei provvedimenti ritenuti «azzardati». Antonio Carta, numero uno di Confesercenti, suggerisce «un giro di opinioni con le associazioni dei commercianti delle vie interessate». E aggiunge: "Si tratterebbe di discutere di tutte le iniziative da qui a novembre. L’importante è che ci sia concertazione. Così c’è il tempo di discutere, di programmare e di creare iniziative in collaborazione per attirare più gente". Meno convinta la presidente dell’Ascom, Maria Luisa Coppa: "Ritengo discutibile il metodo. Bisognerebbe parlarne prima. Il centro per noi deve rimanere sempre accessibile alle auto perché gran parte delle migliaia di turisti e visitatori arrivati a Torino si sono spostati in auto. Non vorrei che si prendessero decisione affrettate". Le associazioni di categoria temono che alla lunga l’effetto assalto al centro si sgonfi. Sestero rassicura che «si farà una sperimentazione e che dipenderà anche dalle condizioni climatiche».
Da La Repubblica
martedì 29 marzo 2011
MONZA - Villa Reale di Monza, la frenata: «congelato» l'appalto ai privati
PD ALL'ATTACCO: IL COMUNE NON SCEGLIE IL VINCITORE PERCHÉ SA CHE IL BANDO È IRREGOLARE
Villa Reale di Monza, la frenata: «congelato» l'appalto ai privati
Dopo tre mesi nessuna risposta alle offerte di due aziende. Scontro in Consiglio
Tutti lo aspettano, ma il bando per la ristrutturazione della Villa Reale di Monza si fa attendere. I detrattori dicono che è «fermo al palo», congelato a causa delle polemiche e soprattutto di alcuni vizi che rischiano di esporlo a un ricorso al Tar. I sostenitori invece ribattono a muso duro che è tutto in ordine e che il nome della società che si dovrà occupare del rilancio dell'ex reggia sarà annunciato nel giro di una decina di giorni. Di certo, lo scontro fra la giunta Pdl-Lega da una parte, il centrosinistra e il comitato «La Villa è anche mia» dall'altra, è esploso ieri sera, durante il consiglio comunale dedicato all'argomento: non solo non è stato indicato il nome del vincitore, sebbene la commissione aggiudicatrice sia stata nominata lo scorso 15 dicembre, ma tra maggioranza e opposizione è finita a insulti e urla.
Il resto su il Corriere della Sera
SIENA - A fine aprile l'apertura della risalita della Stazione
Prima delle festività pasquali collegherà la Stazione Ferroviaria alla zona dell’Antiporto. La struttura, completata, è in fase di collaudo
Cenni: “Si aggiunge un importante tassello al sistema di mobilità integrata della città”
Un percorso di 283 metri lineari che consente di superare un dislivello di 62 metri con una portata massima di 6mila persone all’ora. Un intervento costato all’amministrazione circa 9 milioni di euro. L’opera ha ricevuto un contributo dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e dalla Regione Toscana nell’ambito dei Piani di Mobilità.
Sono questi in breve i dati che raccontano la nuova risalita che prima delle festività pasquali collegherà la Stazione Ferroviaria alla zona dell’Antiporto. La struttura, completata, ma in fase di collaudo, è stata presentata alla stampa oggi, lunedì 28 marzo 2011, alla presenza del sindaco di Siena, Maurizio Cenni, e dell’assessore all’Urbanistica, Fabio Minuti. Attualmente è in corso il collaudo tecnico amministrativo, che prevede anche le verifiche del Ministero delle Infrastrutture per nullaosta necessario alla messa in funzione delle scale e dei tappeti mobili. L’impianto, i cui lavori sono stati affidati a fine dicembre 2008 e la cui progettazione è stata avviata nel 2004, quindi, diventerà attivo nelle prossime settimane, con tutta probabilità entro il mese di aprile 2011.
Il resto su www.sienafree.it
lunedì 28 marzo 2011
BARI - Scala scenografica per la casa dell'arte
Il Margherita apre al museo «Bac»
Chipperfield: edificio affascinante, ne salveremo l'anima
A Bari saranno ospitate le opere della fondazione Morra
L’archistar David Chipperfield, che ha firmato anche il Neues museum di Berlino, ha illustrato a Bari il suo progetto di ristrutturazione del teatro Margherita, destinato a diventare un museo d’arte contemporanea. «Il Margherita - ha detto Chipperfield - offre una straordinaria opportunità a una città che è uno snodo naturale. Il mio progetto, che è in fase preliminare e aperto a modifiche, è teso a invertire la circolazione attuale, propria di un teatro, cioè dispersa, con un circolazione centrale, propria di un museo».
L'IDEA - Tra gli elementi fortemente caratterizzanti del progetto dell’archistar, una scala scenografica che conduce alla galleria. Il nuovo Margherita, inoltre, viene suddiviso in tre aree, cui vengono assegnate altrettante funzioni. «Non è un edificio tecnicamente sofisticato - ha spiegato ancora Chipperfield - e il nostro intervento mira a rispettarne la stratificazione, dalla quale dipende il suo fascino, a non tradire la sua natura». Alla presentazione, in una gremitissima sala consiliare del Comune, il sindaco Michele Emiliano ha ricevuto con Chipperfield il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro e il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto.
LA COMPAGINE - L’allestimento del futuro centro per le arti contemporanee di Bari, infatti, è affidato a una fondazione pubblico-privata (la Bac, Bari arte contemporanea) della quale fanno parte il Comune e la fondazione Morra Greco di Napoli, che è partecipata dalla Regione Campania. La Morra Greco ha offerto con un comodato gratuito della durata di trent’anni, la sua prestigiosa collezione di arte contemporanea. Necessario, per realizzare il progetto che interessa con il Margherita anche l’ex mercato del pesce di piazza Ferrarese, il coinvolgimento dei privati. Il ministro Fitto ha fatto riferimento a fondi europei disponibili. «Ci sono le risorse del piano interregionale attrattori culturali - ha dichiarato - che possono costituire un sostegno perché utilizzati appunto per la valorizzazione del territorio. Ma occorre lavorare bene. Spesso ci si limita a rivendicare risorse ma sappiamo che, soprattutto al Sud, c’è un problema di qualità della spesa di quelle risorse».
L'IRRITAZIONE DELLA REGIONE - La Regione Puglia non ha partecipato all’evento in Comune. Del resto, solo tre giorni fa, le assessore alla Cultura e all’Urbanistica, Silvia Godelli e Angela Barbanente, hanno criticato l’iniziativa: il coinvolgimento di un soggetto privato (la fondazione napoletana) senza una gara pubblica metterebbe in pericolo i finanziamenti europei cui si vuole accedere. «Non entro nel merito delle critiche, ma mi auguro che alla prossima occasione la Regione Puglia sia rappresentata», ha detto il ministro. «Vendola, che ha una sensibilità alla bellezza superiore alla mia - ha sostenuto invece Emiliano schivando le polemiche - non potrà che rimanere affascinato dal progetto. Gli ostacoli apparentemente insormontabili sollevati da suoi collaboratori, sono in realtà un’opportunità».
Adriana Logroscino
Dal Corriere della Sera
sabato 26 marzo 2011
MILANO - Oggi si aprono 4 nuove stazioni della M3
Il collaudo - Nuova stazione Affori FN: collaudo in previsione dell'inaugurazione del prolungamento della linea 3 della metropolitana, sabato 26 marzo. A partire dalle ore 15, tutti i treni della linea Milano Cadorna-Seveso-Camnago-Asso e i treni delle linee suburbane S2 (Mariano Comense - Milano Passante - Milano Rogoredo) e S4 (Camnago Lentate - Milano Cadorna) fermeranno nella nuova stazione di interscambio Milano Affori. La nuova struttura, situata in via Astesani, sostituirà la stazione di via Taccioli, che verrà chiusa. Gli orari di arrivo e di partenza non subiranno variazioni
Dal Corriere della Sera
venerdì 25 marzo 2011
MILANO - La Moratti si infila nel tunnel
"Un'opera utile e importante"
Il sindaco conferma l'accelerazione sul progetto di Condotte per collegare Rho a Linate
No del centrosinistra. Il Pd: "Un dono ai costruttori". Rizzo (Lista Fo): "Una provocazione"
di TERESA MONESTIROLI La Repubblica
Un’opera «utile e importante». Sono queste le parole con cui il sindaco definisce «tutto quello che toglie il traffico dalle strade». Compresa la maxigalleria Expo-Linate, il cui progetto potrebbe arrivare in giunta prima del voto. «Il tunnel è simile alle metropolitane — afferma il sindaco Letizia Moratti — Le linee 4 e 5 faranno calare il traffico in superficie del 14 per cento. Tutto quello che favorisce la riduzione delle auto in città deve essere visto positivamente, come del resto hanno fatto le grandi capitali europee». Si procede, dunque, e l’indirizzo politico non è cambiato. Nonostante il consiglio comunale abbia vincolato l’infrastruttura al nuovo Pum, il Piano urbano della mobilità, che verrà discusso dopo le elezioni, Palazzo Marino spinge perché la delibera sul tunnel venga approvata entro la fine del mandato.
«È una provocazione — commenta Basilio Rizzo, consigliere della Lista Fo — Quando si trattava di approvare il Piano di governo del territorio la maggioranza assicurava che del tunnel non si sarebbe più parlato fino alla definizione del Pum, ora che il Pgt è passato scopriamo che i lavori procedono». E speditamente, visto che il Comune ha inviato una sostanziale approvazione al piano di fattibilità di Condotte, il colosso delle gallerie entrato nel gruppo dei privati che dovrebbero realizzare il tunnel in project financing. Una lettera che chiede alcuni cambiamenti tecnici, a cui la società è pronta a rispondere nel giro di pochi giorni. A quel punto Palazzo Marino sarà pronto per il passaggio in giunta e per l’avvio di una gara «senza pregiudizio patrimoniale» dove si specifica che l’opera è subordinata al voto del consiglio comunale.
Il progetto definitivo, presentato dai privati, prevede una galleria di 12,7 chilometri che collega l’aeroporto con l’autostrada dei Laghi, con 8 uscite intermedie in città, la cui realizzazione costerà 2,6 miliardi. Secondo i calcoli di Condotte sarà possibile consegnare i primi 7,5 chilometri, da Expo a Garibaldi, entro il 2015 se i lavori di scavo partiranno entro fine 2011. Nel piano di fattibilità viene anche indicato l’impatto che il tunnel avrà sulla città: 57.100 auto al giorno nel 2020 quando dovrebbe essere completata l’intera tratta, 22 milioni di ore l’anno risparmiate dagli automobilisti e 74 milioni di chilometri in meno percorsi. La società prevede di rientrare dei costi con una concessione di 60 anni e un pedaggio di 6070 centesimi al chilometro.
«È un regalo ai costruttori — commenta Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd a Palazzo Marino — Non servirà a togliere traffico delle strade ma, al contrario, riverserà le auto in centro. Con noi al governo non si farà mai». Contrari anche gli ambientalisti, con Franco Beccari (Legambiente) che dice: «È irresponsabile pensare di sconvolgere Milano per portare migliaia di auto in città. Come può il sindaco dichiarare di volere più verde e allo stesso tempo programmare un’opera che per ripagarsi avrà bisogno di nuovo traffico a pagamento?». A favore invece il centrodestra, con il consigliere pdl Marco Osnato che spiega: «Il tunnel non farà aumentare il traffico: gli automobilisti che lo utilizzeranno avrebbero comunque attraversato Milano, ma in superficie».
giovedì 24 marzo 2011
MILANO - Cascina Merlata, il villaggio dell'Expo
Nel complicato puzzle dell'Expo 2015 di Milano spunta una delle prime tessere: è il progetto di Cascina Merlata, il nuovo quartiere che sorgerà accanto alla futura area espositiva e che nel 2015 darà ospitalità agli addetti dell'evento. Il nuovo insediamento rigenererà gli oltre 520 mila metri quadrati tra la linea ferroviaria dell'alta velocità, il polo fieristico di Rho-Pero, la statale del Sempione e il cimitero Maggiore. A disegnare il nuovo quartiere sono stati gli architetti Antonio Citterio e Paolo Caputo. Dei 323mila metri quadrati di alloggi, immersi fra i 4mila alberi di un parco di oltre 200mila quadrati, il 60 per cento sarà destinato a residenze convenzionate e agevolate, con un'importante quota di housing sociale. Accanto ai palazzi, che avranno un'altezza dai 9 ai 23 piani, sorgeranno anche un nuovo polo scolastico, un centro per anziani, un albergo e un grande centro commerciale, inserito in un vero e proprio distretto di uffici. Cascina Merlata - nelle intenzioni dei progettisti - sarà attraversata da 6 chilometri di piste ciclabili
Da La Repubblica
ROMA - Luci sulla Città Eterna... sotterranea
Cisterna romana sotto Palazzo Farnese, i mosaici delle cantine Pettinari. Affreschi sotto il Tempio di Adriano
La Casa delle Vestali al Palatino, i Fori illuminati come a giorno con tanto di passeggiata pronta (giurano) entro la prossima estate, e uno sguardo particolare, finalmente, al tempio dei Castori. Ma questa è la Città Eterna in superficie. Bellissima, per carità, ma sotto i nostri piedi se ne nasconde un’altra probabilmente meno conosciuta. Per fortuna, ci aiutano a fare luce alcune recenti pubblicazioni, come “Viaggio nell’Italia sotterranea” (Giunti editore), scritto da Fabrizio Ardito, e in cui Roma, con i suoi ipogei al di sotto delle principali vie e piazze della città, non poteva mancare “Le chiavi per aprire 99 luoghi segreti di Roma” (Palombi editore), di Costantino D’Orazio. Certo, si fanno fatica a trovare gli uffici preposti ai quali rivolgersi per le visite - spesso i siti archeologici appartengono ai privati - ma con l’aiuto di esperti, studiosi e associazioni che si occupano della Roma nascosta, tutto può diventare più semplice.
Il resto su il Corsera
BOLOGNA - Via Zamboni diventa pedonale
Via Zamboni diventa pedonale. Via ai lavori in piazza Verdi
Chiusura alla circolazione anche nel tratto tra largo Respighi e piazza Puntoni
Via Zamboni diventa ufficialmente pedonale. L’annuncio era stato dato da tempo, ora diventa realtà. Il provvedimento è stato dichiarato dall'amministrazione «immediatamente eseguibile», alla luce dell’«urgenza di adottare i provvedimenti attuativi conseguenti». Cioè, prima di tutto, l'avvio dei lavori di ripavimentazione in piazza Verdi.
A diventare off-limits per le auto sarà in particolare il tratto che va da piazza Verdi fino a piazza Puntoni. Questa è la nuova area che l’atto comunale trasforma in zona pedonale a tutti gli effetti.
L’intervento si colloca all’interno del piano di restyling per piazza Verdi, varato dall’amministrazione comunale che per questo si è avvalsa anche della collaborazione dell’urbanista genovese Gabrielli. In particolare, come detto, è prevista la «ripavimentazione di piazza Verdi, secondo il progetto approvato dalla Soprintendenza e discusso all’interno del laboratorio attivato su richiesta del Comune da Urban Center (in base ad un indirizzo già espresso dalla precedente amministrazione). Il laboratorio - ricorda l’atto- procede per la definizione delle regole d’uso della piazza, che saranno associate agli elementi di arredo».
Dal Corriere di Bologna
mercoledì 23 marzo 2011
MILANO - Milano, spuntano quattro tram sui binari della metropolitana
Il primo colpo d'occhio lascia a bocca aperta: quattro storici tram di Milano sulla banchina della metropolitana, a pochi metri da dove corrono i treni, per celebrare gli ottant'anni di Atm, l'azienda dei trasporti pubblici. La discesa dei tram Carrelli nei binari della stazione Garibaldi è di sicuro il piatto forte della mostra 'Dalla tradizione al futuro: comunicare in movimento'. L'esposizion, curata da Davide Bruno, resterà allestita fino al 30 aprile e offrirà a tutti coloro che attraversano il mezzanino della stazione una panoramica sulla storia dei mezzi pubblici milanesi e su quella parallela della pubblicità sui tram
La Repubblica
MILANO - Casa Merini, apre il museo della poesia
Nella ex Tabaccheria comunale di via Magolfa un luogo di esercizio per giovani poeti
Con gli oggetti e gli arredi dell'appartamento della poetessa. La figlia: «E' troppo ordinata»
E’ stata aperta ufficialmente lunedì pomeriggio dal sindaco Letizia Moratti «Casa Merini. Atelier della parola giovane», lo spazio in via Magolfa dedicato alla poetessa scomparsa nel 2009. Realizzata su due piani nell’ex Tabaccheria comunale, la casa museo propone il percorso poetico «Sono nata il ventuno a primavera» con pannelli che raccontano la vita della Merini, accanto ad alcuni suoi testi poetici. Al termine, la riproduzione della camera della poetessa con oggetti provenienti dalla casa di Ripa di Porta Ticinese dove la Merini visse, con il letto, i suoi vestiti, il pianoforte, i rossetti e le sigarette. Al piano terra, invece, una sala destinata alle attività dell’Atelier della Parola, dove si terranno corsi e laboratori di poesia dedicati ai giovani.
Il resto dell'Articolo
martedì 22 marzo 2011
ITALIA - Giornata del FAI
ELENCO LUOGHI APERTl
XIX EDIZIONE GIORNATA FAI DI PRIMAVERA
Apertura straordinaria di 660 beni in tutte le Regioni.
Controllare gli orari di apertura dei luoghi (diversi per ogni città).
L’orario di chiusura dei Beni può essere anticipato nel caso si formassero code troppo lunghe.
Le aperture dei luoghi di Giornata FAI sono tutte a cura di volontari.
Dal Sito del FAI
ROMA - "Inquadrare il moderno - Architettura e fotografia in Italia 1926-1965" in mostra al MAXXI
Da 06 Blog
Una mostra importante, quella che si terrà al MAXXI (Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo) di Roma dal 24 marzo al 22 maggio prossimi: oltre 100 foto d’epoca provenienti per la maggior parte dalle raccolte del “RIBA British Architectural Library Photographs Collection” di Londra per indagare il complesso e affascinante rapporto tra architettura e fotografia.
“Inquadrare il moderno - Architettura e fotografia in Italia 1926-1965″ è infatti il tentativo lungo quasi quarant’anni di scoprire come la come la fotografia, fin dal momento dalla sua apparizione, abbia profondamente influenzato lo studio e la pratica dell’architettura. A partire dal “Movimento Moderno” (’tradotto’ in Italia dal Razionalismo) che rivoluzionò entrambe le discipline negli anni ‘20, fino alla metà degli anni ‘60 quando l’introduzione di una nuova serie di macchine fotografiche più maneggevoli, piccole e leggere, offrì la possibilità di riprodurre la rapidità dello sguardo.
La mostra è allestita in Sala Carlo Scarpa e raccoglie foto di autori come Gino Barsotti, Augusto Pedrini e altre provenienti dallo storico “Stabilimento Fototecnico Crimella” alle opere di architetti come Luciano Baldessari, Pier Luigi Nervi, Gino Levi-Montalcini e molti altri.
Altre info MAXXI
MILANO - Giornata del FAI
26-27 marzo: Giornata FAI di Primavera a Milano, mostre e visite guidate
L’edizione del ventennale arriverà nel 2012 ma ogni Giornata FAI di Primavera è un evento in sé, graditissimo, specie in una città come la nostra che ama nascondere le sue bellezze.
Questo fine settimana – 26 e 27 marzo 2011 – il Fondo Ambiente Italiano permetterà di accedere a ben 660 beni artistici e archeologici (non aperti al pubblico) in tutta Italia.
Ma veniamo a Milano, quali meraviglie potremo gustarci? La Caserma Santa Barbara di piazzale Perrucchetti ad esempio (solo sabato), oppure Palazzo Mezzanotte (sede di Borsa Italiana Spa) a piazza Affari (sabato e domenica). Gli orari? Perlopiù le visite si effettuano tra le 10 e le 17.
Vi consiglio di consultare il sito del FAI per decidere al meglio come impiegare un sabato (attenzione, previsto brutto tempo domenica) all’insegna della cultura. Studiatevi bene le condizioni di visita per ogni luogo/mostra – alcune necessitano di prenotazione. Sono anni che siete incuriositi da Villa Necchi Campiglio, una delle quattro case museo di Milano? Forse è l’occasione buona.
Da 02 Blog
Per saperne di più adate al sito del Fai Lombardia
VICENZA - Nuovo look in arrivo per Piazza dei Signori
Monumenti illuminati da proiettori led
Il sistema sarà messo a punto dalla ditta Gemmo di Arcugnano per una spesa di 330 mila euro. Variati: «Il punto della nostra città più riconosciuto al mondo è sempre stato anche uno dei punti più scuri»
La cornice monumentale di piazza dei Signori, salotto di Vicenza, sarà valorizzata entro l’8 settembre da 120 proiettori a led. Basilica Palladiana, Torre Bissara, Loggia del Capitaniato e Monte di Pietà verranno infatti esaltati da un sistema di illuminazione a luce bianca messo a punto dalla ditta Gemmo di Arcugnano, che, oltre al progetto, provvederà a proprie spese anche alla fornitura dei materiali e alla realizzazione dell’impianto, compresi quindi posa, collaudi, tarature e certificazioni.
La donazione e il progetto sono stati presentati dal sindaco Achille Variati, dagli assessori ai lavori pubblici, Ennio Tosetto, e alla progettazione e innovazione del territorio, Francesca Lazzari, assieme a Irene Gemmo, presidente e amministratore delegato di Gemmo spa. «Paradossalmente uno dei punti della nostra città più riconosciuti nel mondo, piazza dei Signori e la Basilica Palladiana - ha sottolineato il sindaco -, è sempre stato anche uno dei punti più scuri, tant’è che la gente, alla fine, ha scelto corso Palladio per incontrarsi. L’amministrazione è quindi assai grata alla Gemmo, azienda vicentina prestigiosa e di livello internazionale, perchè in tempi così difficili per le finanze degli enti locali non è un fatto scontato trovare una tale disponibilità da parte dell’imprenditoria vicentina». L’intervento di Gemmo costerà in tutto 330 mila euro e richiederà quattro mesi di tempo.
L’idea è quella di utilizzare una tecnologia discreta e poco invasiva che illumini per riflessione e senza abbagliare le zone circostanti. Ciò sarà possibile grazie all’impiego di proiettori a led che, a fronte di un costo iniziale superiore di circa tre volte rispetto alle soluzioni tradizionali, offre vantaggi significativi in termini di resa cromatica, risparmio energetico (i consumi sono inferiori di circa il 30%), riduzione dell’inquinamento luminoso (i fasci luminosi sono contenuti e non dispersivi), gestione e manutenzione dell’impianto (i led durano il triplo delle lampade al sodio ad alta pressione). Il progetto di illuminazione del sistema delle piazze prevede che i proiettori che illumineranno la basilica siano posti sui tetti circostanti con la maggioranza dei puntamenti dall’alto verso il basso in modo da ridurre al minimo l’inquinamento luminoso, con quantità di luce peraltro ridotta nelle ore notturne avanzate.
Il colore verde della cupola in rame, poi, visibile anche dai colli che circondano la città, verrà valorizzato da una luce più fredda. La torre alta 80 metri, invece, sarà illuminata da terra con proiettori ad incasso, il cui effetto sarà comunque mitigato e accompagnato nella parte centrale da luce che arriverà dai tetti fino a degradare progressivamente nella parte più alta. Solo l’orologio e l’edicola in marmo che dà sulla piazza godranno di accenti luminosi. Per completare in modo adeguato l’opera, il progetto comprende una nuova illuminazione anche per la facciata frontale della Loggia del Capitaniato e del Monte di Pietà, che verrà illuminato anche nel lato che dà su contrà del Monte, grazie a dei proiettori installati di fronte, sul palazzo del Comune. (Ansa)
Dal Corriere della Sera
lunedì 21 marzo 2011
MILANO - Napolitano inaugura il Pirellone bis
IL PRESIDENTE CONCLUDERÀ A VARESE IL SUO TOUR IN TERRA «LEGHISTA»
Napolitano inaugura il Pirellone bis
Seconda giornata in Lombardia per il capo dello Stato. Federalismo: «Non lasciare lavoro incompiuto»
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è arrivato alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede della Regione accompagnato dalla moglie, Clio. E' stato accolto dal Governatore lombardo, Roberto Formigoni, mentre una piccola folla lo applaudiva. A chi gli chiedeva se gli piace il nuovo Palazzo della Regione, il Capo dello Stato ha risposto: «Ho appena abituato l'occhio». Nel discorso seguito poco dopo, il presidente ha definito Palazzo Lombardia «un monumento all’Italia delle autonomie che fu voluta dai nostri padri costituenti». Napolitano ha poi sottolineato come «molto significativa» la coincidenza dell’inaugurazione della nuova sede regionale con le giornate dedicate alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità di Italia. «Non fu un caso che fra i principi fondamentali della Costituzione vennero sancite assieme, nell’articolo 5 l’Unità e la valorizzazione delle autonomie».
Il resto dell'articolo sul Corsera
SALERNO - Stazione marittima di Hadid, perché tante crepe nei muri?
Fessure nelle pareti portanti di calcestruzzo esterne
e interne. Il taglio del nastro era previsto per il 2010
Lavori infiniti
SALERNO — La stazione marittima, progettata dall’architetto angloiraniana Zaha Hadid e destinata a diventare una delle grandi opere strategiche della città di Salerno, non è ancora completata ma già rischia di far registrare qualche problema. Infatti, in diverse parti della struttura sono visibili delle fessure, vere e proprie crepe, che potrebbero anche essere il sintomo di qualche problema nella realizzazione dei lavori. La singolarità della vicenda è tutta nella disposizione delle fenditure. Visibili non solo nella parte esterna del fabbricato, ma addirittura nello spazio interno della struttura che dovrebbe essere, almeno da progetto, la parte più resistente dell’intero edificio ideato, da Zaha Hadid, a forma di ostrica. Le spaccature si diramano anche per diversi metri sulle mura che dovrebbe sostenere parte della vetrata superiore della stazione marittima.
Sul lato esterno, invece, sono i piccoli muretti a presentare delle crepe in alcuni casi coperte anche da pannelli di legno o dalle stesse impalcature. L'opera appaltata dal Comune di Salerno ha vissuto diversi momenti di difficoltà nell’ultimo decennio. L'intervento originario era stato appaltato nel marzo del 2005 quando l'architetto Alessandro Gubitosi, incaricato dalla stessa Hadid di seguire la realizzazione della stazione, fu nominato direttore dei lavori e il cantiere consegnato all'Ati Socome Cm costruzioni, vincitrice della gara pubblica con un ribasso del 41,75%. Appena cinque stati di avanzamento lavori, con il pagamento di circa due milioni e mezzo di euro dal Comune all'impresa, e le difficoltà dell'Ati portarono alla risoluzione del contratto.
Saltato così il primo appuntamento con la conclusione dell'opera, prevista per il 2008, il Comune riuscì con notevole impegno a bandire una nuova gara. Anche questa nata tra mille difficoltà e con l'avvio di un procedimento giudiziario dinanzi al Tar di Salerno per il ricorso di una delle aziende che aveva partecipato al bando. Alla fine di un tortuoso percorso, il 26 gennaio del 2010 il cantiere è riaperto. Ed è il sindaco Vincenzo De Luca ad affidare i lavori all'Ati Passarelli-Comis che si aggiudica l'appalto per un importo di 8 milioni e 64 mila euro rispetto agli iniziali 11 milioni 616 mila euro a base d'asta.
Tutte risorse intercettate dall’amministrazione comunale nell’ambito della ripartizione dei fondi Por 2007-2013. Il nuovo appuntamento per il taglio del nastro è la fine del 2010. Ma anche stavolta non si fa in tempo a trasferire dalla carta alla realtà il progetto di Zaha Hadid. Tra ottobre e dicembre dello scorso anno l’ennesima e inattesa svolta. La stazione marittima costerà tre milioni e 78mila euro in più rispetto a quanto preventivato durante l'appalto. «Nel corso dei lavori sono emerse circostanze impreviste e non prevedibili — precisa la delibera di giunta comunale che assegna i nuovi finanziamenti — che hanno comportato la necessità di apportare variazioni alle opere appaltate».
In sostanza l'iniziale risparmio sul ribasso d'asta presentato dall'Ati Passarelli è vanificato. Con la perizia di variante, la nuova ripartizione prevede un costo totale di 16 milioni e 218 mila euro così suddivisi: 9 milioni all'Ati Passarelli (un milione in più rispetto all'appalto) e 7 milioni e 150 mila euro per somme a disposizione del Comune (oltre un milione e mezzo in più rispetto al primo finanziamento). Le ragioni dell'aggravio dei costi, ritenute imprevedibili, sono il «rinvenimento di manufatti della vecchia banchina» ma anche «rilevanti volumi d'acqua di mare conferiti, per infiltrazione, nelle aree interessate dagli scavi». O ancora: «necessità di restituire tempestivamente alla competente Autorità portuale, ai fini dell'effettuazione di urgenti lavori di consolidamento del molo, di una significativa porzione della banchina, allo stato impegnata come area di cantiere». Ma soprattutto la «sopravvenuta irreperibilità sul mercato della tipologia di colonne in acciaio inox di progetto».
Felice Naddeo
Dal Corriere del Mezzogiorno
PALERMO - Il megacentro di Zamparini apre a settembre
Allo Zen la struttura più grande della città: 135 mila metri quadri, 120 negozi e 600 addetti. Dibattito aperto sul trasferimento del centro di quartiere in piazza Ascari
di ANTONELLA ROMANO
Sarà il centro commerciale più grande della città: 120 negozi, una food square con sette ristoranti, un giardino storico, un parcheggio per 2.898 posti auto, tre gallerie di collegamento e cinque piazze al coperto, pannelli fotovoltaici sui tetti. E delle torri d'oro sulla copertura che serviranno a caratterizzare anche da lontano la nuova isola dello shopping a fondo Raffo, allo Zen.
Già il nome è scelto: si chiamerà Conca d'oro e darà lavoro - l'apertura è prevista per settembre - a un esercito di seicento persone. È il mega insediamento che l'Immobiliare Malu del gruppo Zamparini sta realizzando in un'area di 300 mila metri quadri (la parte commerciale ne occupa 135 mila) a cura della Ati Gdm costruzioni e Solesi spa. Costo complessivo: 70 milioni di euro. Tra i nomi certi Auchan, Expert, Zara, I fratelli la Bufala. "Ma ci sono diverse novità in arrivo con insegne mai viste finora sulla piazza di Palermo - dice il responsabile commerciale Giuseppe Lazzari - Abbiamo affittato quasi il cento per cento dei negozi". "E presto presenteremo il progetto per lo stadio", annuncia Maurizio Zamparini.
Una vera corsa, per conquistare un posto al sole tra le vetrine dell'ipercentro realizzato in un'area appartenuta a tre opere Pie, Palagonia, Ciechi e Sordomuti. Del verde storico, che c'era in origine, è rimasta un'area di 56 mila metri quadri con antico orto annesso. Una fetta di verde di 25 mila metri, con una collina che diventa parco pubblico, passerà al Comune. "Il progetto del parcheggio, con un albero ogni due stalli, è vincolato dalla Soprintendenza - spiega il progettista, l'architetto Mario Vigneri - Per il Comune stiamo realizzando opere di urbanizzazione per otto milioni, tra cui un centro di quartiere, l'ingrandimento di due strade e 25 mila metri quadri di parcheggio".
Sull'investimento in fase di ultimazione incombe il punto interrogativo del centro di quartiere, che Zamparini aveva previsto al suo interno, da cedere in comodato d'uso per dieci anni al Comune. I pilastri sono già innalzati. Ma adesso, anche su richiesta del parroco don Michele Pertini, la struttura dovrebbe essere spostata a piazza Ascari, dentro lo Zen, più a portata di mano dei suoi abitanti. Per edificarlo lì, e riqualificare i 15 mila metri quadrati di terreno ridotti a discarica, Zamparini è disposto a dare subito al Comune 4 milioni. Ma il Comune deve dare una risposta. "Il giudizio del Pdl è positivo. Siamo per avviare subito le procedure di esproprio", dichiara Giulio Tantillo. Perplessità da Nadia Spallitta, Sel, che ieri ha fatto un'ispezione sui luoghi con la commissione urbanistica da lei presieduta: "I vantaggi per il Comune sono irrisori di fronte a una variante su 300 mila metri di terreno che hanno ottenuto per la loro speculazione". Dobbiamo chiedere di più per il quartiere". E per Maurizio Pellegrino, Pd: "Non ci è stato ancora presentato un vero progetto per valutare".
Da LA Repubblica Palermo
venerdì 18 marzo 2011
MILANO - Le due torri di zona Garibaldi restituite alla città grazie al Pgt
«Le due torri di zona Garibaldi
restituite alla città grazie al Pgt»
Sono in arrivo duemila ingegneri della Maire Tecnimont, provenienti da 50 diversi Paesi del mondo
Le due «torri Garibaldi» tornano ad essere abitate: la prima nelle prossime settimane e la seconda entro la fine dell'anno prossimo. Saranno il luogo di lavoro di duemila ingegneri della Maire Tecnimont, provenienti da 50 diversi Paesi del mondo, che potranno raggiungere comodamente l'ufficio anche con i treni ad alta velocità in arrivo alla Stazione Garibaldi. Lo hanno annunciato ieri l'assessore allo Sviluppo del territorio, Carlo Masseroli, e Aldo Mazzocco, amministratore delegato di Beni Stabili, in occasione di un sopralluogo al cantiere per la ristrutturazione.
Costruite negli anni ottanta, fra l'85 e il '94, dalle Ferrovie dello Stato accanto alla Stazione Garibaldi, le due torri di 23 piani «tornano a nuova vita» grazie a un intervento da 105 milioni di euro realizzato da Beni Stabili, che le acquistò nel 2004 per 113 milioni di euro. «Stiamo raccontando come il Pgt sblocca due grattacieli vuoti dal 2005 per un cambio di destinazione d'uso», ha sottolineato l'assessore Masseroli. Per Beni Stabili, infatti, sarebbe stato impossibile affittare le due torri a privati, per la destinazione d'uso a uffici pubblici attribuita dal Comune.
«Ora diventeranno la sede di duemila ingegneri impegnati in opere in tutto il mondo - rilancia Masseroli - Ci sarà un polo dell'ingegneria dove anni fa c'erano uffici delle Ferrovie. Siamo fieri di quello che stiamo facendo. C'è chi dice che ci sono 30 Pirelloni vuoti in città: due erano questi e sono stati riempiti grazie al nuovo piano di governo del territorio. Un'iniziativa che conferma la vitalità di Milano in un momento di crisi». L'intervento di recupero delle due torri (oltre 43 mila metri quadrati) ha consentito di dare lavoro per quattro anni a circa 500 operai.
Redazione Cronaca di Milano del Corriere della Sera
ROMA - Ecco il museo della repubblica romana
Ecco il museo della repubblica romana
Una lunga fila per l'apertura dello spazio che celebra la memoria dei patrioti dai moti del 1848 al luglio 1849
l posto è tra i più suggestivi di Roma: Porta San Pancrazio, in cima a Via Garibaldi. Nel grande arco è aperto dal 17 marzo – con una lunga fila di visitatori già dalle 11 di questa mattina – il Museo della repubblica romana e della memoria garibaldina. Un nuovo museo a Roma, finalmente moderno, con touch screen e plastici (molto bello quello che illustra al secondo piano la battaglia del 1849), ma anche con la riscoperta sui muri del primo piano di graffiti molto accurati dei detenuti del 1872-74 con scene e monumenti romani come la Piramide di Caio Cestio. E poi soprattutto con i cimeli che sono collegati a nomi, in carne ed ossa, di patrioti che come ricorda un pannello avevano spesso meno di vent’anni e venivano da tutta Italia ma anche dall’estero (uno dei più vecchi, Daverio, aveva 34 anni).
Il resto sul Corsera
NAPOLI - Villa borbonica del '700 crolla nel giorno dell'Unità d'Italia
Il Video sul Corriere
A Portici cede la facciata del palazzo della principessa Lauro Lancellotti, pericolante da tempo. Nessun ferito
Nel giorno dei festeggiamenti per i 150 anni dall'Unità d'Italia cede definitivamente la facciata di una storica dimora di epoca borbonica a Portici, in provincia di Napoli. Spaventoso il crollo avvenuto nella villa della principessa Lauro Lancellotti in corso Garibaldi, una delle arterie più trafficate del centro vesuviano.
Nel pomeriggio, poco dopo le 16, un improvviso boato nel palazzo monumentale ha fatto sobbalzare tutti. Da tempo l'edificio era disabitato e transennato, perché già oggetto di piccoli e limitati crolli. Per fortuna nessun ferito, solo alcune auto sommerse dalle macerie. Probabilmente la struttura ha ceduto per l'incuria centenaria e il maltempo persistente degli ultimi giorni. Tutto il corso Garibaldi di Portici è stato transennato: traffico in tilt e caos nella popolatissima cittadina alle falde del Vesuvio, sede della famosa Reggia voluta da Amalia di Sassonia, moglie di re Carlo III di Borbone.
Villa Lancellotti è una delle tante meraviglie settecentesche del «Miglio d'oro», zona costiera a nord di Napoli da Portici a Torre del Greco; una delle tante dimore nobiliari vesuviane che, nei secoli, non è mai stata restaurata. Come villa d’Elboeuf, palazzo monumento di Portici, la villa «della principessa» è una costruzione d’epoca borbonica d’importanza storica rilevante. Ridotta a rudere, abbandonata dagli anni ’90 (quando l’ultima erede, la nobile Natalia Massimo Lancellotti, si allontanò dalla città) fu più volte saccheggiata dai ladri e preda di vandali. Un tristissimo destino per un palazzo che racchiude un interessante patrimonio artistico. La facciata, in bugnato rustico, è dell'architetto Pompeo Schiantarelli e all'interno sussistono decorazioni degne di nota. Notevoli sono i giardini (dotati di un chiostro a pianta centrale, con quattro fornici e statue), con scaloni che permettono la discesa a mare.
La costruzione dell'edificio risale al 1776; già negli ultimi cinque anni il suo stato pericolante aveva creato problemi di sicurezza pubblica e il comune di Portici era intervenuto murando porte e finestre. L’obiettivo successivo era quello di adibire l’edificio a destinazioni di interesse pubblico (come un importante centro di formazione per giovani laureati o una sede universitaria distaccata) dopo averlo espropriato. Alla Regione Campania fu presentato in passato un programma d’intervento, del valore di circa sei milioni di euro, nell’ambito dei progetti dei grandi attrattori culturali. Ma non se ne fece nulla.
Marco Perillo
Dal Corriere del Mezzogiorno
ITALIA - 150 ANNI
Roma:
In 100mila alla Notte Tricolore
(anche la pioggia)
Monumenti e palazzi storici «tinti» di bianco, rosso e verde. Fischi per Alemanno e La Russa
Inno di Mameli a risuonare ovunque. E anche le luci, quelle, non sono mancate. Tanti i monumenti e i palazzi della città suggestivamente «tinti», per una notte, di bianco rosso verde: tricolori a fasci luminosi su Fori, Colosseo, Palazzo Senatorio, Vittoriano. Folla nella notte dopo la pioggia. E fischi in piazza Venezia al sindaco Alemanno e al ministro La Russa.
Ma a caratterizzare la festa, nella notte appena trascorsa, è stata soprattutto la pioggia ininterrotta fin dalla mattina presto, acquazzone che forse ha scoraggiato tanti romani che alla kermesse, con centinaia di appuntamenti di spettacolo, cultura e varie, hanno preferito l'asciutto di casa propria. Poche anche le bandiere esposte sui balconi. E oggi, ricorrenza del 150° compleanno della Nazione - Regno d'Italia prima e poi Repubblica dal 1946 - si replica. Tanti appuntamenti. E l'augurio di un tempo più clemente.
Il resto sul Corriere
Milano:
LA CITTÀ SI MOBILITA PER LA FESTA DEL 17 MARZO
Tanti auguri Italia: una doppia mostra
A Palazzo Reale ritorna la storica «Galleria delle Battaglie». Domenica 20 ci sarà Napolitano
Il Resto su il Corriere
martedì 15 marzo 2011
MANTOVA - La città ha varato il suo piano per diventare una «piccola Amsterdam»
Albert Camus, che la amava come magico luogo per perdersi e meditare, ebbe a dire che i canali concentrici di Amsterdam ricordavano i gironi dell'inferno dantesco. E non gli era neppure capitato di scorgere in azione i Grachtenvissers (letteralmente pescatori dei canali), circostanza che sicuramente avrebbe rafforzato l'impressione. Infatti questa speciale sezione della polizia olandese ogni giorno è adibita a ripescare dai canali centinaia di fiets, biciclette, per un totale di diecimila l'anno (ahinoi, assieme a una cinquantina di cadaveri). Ma, si sa, i canali non vanno d'accordo con particolari misture nordiche (bici-ghiaccio-alcol-cannabis...)
Fortuna vuole che la presenza di canali non abbia distolto Amsterdam dal diventare capitale mondiale delle due ruote: troppi i benefici per il traffico cittadino e per i cittadini. Oggi di biciclette ce ne sono circa 600mila su 724mila abitanti, e percorrono instancabili oltre 400 km di piste a loro dedicate, e provviste persino di semafori e segnaletica particolare. Fin dagli anni Sessanta il movimento ambientalista dei «Provos» metteva a disposizione della comunità centinaia e centinaia di bici da utilizzare e lasciare negli appositi parcheggi. E negli ultimi dieci anni il Comune ha investito oltre 14 milioni di euro per la costruzione di gallerie e percorsi riservati alle due ruote.
Racconti dell'altro mondo? Per ora sì, anche se c'è una città italiana che si appresta a seguire - se non nei numeri almeno nelle intenzioni - l'esempio della Venezia olandese. «Mantova una piccola Amsterdam? Diciamo che di acqua intorno ne abbiamo parecchia anche noi - si schermisce l'assessore all'urbanistica Anna Maria De Togni - . Il paragone ci fa piacere, ora vediamo che cosa siamo capaci di fare qui». Quello che si sono messi in mente gli amministratori mantovani, su impulso della lista civica Forum, è di costruire una città interamente ciclabile. «Crediamo che la mobilità del futuro - spiega Salvatore Lucia, attivista di Forum - non si giochi su tunnel sotto i laghi, come chiamiamo il fiume Mincio quando si "allarga" un po' nei pressi della città, bensì sul buonsenso e su una pista ciclabile interconnessa».
Biciplan d'ultima generazione, questa la scommessa che fa sognare Mantova. Le proporzioni con l'esperienza olandese sono abbastanza rispettate, considerato che nella capitale dei Gonzaga circolano tra le 25-30mila biciclette su 48mila abitanti. La città si presta: del tutto pianeggiante, si gira tutta in una mezz'oretta senza grande sforzo (acciottolati di alcune stradine del centro escluse). Altro che domeniche senz'auto e politiche ecologiche di facciata: il sindaco Nicola Sodano (Pdl) dimostra di voler fare sul serio e si è affidato addirittura a un esperto in tematiche ambientali, nonostante fosse stato il suo antagonista per la poltrona di sindaco, Sergio Ciliegi, consigliere comunale della lista Forum, oggi all'opposizione. Lo ha nominato - senza scandalo - «delegato alla mobilità ciclistica». E Ciliegi, con la collaborazione degli Amici della bicicletta (Fiab) ha elaborato un biciplan che rivoluziona l'intera viabilità del centro e della periferia. Ciliegi non ha dubbi sulla portata del progetto: «Quando l'ultima delle tre fasi previste sarà ultimata, Mantova diventerà una città per biciclette. Il centro, le frazioni e i comuni dell'hinterland saranno connessi tra loro e diventeranno una gigantesca rete ciclabile. Sono sicuro che abbatteremo il problema traffico: oltretutto il 90 per cento è traffico "di penetrazione" (gente che abita fuori e entra in città per motivi di lavoro)».
Il resto su IL GIORNALE
ROMA - Campidoglio, novità per artisti di strada , ma per i residenti il problema sono le auto
L'assessore alla cultura Gasperini , delibera su tutela e sicurezza. Gli abitanti: per il 77% troppo traffico
Iscrizioni in tre lingue (Italiano, Inglese e Francese) per i divieti che riguardano la Fontana di Trevi, dai “tuffi” per il recupero delle monetine fino alla loro mancata consegna alla Caritas, cui sono destinate; arrivo in giunta mercoledì 16 marzo della delibera sull’attività degli artisti di strada, già anticipata da Corriere.it Due nuovi documenti sul decoro annunciati dall’assessore alla Cultura e al Centro storico Dino Gasperini: «Ho appena firmato la delibera, la mia prima delibera – ha detto l’assessore il 14 marzo all’incontro dell’Associazione abitanti centro storico su “Tutela, sicurezza e ambiente” nel teatro di piazza Santa Chiara - sull’arte di strada. Non si potrà più suonare a ridosso di chiese e ospedali, ma soprattutto ci saranno orari fissi, mattina e pomeriggio. Luoghi dove sarà possibile esercitare quest’attività, come la Terrazza del Pincio o lo spiazzo alle spalle dell’Ara Pacis, e luoghi dove sarà vietato. Basta con inoltre con l’uso di amplificatori o di strumenti quali i tamburi».
MONETINE - Quanto a Fontana di Trevi, dopo un passaggio con «l’avvocatura comunale – chiarisce l’assessore – è pronta l’ordinanza per risolvere i problemi della fontana ed evitare bagni per il recupero dei soldi: un’ordinanza che oltre a stabilire gli avvisi in più lingue chiarerà anche che le monete appartengono al Campidoglio e dal Comune saranno destinate alla Caritas».
RESIDENTI - Decoro e vivibilità nel centro storico: è l’Associazione degli abitanti a partire all’attacco con i risultati di un questionario svolto fra i suoi iscritti che segnala come il principale dei problemi sia sempre la mobilità: per il 69 per cento degli intervistati in questo campo l’intervento dell’amministrazione è stato finora poco incisivo, mentre per il 77 per cento la qualità della vita in centro potrebbe migliorare con meno auto. Le criticità maggiori restano i parcheggi (per il 47 per cento) e tavolino selvaggio (per il 30 per cento), mentre per il 61 per cento delle persone le informazioni su norme e servizi pubblici sono scarse. E in un momento in cui si parla molto di sicurezza, ecco il monitoraggio dell’Associazione abitanti sulle strade meno sicure perché poco illuminate: dodici quelle della lista "nera" tra le quali via di Ripetta e via dei Cerchi, via dei Cappellari e via delle Zoccolette, via dell’Arco della Ciambella e vicolo del Divino Amore, via dei Catinari e via dell’Arco di San Calisto. «Basta con le impalcature perenni – aggiunge la presidente dell’Associazione Viviana Piccirilli Di Capua – annunciando anche un paventato ritorno al mercato di Campo de’ Fiori di un ambulante senza licenza».
SICUREZZA - Ma se così avverrà, tutto è pronto per far rispettare e regole. Il questore Francesco Tagliente, il primo ad aprire l’incontro dichiara infatti che «la politica della sicurezza della città si esalta con il “partenariato” e che la complicità del cittadino è vitale per raggiungere una città più sicura». L’incontro sembra segnalare anche una politica distensiva fra il presidente del I municipio Orlando Corsetti e l’assessore al Centro storico: ma alla fine del suo intervento Orlando Corsetti ritorna sull’orario della ztl notturna (considera come inizio le 23 troppo tradivo): «Un centro storico invaso dalle macchine e dai pullman turistici non è fruibile – aggiunge Corsetti – e bisogna fare uno sforzo importante sul car sharing e sul bike sharing».
Lilli Garrone Da il Corriere della Sera
lunedì 14 marzo 2011
MILANO - Metrò per Monza, ad aprile primi cantieri
IL PROGETTO - AFFIDATO L'APPALTO: 48 MESI DI LAVORI
Il prolungamento della linea 1 da Sesto atteso da vent'anni. Investimento da 206 milioni, treni inclusi
MILANO - L'iter burocratico è finito, in ritardo di sei mesi sugli ultimi annunci e di vent'anni sulle prime promesse politiche. I cantieri del prolungamento della metropolitana rossa da Sesto San Giovanni a Monza apriranno entro la fine di aprile: le buste sono state aperte e l'appalto è già stato preassegnato all'impresa che dovrà eseguire i lavori. Ora si tratta solo di aspettare i termini di legge (35 giorni) che consentono agli sconfitti di presentare eventuali ricorsi.
Se ne parla dal 1992 e la firma sull'originario protocollo d'intesa risale all'anno successivo. Sono serviti quasi vent'anni per concretizzare il progetto e sbloccare i fondi al Cipe: il nuovo tratto M1 prevede 1,9 chilometri di binari interrati, la costruzione di due fermate (Sesto Restellone e Monza-Bettola) e un parcheggio d'interscambio da 2.500 posti auto. Tempo di realizzazione: 48 mesi. Costo complessivo: 206 milioni di euro, treni inclusi.
La nuova M1 ha la stessa capacità di carico della linea gialla per Maciacchini-Comasina che sarà inaugurata il prossimo 26 marzo: potrà trasportare 15 mila passeggeri l'ora. L'opera rientra nel masterplan di sviluppo delle reti metropolitane pensate per «alleggerire la pressione del traffico e offrire ai pendolari spostamenti ecologici, con tempi inferiori».
Gli altri assi in via di definizione sono i prolungamenti della M2 e della M3 per Vimercate e Paullo. Dopo la bocciatura della Corte dei conti, che ha «stigmatizzato» la mancanza di copertura finanziaria, Mm ha archiviato i preliminari e si è messa al lavoro sui progetti definitivi: «Saranno portati al Cipe tra giugno e luglio». Problema: vanno recuperate le risorse.
Armando Stella
ROMA - Una mappa per studiare gli inquinanti delle città
Il progetto Ue, coordinato per l'Italia dal servizio sanitario della Regione Lazio, coinvolge sedici paesi
ROMA - Creare una mappa degli inquinanti che si respirano in quaranta zone specifiche di alcune città europee, incluse Roma e Torino, per poi associarli a malattie respiratorie, coronariche e tumori. È l'obiettivo del progetto europeo Escape, condotto da 24 università e istituti di ricerca in tutta Europa. L'iniziativa, che raccoglie sedici paesi, fra cui l'Italia, con partner anche a Taiwan, vedrà i primi risultati l'anno prossimo.
STANDARD QUALITA' ARIA - «Il progetto è molto atteso a livello di Unione europea, perchè informerà la Commissione alla vigilia di una revisione degli standard della qualità dell'aria, nel 2013» afferma Francesco Forastiere, coordinatore italiano di Escape presso il dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale della Regione Lazio. Proprio a causa di diverse violazioni alle normative Ue sui valori limite delle famigerate Pm10, le polveri sottili, l'Italia nel novembre scorso è stata deferita alla Corte di Giustizia europea, insieme a Cipro, Spagna e Portogallo. «Il progetto ha una buona parte di valutazione ambientale - spiega l'epidemiologo - e per questo è stato effettuato un monitoraggio di inquinanti, per il tutto il 2010, nelle città di Roma, Firenze, Torino, Verona e Pavia, in 40 punti differenti».
ROMA, PM10 - Nel caso di Roma e Torino, le analisi hanno riguardato Pm10, Pm2,5, carbonio elementare, ossido di azoto e biossido di azoto, oltre ad una serie di metalli, mentre a Firenze, Verona e Pavia, sono stati osservati solo i livelli di ossido di azoto e di biossido di azoto. «Lo studio Escape - aggiunge Forastiere - include poi una parte epidemiologica, che si basa su gruppi di persone già oggetto di altre ricerche: uno sull'alimentazione e i tumori e altri due sui disturbi respiratori. Ciascuno viene seguito nel tempo, in relazione a malattie coronariche, ictus, infarto, tumori (polmone, vescica e sangue), asma e bronchite cronica, oltre ai decessi. Ogni persona, a seconda di dove vive in città, sarà associata ad un livello di inquinanti». Lo studio Escape, coordinato dall'Università di Utrecht in Olanda, a livello europeo si occuperà anche di collegare allergie, perdita di peso e asma nei bambini all'inquinamento. Dopo aver associato i dati delle patologie a quelli delle particelle killer, i ricercatori effettueranno specifici calcoli per indagare l'impatto dello smog sulla salute delle popolazioni in città.
Dal Corriere della Sera
REGGIO CALABRIA - Il Museo Nazionale della Magna Grecia si veste di nuovo
Presentati i dettagli dei lavori di restauro e ammodernamento di Palazzo Piacentini in una conferenza stampa in Prefettura
Il Museo Nazionale della Magna Grecia si veste di nuovo
Reggio Calabria. Si è configurata come un evento la conferenza stampa svoltasi nel Palazzo della Prefettura di Reggio Calabria, alla presenza dei massimi vertici istituzionali locali e regionali, durante la quale le squadre di sovrintendenti e progettisti hanno illustrato in maniera dettagliata i particolari dei lavori di restauro e ammodernamento del Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia.
Lavori che hanno il pregio di far incontrare le prospettive dell’arte contemporanea con il patrimonio dell’arte classica contenuta nel Museo, significativo esempio dell’architettura italiana del Novecento, progettato da Marcello Piacentini tra il 1932 e il 1941 e che nel programma di restauro si veste di una serie di nuovi dettagli tra i quali: il restauro dei paramenti in travertino delle facciate, strutture a telaio con una serie di spazi rivalutati, una terrazza panoramica che s’integra nell’architettura degli anni’30.
Come ogni museo moderno presente a livello nazionale e internazionale, Palazzo Piacentini sarà dotato di una serie di spazi funzionali, sui quali dieci qualificati progettisti hanno già avanzato le loro proposte, destinati non solo alla ristorazione; una hall sotterranea collegherà il Museo ai Giardini di Piazza De Nava, essendo non solo l’uscita ma anche sede di un bookshop e di laboratori didattici per i visitatori. Il tutto finalizzato a proporre il Museo come elemento dialettico coi cittadini e il territorio.
I dettagli dell’allestimento interno del Museo sono stati illustrati dalla Sovrintendente Simonetta Bonomi, che ha scelto di far iniziare il percorso espositivo dall’alto, dislocato su quattro piani: il secondo ospiterà la sezione dedicata alla Preistoria del Reggino e al Neolitico; il primo sarà dedicato alle poleis greche fondate sul nostro territorio con dei flash su alcune delle principali città greche in Calabria, sugli aspetti pubblici e sui santuari, molto arriverà dal sito di Locri Epizefiri; dal primo piano si passa all’amezzato dedicato alle popolazioni che abitarono la Calabria e alle necropoli greche ed infine al piano terra saranno posti i Bronzi di Riace.
Le statue saranno dotate di una sala tutta per loro munita di un impianto climatico particolare e con un filtro d’accesso riguardo ai visitatori. Intorno alle due maestose statue sarà dipanata la storia di Reggio greca e romana che mai aveva avuto una sezione specifica.
Da www.reggiotv.it
venerdì 11 marzo 2011
TORINO - Museo dell'Auto di Torino: inaugurazione il 19 marzo
Il 19 marzo sarà inaugurato il rinnovato Museo dell’Automobile di Torino, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. L’apertura al pubblico è prevista per il 20 marzo. I lavori di ristrutturazione del museo sono durati quattro anni e sono costati circa 33 milioni di Euro. L’opera di ammodernamento dell’esposizione ha riguardato sia l’edificio, affidato all’architetto Cino Zucchi, che la mostra, allestita dallo scenografo Francois Confino. Grazie a questi interventi l’area espositiva è passata da 11.000 a 19.000 metri quadrati.
«Il nuovo museo è un patrimonio per il territorio e per il panorama culturale italiano – ha dichiarato Giuseppe Zunino, presidente dell’istituzione – Le auto della collezione vengono messe in scena con una serie di effetti speciali che rendono l’esposizione emozionante e interattiva».
La collezione di auto storiche che sarà esposta al Museo di Torino comprende circa 200 vetture di 85 case costruttrici provenienti da 8 Paesi del mondo. Il percorso visivo è stato dotato di nuove scenografie per un totale di 29 aree. I temi trattati vanno da “L’automobile e il Novecento” a “L’uomo e l’automobile” fino a “L’automobile e il design”.
Le istituzioni che hanno preso parte ai lavori del nuovo Museo dell’Automobile comprendono Regione Piemonte, Comune di Torino, Provincia di Torino, Fondazione CRT, Camera di Commercio di Torino, Compagnia di San Paolo e ACI. Hanno inoltre contribuito la società Reale Mutua e la Fiat.
Da: www.allaguida.it
MILANO - Sciopero dei sindacati di base, ferme le tre linee del metrò
I PRECEDENTI: DISAGI PESANTI SU METROPOLITANA E ALTRI MEZZI IL 10 DICEMBRE E IL 26 GENNAIO
Funziona soltanto un tratto della linea gialla. Disagi fino alle 15 e dalle 18 al termine servizio. Sospeso l'Ecopass
È iniziata anche a Milano, alle 8.45, la prima fascia dello sciopero nazionale dei trasporti indetto dalle sigle dei sindacati di base Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater. La circolazione delle tre linee metropolitane è stata gradualmente sospesa. E' garantito soltanto il servizio sulla linea tre della metropolitana, limitatamente al tratto tra le stazioni di Centrale e Porta Romana. Per le linee di superficie sono possibili disagi fino alle 15. Atm rende noto che, dalle 15 alle 18, orario della seconda fascia di garanzia, la circolazione di metropolitane e superficie sarà regolare. Dalle 18 al termine del servizio riprenderà l'agitazione con possibili disagi in superficie e metropolitana. La mobilitazione sarà per l'intera giornata nella pubblica amministrazione - con l'eccezione dei lavoratori della scuola, che non hanno potuto astenersi dal lavoro - e nel settore privato. L'astensione dal lavoro è stata rinviata ad altra data nel trasporto ferroviario «per consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale» a Roma a difesa del contratto nazionale del lavoro, contro la precarietà e più in generale contro la politica economica del governo.
Il resto su il Dal Corriere della Sera
ROMA - Sciopero, chiuse metro A e B e Roma-Lido.
Un venerdì nero
Cgil Cisl e Uil hanno revocato lo sciopero del trasporto pubblico, ma le altre sigle no. Corteo in centro
ROMA - Dopo un giovedì da incubo per pendolari e passeggeri della metro B e della Roma-Lido, ancora uan giornata difficile. Nonostante la revoca dello sciopero di 24 ore siglata ieri sera dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal al termine dell'incontro con l'assessore capitolino alle Politiche della MobilitàAntonello Aurigemma, alle ore 9 sono chiuse le linee A e B del metrò e la Roma-Lido, il servizio è molto ridotto sulla Termini-Giardinetti e sulla Roma-Civitacastellana-Viterbo. Mattinata difficile a causa anche del corteo previsto da piazza della Repubblica a Piazza Navona.
SCIOPERO - La chiusura della metro A e B e la riduzione del servizio di bus in superficie a Roma è determinata dallo sciopero di alcune sigle sindacali autonome - Usb (Unione sindacale di base), Sult e Orsa - che non hanno aderito alla revoca concordata ieri sera con un protocollo firmato tra l'assessore alle politiche della Mobilità di Roma Capitale Antonello Aurigemma e le tre sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl Faisa, che invece avevano revocato lo sciopero del trasporto pubblico in programma per venerdì anche a Roma.
ROMA-LIDO E METRO B - Con la riapertura della ferrovia Roma-Lido nella tratta Piramide-Eur Magliana, avvenuta all'inizio del servizio di venerdì, alle 5.15 è tornato alla normalità il servizio metroferroviario interrotto due giorni fa acausa dello sversamento di carburante proveniente da una cisterna di un distributore di viale Marconi, nei presso della stazione del metropolitana. Il servizio della linea B della metropolitana era ripreso dalle 21.05 di ieri sera. Il traffico metroferroviario è tornano gradualmente alla normalità' man mano che si completava la bonifica dell'area interessata dallo sversamento
DEVIAZIONI BUS PER CORTEO - Per il corteo da piazza della Repubblica a piazza Navona, dalle 9,30 alle 14, sono previsti rallentamenti e deviazioni per 46 bus. Deviazioni anche per la manifestazione in programma sabato, dalle 14 alle 19,30, da piazza della Repubblica a piazza del Popolo. Lo rende noto Roma Servizi per la Mobilitá. Dalle 9,30 alle 14, il corteo da piazza della percorrerá via delle Terme di Diocleziano, piazza dei Cinquecento, via Cavour, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali, piazza Venezia, via San Marco, via delle Botteghe Oscure, largo di Torre Argentina, corso Vittorio Emanuele II, piazza San Pantaleo, via della Cuccagna fino a piazza Navona. Possibili rallentamenti o deviazioni sono dunque previsti per le linee di bus Atac H, 5, 8, 14, 16, 30Express, 36, 40Express, 44, 46, 60Express, 62, 63, 64, 70, 71, 75, 81, 84, 85, 87, 95, 105, 116, 117, 119, 160, 170, 175, 271, 360, 492, 571, 590, 628, 630, 649, 714, 715, 716, 780, 781, 810, 850, 910, 916.
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