Il teatro Petruzzelli è stato riaperto ieri. L’attività artistica potrebbe riprendere presto, prestissimo. Comun que riprenderà perché nelle clausole con il Comune accetta il teatro in custodia, è previsto il funzionamento. Forse il pri mo spettacolo sarà un concer to, sabato, e Silvio Berlusconi potrebbe essere tra gli invitati. Un desiderio inconfessato di Michele Emiliano che, non sen za rischiare di suscitare l’insof ferenza degli altri soci della fon dazione Petruzzelli messi in ombra, non vede l’ora di resti tuire il teatro bruciato da un in cendio «frutto di una Bari nelle mani della mafia», ormai quasi diciotto anni fa. «Tutto si è svolto con la massima riserva tezza, come richiesto dal mini stero - dice - ma il teatro da og gi è aperto alla fruizione pubbli ca. E’ stata una vicenda lunga, amara soprattutto per l’anno di ritardo. Ora l’emozione è im mensa».
La prima opera, pro mette Michele Emiliano, andrà in scena il 6 dicembre e diven terà un appuntamento fisso. «Ma nulla è preordinato, proce diamo di comune accordo col governo e gli altri enti. E’ il mo mento della conciliazione». La «cerimonia» è stata cele brata soltanto da un brindisi al quale Emiliano e il commissa rio per la ricostruzione Angelo Balducci hanno partecipato con gli occhi lucidi. «L’emozio ne, quella vera, è l’unico senti mento che accomuna tutti noi riuniti qui oggi», ha concesso Balducci, presto defilatosi dal teatro. Ieri si sono svolti tre pas saggi burocratici: il Petruzzelli è stato consegnato dall’impre sa che l’ha ricostruito, al mini stero committente dei lavori, e da questi al Comune, chiamato a custodirlo in virtù della legge sui beni culturali, e dal Comu ne alla fondazione, chiamata a gestirlo per effetto della legge istitutiva di questi enti. «In nes sun verbale si parla del proto collo d’intesa del 2002 - chiari sce Emiliano riferendosi all’ac cordo aggirato che assicurava alla proprietà, dopo la ricostru zione, un canone annuo di 500mila euro - quindi nessuna illazione si può fare sulla sua validità che sarà accertata nei giudizi pendenti e in quelli che eventualmente verranno pre sentati. Chiunque dimostrasse di avere diritti a far valere, sarà garantito, non pregiudicato, da gli atti di oggi».
Gli accordi che consentono la riapertura del te atro sono stati oggetto di lun ghe trattative tra avvocati del ministero, del Comune e della fondazione. Ma questa volta l’unità di intenti c’era: riaprire, ma non alle condizioni del pro tocollo, impossibili da rispetta re - secondo l’avvocatura dello Stato - considerata la spesa af frontata dalla parte pubblica. «L’iter è decisione del governo che il Comune non poteva in fuenzare - mette le mani avanti Emiliano - , ma questo non significa che noi non sapessimo perché il protocollo non potes se essere applicato». Il sindaco, da presidente della fondazione Petruzzelli, vorrebbe però sol tanto guardare avanti. E per questo torna a predicare conci liazione. «Vorrei accompagna re il ministro Fitto in questo te atro », dice. Il sogno è quel con certo sinfonico per fine settima na, quando Berlusconi sarà a Bari per l’inaugurazione della Fiera. Non soltanto la voglia di riappropriarsi del teatro lo con siglierebbe: un Petruzzelli occu pato da lavoratori e pubblico sarebbe più difficile da «conge lare » di nuovo con (prevedibi li) azioni giudiziarie. Ma la fon dazione avrà bisogno di soldi per far partire l’attività artisti ca. Un problema visti i dissidi interni. Per questo il cda si riu nirà già domani. Da ieri, però, il countdown ha smesso, dopo 6650 ore, di segnare il tempo intercorso tra fine lavori e resti tuzione del Petruzzelli alla cit tà. Già un bel segnale.
Adriana Logroscino
Dal Corriere del Mezzogiorno
2 commenti:
good start
La ringrazio per Blog intiresny
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