Recinzioni esalteranno l'emiciclo che "guarda" Porta Capena. La Torre della Moletta diventerà il primo centro visite dell'area archeologica
È passato solo un anno da quando venticinque uomini e dieci mezzi dell'Ama «ricucivano» le ferite apportate al Circo Massimo da 95 quintali di rifiuti, sterpaglie e addirittura materassi accatastati nella torretta medioevale, divenuta rifugio di disperati. Ora l'area dell'emiciclo che «guarda» Porta Capena è recintata dal cantiere che entro il 2011 per poco meno di tre milioni di euro, riporterà decoro e luce su una porzione di un'area archeologia di importanza mondiale. Verrà dunque riposizionata la recinzione esistente all'interno, raccordando i 4 metri di dislivello tra piano campagna e piano archeologico, con due pendii. Anche la recinzione esterna sarà sostituita da un'altra che esalterà la curvatura dell'emiciclo e non più quella del marciapiede.
La spina al centro verrà poi ripristinata dove si trovava l'originale, cioè a dieci metri di profondità, divisa in due corsie e con il muro intorno, che rappresenta poi il luogo esatto dove correvano le bighe e le quadrighe dell'antica Roma. Si tratta non di lavori imponenti o «rivoluzionari» ma del ripristino di dettagli importanti che serviranno a ridare lustro a quello che fu il più grande edificio per lo spettacolo di tutti i tempi (lungo 600 metri e largo 150, poteva contenere oltre trecentomila persone). Il progetto prevede dunque anche la risistemazione delle sedi pedonali e, in un futuro non troppo lontano (occorrerà aspettare il completamento del Campidoglio 2), la chiusura al traffico dell'area compresa tra i Fori Imperiali, il Palatino, Circo Massimo, via dei Cerchi e Campidoglio, ovvero il «parco» archeologico più grande del mondo. Il secondo lotto di interventi, che dovrebbe partire successivamente al primo in corso di realizzazione, prevede la rimodellazione del terreno, il restauro e la musealizzazione degli scavi di Porta Capena.
Infine la Torre della Moletta che solo nell'agosto scorso era ridotta a dormitorio per disperati, verrà recuperata e, se il progetto definitivo venisse approvato, potrebbe diventare un centro visite, o meglio un «info point» d'ingresso all'area archeologica tra le più importanti al mondo.
Da Il Tempo
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