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martedì 19 maggio 2009

ROMA - Il "buco" di via Giulia


Si chiude il «buco» di via Giulia

Dal passato. Via Giulia cambia faccia, ecco il progetto. Il «buco» aperto dal ’39 con la demolizione. Ora il disegno di Paolo Marconi per la commissione Marzano. Rinascono palazzo Ruggia e palazzo Lais, ospiteranno un'università. Il progetto è il n° 9 della Commissione Marzano. L'architetto Marconi: occasione unica. Erasmus coprirà il «buco» di via Giulia. Ateneo destinato agli stranieri e alloggi per studenti: si riqualifica l'area.

Via Giulia cambia faccia. Il progetto presentato al Campi doglio dalla commissione Marzano parla di «recupero della bellezza antica». È l'unico di ur banistica, ed è stato redatto dal professor Paolo Marconi del l'università Roma Tre, prevede il loro utilizzo come «Universi tà internazionale» con alloggi per professori e studenti. È un progetto di cui si parla da anni: la chiusura del «buco» metà di via Giulia, di fronte piazza del la Moretta, con la ricostruzione dei due edifici, palazzo Ruggia e palazzo Lais, che furono de moliti nel 1939. Furono abbat tuti per realizzare una passeg giata verso il Gianicolo: è rima sto solo un vuoto, utilizzato dall'Ama come deposito.

Il progetto si chiama «Via Giulia: il recupero della bellezza antica», ed è contrassegnato dal numero «9». È l'unico di ur banistica, riguarda il centro an tico della capitale, ed è stato proposto ufficialmente dalla commissione presieduta da An tonio Marzano al sindaco Gian ni Alemanno in Campidoglio.

È un progetto di cui si parla da anni: la chiusura del «bu co » architettonico a metà di via Giulia, di fronte piazza del la Moretta, con la ricostruzio ne dei due edifici, palazzo Rug gia e palazzo Lais, che furono demoliti nel 1939. Allora, quan do furono abbattuti, lo scopo era quello di fare una sorta di contraltare alla passeggiata del Pincio verso il Gianicolo, par tendo da piazza Mazzini; nella realtà è rimasto solo un vuoto, che oggi viene utilizzato dal l'Ama come deposito dei pro­pri mezzi.

La proposta per la loro ricostruzione adesso è completa: dovranno diventare una «Università internazionale» con an nessi alloggi per docenti e stu denti (per circa 150 posti), an che per coloro che arrivano a Roma per fare il loro «Era smus », lo scambio di studenti fra le varie università europee. E per questo potrebbero benefi ciare di fondi europei, oltre ad essere realizzati in project fi nancing: la ricostruzione preve de alloggi per i giovani e la rea lizzazione di book shop, di punti internet al servizio dell'università, ma anche di labora tori d'artigianato d'arte. In un luogo che si viene a trovare a meno di 200 metri dalla ferma ta della linea C alla Chiesa Nuo va.

A firmare il progetto è il professor Paolo Marconi, membro della Commissione marzano e titolare di Restauro monumen tale all'Università di architettu ra di Roma Tre, che da 15 anni studia nei minimi dettagli que sta ricostruzione: «Non possia­mo perdere questa occasione storica - afferma - per restitui re alla sua bellezza e unità un complesso edilizio e paesistico così significativo per Roma e per l'Italia, rappresentato non a caso dai pittori vedutisti a co minciare dal Seicento. Oggi ­aggiunge - abbiamo le capaci tà progettuali e imprenditoria li necessarie per ricostruire questi palazzi e tutta la Ripa sinistra, sulla base delle ricerche archivistiche, nonché delle fon damenta e dei resti archeologi ci presenti».

Il progetto redatto da Paolo Marconi prevede, infatti, oltre al riutilizzo delle fondamenta già esistenti, anche la ricostru zione in pietre, mattoni e le gno per i solai: «quindi - spiega - in materiale assolutamen te ecosostenibile». «ma la cosa più importante - aggiunge - è che via Giulia torna ad essere 'intera', la strada romana che era ancor prima delle altre che sono venute dopo come via del Corso».

«È un programma che deve assolutamente andare avanti afferma il presidente della commissione Cultura del Campidoglio Federico Mollicone. Crediamo che la sostituzione edilizia di quadranti di pregio come quello di via Giulia è la risposta giusta per riqualifica re la città consolidata. E verifi cheremo come rendere fattibi le l'opera al di là del contesto della commissiona Marzano, convolgendo il delegato al cen tro storico Dino Gasperini».

«Abbiamo cercato di sviluppare questo tema durante l'anno di festeggiamenti per i 500 anni di via Giulia appena terminati - dice Marco Ravaglioli, presidente del 'Comitato via Giulia 500' che ha promosso le celebrazioni - Si tratta di un te ma centrale dal punto di vista della salvaguardia e della valo rizzazione del centro storico. Il 'buco', ma sarebbe meglio di re lo 'sfregio', lungo via Giulia è una bruttura che va sanata e che una città come Roma non si può permettere». E ricordan do proprio i laboratori d'arte previsti dal progetto (per i tem pi: l'esecutivo sarebbe pronto entro 18 mesi dal bando di con corso) Marco Ravaglioli ag giunge: «Ci potrebbe trovare posto anche il liutaio di piazza de' Ricci, Claude Lebet, noto in tutto il mondo, che sta dispera tamente cercando uno spazio in centro...».



di Lilli Garrone
dal Corriere della sera del 15.05.09

1 commento:

Anonimo ha detto...

Speriamo, e speriamo facciano qualcosa di architettonicamente interessante e di valore, senza fare cose esagerate.

Luke