Cantieri per i box in ritardo
I negozianti: ostaggi dei ladri
Corso Como, via al restyling di piazza XXV Aprile, record di furti. Svaligiato Artioli. «Così chiudiamo»
L’Ottica Artioli si vede appena, isolata com’è dal cantiere: il negozio è stato svaligiato l’altra sera, vetrine sfondate ed espositori ripuliti. Il custode di un bel palazzo vicino ha trovato il vetro del portone spaccato e divelto, una bustina vuota e tracce di sangue nell’ingresso, «i risultati di una rissa tra cliente e spacciatore...». È cominciata e continua male, la partita di piazza XXV Aprile. Il cantiere del parcheggio sotterraneo paralizza da tre anni attività e vite nel quartiere Garibaldi: i negozianti sono «stremati, indebitati per colpa dei lavori» e i residenti «assediati» dai cavallini della cocaina. Nessuno, però, s’è rassegnato, anzi. Commercianti e abitanti hanno scritto di nuovo al Comune facendo la conta dei rischi e dei danni: «Stiamo valutando le iniziative da assumere sia da un punto di vista legale, con la richiesta di risarcimento, sia da un punto di vista dimostrativo, con azioni di lotta».
In sintesi: querele e cortei per denunciare le «responsabilità politiche dell’amministrazione». Il piano parcheggi di Palazzo Marino ricava in piazza XXV Aprile 322 box per gli abitanti e 346 posti a rotazione. Il cantiere apre nell’estate 2006 e a quest’ora dovrebbe essere chiuso, completato, ma i lavori saranno finiti solo nella primavera 2011, perché i rilievi archeologici hanno «rallentato» le operazioni. Negli ultimi venti giorni gli scavi per le fognature si sono allargati di venti metri, «schiacciando» le vetrine dei negozi. «Le condizioni di lavoro si sono aggravate», attacca tra gli altri Mauro Bacchini, titolare della srl High Tech: «I ritardi del cantiere sono gravissimi e ingiustificati. E gli effetti economici sono tali da costringerci a prendere in seria considerazione la sospensione dell’attività, con la perdita di 50 posti di lavoro».
I commercianti chiedono al Comune un «incontro d’emergenza» e più polizia. Si è allargato di venti metri il cantiere dei box in XXV Aprile, e i lavori extra dureranno altri quindici giorni, dopodiché saranno montate le paratie dell’autosilo (a giugno, per 45 giorni, il cantiere sopra il metrò sarà aperto anche di notte). Stamattina, invece, il progettista Giampiero Villoresi consegnerà al Comune la perizia aggiornata su tempi e costi. E i disagi per cittadini e negozianti? «Tra venti giorni saranno montate le nuove strade a sbalzo in acciaio». Ultima incognita: una delle due imprese che opera nel cantiere è in «serie difficoltà economiche». Potrebbe cedere, aggiungendo ritardi a ritardi. Intanto, da ieri, è ufficialmente partito il progetto di riqualificazione di corso Como. Gianroberto Costa e Rudy Citterio, dell’Unione del commercio, hanno incontrato l’architetto Paolo Caputo e scelto di presentare a Palazzo Marino il suo masterplan (cofirmato dal collega Vaglieri).
Sono state così «unificate» le proposte iniziali avanzate dalle due associazioni di zona: il restyling prevede nuove pietre per la pavimentazione, il recupero attivo delle fontane, fiori e déhors trasparenti (vetro e cristallo) al centro della strada, veri spazi polifunzionali per esercenti ed eventi, dai mercatini alle mostre d’arte. «Vogliamo eliminare degrado e spaccio, rilanciando corso Como come centro di movida, cultura e turismo», spiega Citterio, presidente di Silb-Unione del commercio. «È un progetto ambizioso, che raccoglie le idee dei cittadini e migliora notevolmente il paesaggio del quartiere », aggiunge l’assessore al Decoro urbano, Maurizio Cadeo: «Ora valuteremo i costi. Poi, certo, l’ultima decisione spetta a noi, c’è sempre un’amministrazione che decide...». Caputo ridisegnerà corso Como «in armonia » con l’isola pedonale in costruzione tra piazza XXV Aprile e Milano Porta Nuova.
Armando Stella
Dal Corriere della Sera