da: roma.repubblica.it
Metro C, cancellate due stazioni.
Il progetto costa 500 milioni in più
Lievitano i costi della linea C. Rispetto alla cifra stabilita nell´appalto, per collegare Pantano a piazzale Clodio ci vorranno 500 milioni in più. Nonostante si siano "perse" due stazioni: a Largo Argentina e davanti a Castel Sant´Angelo. Il motivo: i ritrovamenti archeologici che hanno imposto pesanti varianti al progetto. E anche i tempi si sono dilatati: il tratto San Giovanni-Alessandrino sarà consegnato con due anni di ritardo. Intanto, nelle aziende del trasporto pubblico romano, è boom di nuovi assunti. Trambus e Met.Ro, in pochi mesi, ne hanno presi oltre 120. A tutti i livelli: impiegati, quadri e dirigenti
di Cecilia Gentile
Oltre 500 milioni di euro. Di tanto, finora, è aumentata la previsione dei costi della linea C rispetto alla cifra programmata - 2,5 miliardi - al momento dell´aggiudicazione della gara d´appalto. In compenso, la C avrà due stazioni in meno, perché sono sparite largo Argentina e Tevere, davanti a Castel Sant´Angelo. In tre anni la terza metropolitana di Roma, pensata per collegare Pantano a piazzale Clodio passando per San Giovanni e il centro storico, ha dovuto fare i conti con una continue prescrizioni archeologiche e relative varianti di progetto che, insieme ai soldi, hanno fatto lievitare anche i tempi: non più consegna del tratto San Giovanni-Alessandrino entro il 30 aprile 2011, bensì due anni dopo.
E dire che il consorzio di imprese "Metro C", costituito dalla capofila Astaldi con la Vianini del gruppo Caltagirone, il Consorzio cooperative costruzioni e Ansaldo Trasporti, il 14 febbraio 2006 si era aggiudicata la gara per tre ragioni: intanto aveva garantito di finire i lavori per il tratto San Giovanni-Alessandrino 620 giorni prima del previsto e offerto una riduzione del 18% sul prezzo delle opere civili, del 16% sugli impianti elettroferroviari, del 14,50% sulla fornitura dei treni. Ribassi che tutti insieme avevano prodotto un risparmio sulla spesa prevista di 500 milioni di euro. In altre parole, non più tre miliardi di euro, come calcolato dalla stazione appaltante Roma Metropolitane, ma due miliardi e mezzo. L´Ati, inoltre, e questa è la terza ragione, si era impegnata a cominciare senza attendere i finanziamenti statali, comunali e regionali, anticipando il 20% dell´importo complessivo.
Ora, invece, i costi sono tornati al punto di partenza. E probabilmente cresceranno ancora, perché i sondaggi archeologici non sono finiti. A Montecompatri, per esempio, dove fa capolinea la linea C - raccontano a Roma Metropolitane - la soprintendenza sta portando alla luce il reticolo dei tratturi romani. Operazione che costa un milione in più». Su certi scavi invece la società ha preferito soprassedere, rinunciando così ad una stazione. Come per la fermata Tevere, davanti a Castel Sant´Angelo. In questo caso la soprintendenza aveva chiesto uno scavo archeologico integrale, che rischiava di bloccare a tempo indeterminato il lungotevere, arteria strategica per la viabilità romana. Perciò niente stazione.
Gli scavi a piazza Venezia sono durati un anno e mezzo. Difficilissimo trovare i tre accessi alla stazione, alla fine individuati a destra dell´Altare della Patria (dando le spalle al monumento), a piazza Madonna di Loreto e a piazza Santi Apostoli. Ma anche per gli scavi a piazza Madonna di Loreto il sondaggio ha subito una battuta d´arresto. Per scavare la domus romana evidenziata dai sondaggi, era necessario demolire le mura di un ospedale del 1400 e per questo c´è voluta l´autorizzazione del Comitato di settore. (01 maggio 2009)
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