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venerdì 18 marzo 2011

MILANO - Le due torri di zona Garibaldi restituite alla città grazie al Pgt



«Le due torri di zona Garibaldi
restituite alla città grazie al Pgt»
Sono in arrivo duemila ingegneri della Maire Tecnimont, provenienti da 50 diversi Paesi del mondo


Le due «torri Garibaldi» tornano ad essere abitate: la prima nelle prossime settimane e la seconda entro la fine dell'anno prossimo. Saranno il luogo di lavoro di duemila ingegneri della Maire Tecnimont, provenienti da 50 diversi Paesi del mondo, che potranno raggiungere comodamente l'ufficio anche con i treni ad alta velocità in arrivo alla Stazione Garibaldi. Lo hanno annunciato ieri l'assessore allo Sviluppo del territorio, Carlo Masseroli, e Aldo Mazzocco, amministratore delegato di Beni Stabili, in occasione di un sopralluogo al cantiere per la ristrutturazione.

Costruite negli anni ottanta, fra l'85 e il '94, dalle Ferrovie dello Stato accanto alla Stazione Garibaldi, le due torri di 23 piani «tornano a nuova vita» grazie a un intervento da 105 milioni di euro realizzato da Beni Stabili, che le acquistò nel 2004 per 113 milioni di euro. «Stiamo raccontando come il Pgt sblocca due grattacieli vuoti dal 2005 per un cambio di destinazione d'uso», ha sottolineato l'assessore Masseroli. Per Beni Stabili, infatti, sarebbe stato impossibile affittare le due torri a privati, per la destinazione d'uso a uffici pubblici attribuita dal Comune.

«Ora diventeranno la sede di duemila ingegneri impegnati in opere in tutto il mondo - rilancia Masseroli - Ci sarà un polo dell'ingegneria dove anni fa c'erano uffici delle Ferrovie. Siamo fieri di quello che stiamo facendo. C'è chi dice che ci sono 30 Pirelloni vuoti in città: due erano questi e sono stati riempiti grazie al nuovo piano di governo del territorio. Un'iniziativa che conferma la vitalità di Milano in un momento di crisi». L'intervento di recupero delle due torri (oltre 43 mila metri quadrati) ha consentito di dare lavoro per quattro anni a circa 500 operai.

Redazione Cronaca di Milano del Corriere della Sera

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La destinazione ad uffici pubblici delle torri a Garibaldi non era stata attribuita dal Comune, come viene affermato, ma era una precondizione per realizzarle in deroga al Piano Regolatore, sulla base delle norme sulla attività di interesse statale. Questo vincolo era noto al momento della vendita, e quindi: Beni Stabili le ha acquisite a prezzo inferiore a quello di mercato; Ferrovie (che è sempre senza soldi) ha perso gran parte della plusvalenza derivante dal cambio di destinazione urbanistica; il Comune ha di fatto rinunciato all'investimento in opere infrastrutturali delle plusvalenze derivante dalle valorizzazioni dei beni ferroviari (come da accordo con FS); chi ha partecipato all'asta offrendo un prezzo basso sulla base del vincolo a uffici pubblici ha fatto la figura del cretino.
Complimenti, bella conclusione della vicenda! Se doveva essere questa la conclusione, era meglio se il Comune cambiava PRIMA la destinazione, poi si faceva la gara, e la plusvalenza la si utilizzava per migliorare la rete ferroviaria. Così invece a me sembra queasi una truffa, e non vedo proprio di cosa vantarsi.

Anonimo ha detto...

Tutto esatto! E' una truffa bella e buona. Le torri sono state realizzate in deroga a tutte le previsioni e a tutti gli strumenti vigenti in quanto di interesse pubblico. Inoltre essendo realizzate su sedime di proprietà delle ferrovie il progetto non è nemmeno passato dagli uffici comunali. Ora si permette un cambio di destinazione d'uso a vantaggio di pochi e a discapito della città.

Anonimo ha detto...

c'è un altra scelta scandalosa di PGT che riguarda Beni Stabili: l'albergo abbandonato a Ponte Lambro, che poteva servire ad ampliare l'ospedale Monzino. Il Monzino invece va al Cerba perché così vuole la proprietà (Ligresti, più interessato agli affari immobiliari che alla sanità), Ponte Lambro perde le sue funzioni migliori, mentre l'albergo abbandonato e l'area a verde lungo il Lambro diventano edificabili. Chissà se Beni Stabili ha già iniziato a ringraziare, magari elemosinando qualche incarico di progettazione a uno dei tanti autori del PGT...