Il Margherita apre al museo «Bac»
Chipperfield: edificio affascinante, ne salveremo l'anima
A Bari saranno ospitate le opere della fondazione Morra
L’archistar David Chipperfield, che ha firmato anche il Neues museum di Berlino, ha illustrato a Bari il suo progetto di ristrutturazione del teatro Margherita, destinato a diventare un museo d’arte contemporanea. «Il Margherita - ha detto Chipperfield - offre una straordinaria opportunità a una città che è uno snodo naturale. Il mio progetto, che è in fase preliminare e aperto a modifiche, è teso a invertire la circolazione attuale, propria di un teatro, cioè dispersa, con un circolazione centrale, propria di un museo».
L'IDEA - Tra gli elementi fortemente caratterizzanti del progetto dell’archistar, una scala scenografica che conduce alla galleria. Il nuovo Margherita, inoltre, viene suddiviso in tre aree, cui vengono assegnate altrettante funzioni. «Non è un edificio tecnicamente sofisticato - ha spiegato ancora Chipperfield - e il nostro intervento mira a rispettarne la stratificazione, dalla quale dipende il suo fascino, a non tradire la sua natura». Alla presentazione, in una gremitissima sala consiliare del Comune, il sindaco Michele Emiliano ha ricevuto con Chipperfield il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro e il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto.
LA COMPAGINE - L’allestimento del futuro centro per le arti contemporanee di Bari, infatti, è affidato a una fondazione pubblico-privata (la Bac, Bari arte contemporanea) della quale fanno parte il Comune e la fondazione Morra Greco di Napoli, che è partecipata dalla Regione Campania. La Morra Greco ha offerto con un comodato gratuito della durata di trent’anni, la sua prestigiosa collezione di arte contemporanea. Necessario, per realizzare il progetto che interessa con il Margherita anche l’ex mercato del pesce di piazza Ferrarese, il coinvolgimento dei privati. Il ministro Fitto ha fatto riferimento a fondi europei disponibili. «Ci sono le risorse del piano interregionale attrattori culturali - ha dichiarato - che possono costituire un sostegno perché utilizzati appunto per la valorizzazione del territorio. Ma occorre lavorare bene. Spesso ci si limita a rivendicare risorse ma sappiamo che, soprattutto al Sud, c’è un problema di qualità della spesa di quelle risorse».
L'IRRITAZIONE DELLA REGIONE - La Regione Puglia non ha partecipato all’evento in Comune. Del resto, solo tre giorni fa, le assessore alla Cultura e all’Urbanistica, Silvia Godelli e Angela Barbanente, hanno criticato l’iniziativa: il coinvolgimento di un soggetto privato (la fondazione napoletana) senza una gara pubblica metterebbe in pericolo i finanziamenti europei cui si vuole accedere. «Non entro nel merito delle critiche, ma mi auguro che alla prossima occasione la Regione Puglia sia rappresentata», ha detto il ministro. «Vendola, che ha una sensibilità alla bellezza superiore alla mia - ha sostenuto invece Emiliano schivando le polemiche - non potrà che rimanere affascinato dal progetto. Gli ostacoli apparentemente insormontabili sollevati da suoi collaboratori, sono in realtà un’opportunità».
Adriana Logroscino
Dal Corriere della Sera
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