Alle ore 12.30, Palazzo Reale a piazza Duomo a Milano nella sala delle Otto colonne.
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, interverrà domani, martedì 8 settembre, alla conferenza stampa di presentazione del Masterplan concettuale di Expo 2015. Parteciperanno Lucio Stanca, Letizia Moratti, sindaco di Milano e commissario straordinario per l'Expo, Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano, Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano, gli architetti Stefano Boeri, Richard Burdett, Mark Rylander e Jacques Herzog.
Lo stesso Fomigoni parteciperà alla cerimonia di inaugurazione di Milano Unica, il Salone Italiano del Tessile. Saranno presenti il presidente di Milano Unica, Pier Luigi Loro Piana, Letizia Moratti, i presidenti di Fiera Milano, Michele Perini, e di Sistema Moda Italia, Michele Tronconi. Giunta alla nona edizione, la rassegna sarà ospitata nei padiglioni di Fieramilanocity. Fino all'11 settembre saranno esposte le collezioni di tessuti per la stagione autunno/inverno 2010-2011.
Expo, anteprima ad Arcore. Berlusconi approva il «concept plan» dell'evento Un lungo boulevard, padiglioni modulari, strutture eco-compatibili. Stanca: «nessun ridimensionamento»
MILANO - L’incontro a Villa San Martino ad Arcore sul «concept plan» dell’Expo è andato «molto molto molto bene». Lo ha detto, uscendo dalla residenza del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, l’amministratore delegato di Expo 2015 Spa, Lucio Stanca. All’incontro, che si è concluso alle 18.30, hanno partecipato anche il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il sindaco di Milano e commissario straordinario all’Expo Letizia Moratti, il presidente della Camera di Commercio di Milano Carlo Sangalli e il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà. All’uscita i partecipanti alla riunione hanno preferito non rilasciare ulteriori dettagli e rimandando alla conferenza stampa di martedì alle 12.30 a Palazzo Reale sulla presentazione del master plan dell’Expo.
Sembra dunque confermato il clima di fiducia di cui aveva parlato entrando Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano, che si era detto sicuro di «un incontro positivo». Stanca ha poi escluso che si sia parlato di un piano di ridimensionamento per l'Esposizione universale milanese, «la cui discussione non era nemmeno all'ordine del giorno». Al premier Berlusconi, sindaco, amministratore delegato e amministratori locali hanno mostrato un anteprima del masterplan del sito di Expo 2015, il progetto concettuale relativo all’area di 1,1 milioni di metri quadri che, come recita il dossier di candidatura, è destinata ad ospitare 29 milioni di visitatori nei 183 giorni dell’esposizione
Dalle indiscrezioni trapelate nelle ultime settimane sul concept del progetto a cui ha lavorato una consulta di cinque architetti internazionali guidati dal milanese Tito Boeri, sembra che il progetto si discosterà non poco dal piano da 1,2 miliardi di euro contenuto nel dossier di candidatura. Cancellata la torre di 200 metri che avrebbe dovuto essere «la pietra miliare dell’evento visibile a grande distanza», accantonata la via d’acqua, l’Expo 2015 si caratterizzerà per la presenza di una piattaforma lunga 2,5 chilometri, metafora della tavola a cui siederanno i Paesi di tutto il mondo con le loro colture e culture alimentari. A ridosso di questo lungo boulevard che collegherà piazza Expo a piazza Italia sorgeranno i tradizionali padiglioni che di tradizionale avranno ben poco, visto che si pensa a strutture modulari flessibili destinate a ospitare gli Stati e le tematiche specifiche dell’evento, tutto centrato sull’alimentazione. Riprendendo la pianificazione urbanistica romana, la tavola-decumanus maximus incrocerà perpendicolarmente altre arterie-cardi destinate ad ospitare un anfiteatro, l’auditorium e un laghetto artificiale.
Al di là delle linee guida, che dovranno poi essere tradotte in progetti concreti dagli architetti che vinceranno le gare, c’è un aspetto che emerge con chiarezza dal concept del «masterplan», come ama chiamarlo l’amministratore delegato, Lucio Stanca: la volontà di realizzare una struttura agile, con poche infrastrutture destinate a sopravvivere all’evento. Questo sicuramente per ragioni di eco-compatibilità. Ma, come spiegano da più parti, anche per ragioni economiche. Un po’ per la crisi, un po’ per il terremoto in Abruzzo, un po’ perchè per qualche politico ormai le Esposizioni universali sono superate e non vale la pena spenderci troppo, l’Expo deve misurarsi con una serie di ristrettezze finanziare. E sebbene il sindaco Letizia Moratti dica che non esiste il nodo dei fondi e che il progetto non verrà ridimensionato, resta da capire come e quando arriveranno gli 891 milioni di finanziamenti privati e gli 851 degli enti locali, senza contare i fondi per le opere connesse a carico delle casse dello Stato.
Dal Corsera
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