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venerdì 25 settembre 2009

MILANO - Libeskind ridisegna il grattacielo Curvo





NELL’AREA DELL’EX FIERA SORGERÀ L’ALBERGO DI LUSSO PIÙ GRANDE DI MILANO

CityLife: il progetto criticato da Berlusconi sarà ritoccato ma non cambieranno le volumetrie. «Più efficienza»

Saranno un po’ meno «sbi lenchi», con buona pace del presidente Silvio Berlusconi. I grattacieli di CityLife si appre stano a cambiare forma: a con vincere la proprietà che fosse necessario un ripensamento non sono stati tanto i rimbrot ti del premier, quanto le valu tazioni sulla fruibilità delle strutture. «Serve efficienza di funzionamento» spiegano dal quartier generale della socie tà, ribadendo quanto gli ope ratori hanno osservato guar dando e riguardando i disegni avveniristici dei tre architetti Zaha Hadid, Arata Isozaki, Da niel Libeskind. E così, dieci giorni fa, Claudio Artusi amministratore de legato di CityLife (società par tecipata da Generali Proper ties, Gruppo Allianz, Immobi liare Lombarda e Lamaro Ap palti che gestisce il progetto di riqualificazione del quartie re milanese della Fiera) ha in contrato i tre artisti chieden do loro di ristudiare i progetti in modo da rendere i grattacie li più consoni alle esigenze di chi dovrà realizzare e gestire al loro interno alberghi e uffi ci.
Il tema riguarda soprattut to la struttura progettata da Libeskind, che ha sicuramente il segno identitario più forte e che aveva diviso i critici an che quanto a gusto estetico e coerenza rispetto all’ambiente circostante. In questo grattacielo, tra l’altro, dovrebbe es sere ospitato l’albergo di extra lusso più grande di Milano, con 250-300 stanze e tutti i più moderni confort. Non sarà uno stravolgimen to, sia chiaro, né cambieranno volumetrie e destinazioni d’uso. La forma, piuttosto: ed è probabile che alla fine i grat tacieli svetteranno più dritti di quanto non avrebbero fatto rispettando il disegno origina rio. Ma è tutto ancora da vede re. Tra l’altro, ogni modifica dovrà comunque essere con cordata, in termini urbanisti ci, con il Comune e probabil mente sarà necessario un nuo vo passaggio in aula consilia re.

Come detto, i tre grattacieli erano stati contestati dal pre mier Berlusconi, che nell’apri­le dello scorso anno aveva co sì spiazzato gli amministrato ri municipali: «Ho visto pro getti di grattacieli elaborati da architetti stranieri, storti e sbi lenchi, in totale contrasto con il contesto milanese». E non era finita lì: «Spero non sia questa l' idea moderna di Mila no, altrimenti la protesta sor gerà spontanea e giusta. E io mi metterò alla testa di questa protesta». Libeskind si era di feso tirando in ballo paragoni con l’epoca fascista quando «tutto ciò che non era dritto era considerato arte perver sa ». L’architetto si era poi scu sato e la polemica era finita lì. Ma non le riflessioni sulla ri­spondenza dei progetti alle esigenze degli operatori.

Nel frattempo, anche i comi tati di residenti avevano preso la palla al balzo cercando di eleggere il Premier a loro pala dino: in realtà la battaglia a botta di ricorsi non ha impedi to che nel frattempo il consi glio comunale desse il via ai la vori e le prime gru comincias sero a lavorare. Il lotto residen ziale progettato da Hadid, in particolare, sta già prendendo forma: toccherà poi a quelli immaginati dai due colleghi e complessivamente nell’area della ex Fiera verranno realiz zati 1100 appartamenti (prez zo variabile da 6 a 12 mila eu ro al metro quadrato, per dare l’idea). Data prevista per la consegna: fine 2011.

Elisabetta Soglio

Dal Corriere della Sera

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