foto : milanoweb.com
GRANDI OPERE
Tangenziale esterna di Milano
comuni dell'hinterland in rivolta
Il progetto definitivo è pronto, ma non ci sono i fondi per finanziare le nuove infrastrutture concordate
Niente fermate di treni e metrò, saltano riqualificazione della Paullese e svincolo di Agrate Brianza
di ILARIA CARRA
Avevano accettato di farsi squarciare il territorio da una nuova superstrada, la Tangenziale esterna di Milano, ma a un patto: ottenere in cambio infrastrutture alternative, più sostenibili. I due prolungamenti del metrò, la linea 2 e 3 fino a Vimercate e a Paullo soprattutto, ma anche corse extra di treni e statali riqualificate. Ma a tre anni dall'accordo di programma in cui enti locali e ministero delle Infrastrutture firmavano quest'impegno, lo scambio è così lontano che i sindaci dell'hinterland est sono in rivolta.
Mentre il progetto definitivo della Tem, 38 chilometri da Agrate Brianza a Melegnano è pronto, sarà pubblicato a dicembre e se tutto va bene i lavori potrebbero partire a settembre per circa tre anni, l'altro fronte è totalmente arenato. Di risorse per realizzare le nuove fermate del metrò non ce ne sono, forse se ne riparlerà tra qualche anno. Lo stesso vale per le corse di treni aggiuntive nell'hinterland ma anche per alcune opere, come la riqualificazione della Paullese e lo svincolo di Agrate Brianza, indispensabili per assorbire il traffico della Tem.
C'è stato un incontro a Palazzo Isimbardi tra enti locali e i vertici di Tem. E questo ha scatenato la reazione dei sindaci: "Ci è stato detto di rassegnarci perché il governo non ha risorse per i due prolungamenti - denuncia Vittorio Perego, sindaco di Melzo e a capo dell'assemblea che tutela il territorio dei 35 Comuni interessati dalla Tem - in più non sappiamo ancora niente del piano cave e delle opere connesse, è assurdo. Andremo al più presto a Roma a chiedere conto degli impegni presi e intanto troveremo il modo di rispettare i nostri: la Provincia deve però trovare una soluzione equilibrata per dividere i costi delle opere". Anche gli enti locali, difatti, devono mettere la loro quota per i nuovi metrò: il 40 per cento sul totale dell'investimento, circa 1,3 miliardi. Il resto è a carico dello Stato.
Il sindaco di Paullo: "La Tem ci porterà solo danni"
L'idea di allungare la Verde verso Paullo è vecchia di vent'anni, cinque fermate in più dopo Cologno Nord (Brugherio, Carugate, Agrate, Concorezzo e Vimercate) e quasi mezzo miliardo di lavori. Sono sei invece le nuove stazioni - un'altra a San Donato dopo l'attuale capolinea, poi Peschiera Borromeo, Mediglia, Settala e due a Paullo - da aggiungere alla Gialla, circa 760 milioni e almeno quattro anni di lavori. Mm sta realizzando i due progetti definitivi, forse per marzo saranno pronti ma senza copertura economica faranno poca strada.
Ad Agrate Brianza mancano ancora 80 milioni per il mega svincolo: "Spetta alla Regione o all'Anas, non si sa ancora, ma è fondamentale", osserva Ezio Colombo, primo cittadino di Agrate Brianza. Che poi, sui metrò, attacca: "Hanno ribaltato la questione: dato che non riusciamo a trovare i nostri soldi, dopo anni di tagli ai Comuni, allora non se ne fa niente". L'assessore provinciale ai Trasporti, Giovanni De Nicola, spiega le sue ragioni: "Continuiamo a fare leva sul governo per avere i soldi: intanto è il caso di trovarli noi per primi, per non farci trovare impreparati se la situazione dovesse sbloccarsi".
Il progetto definitivo della Tem, quasi 1,8 miliardi tutti in project financing (250 milioni circa di extra costi, per lo più a causa degli espropri), sarà pubblicato a dicembre e al vaglio del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, per il via libera definitivo entro primavera. Ed è proprio per accelerare tale approvazione che le pressioni sono varie e su più fronti: fino a quel momento, difatti, la Cassa depositi e prestiti del ministero dell'Economia e le banche hanno congelato i finanziamenti complessivi alla Brebemi, che ha già avviato i cantieri ma è appesa alla Tem per poter proseguire.
Da LA Repubblica
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