L'ad di Roma Metropolitane: « Presto il progetto per il tunnel a Castel Sant'Angelo»
Per quasi un anno ha lavorato in silenzio. Adesso, riconfermato da poco più di una settimana amministratore delegato di Roma Metropolitane, Federico Bortoli accetta di tracciare con il Corriere della Sera, il futuro prossimo del metrò romano. Con due importanti novità, la prima delle quali è una piccola rivoluzione per la linea «C» di fronte Castel Sant'Angelo: qui, infatti, all'inizio di via della Conciliazione potrebbe sorgere la fermata San Pietro, sparita per motivi archeologici in piazza Pasquale Paoli. Merito dell'idea di Gianni Alemanno di riportare in vita il progetto del «sottopasso», per evitare il giro delle auto attorno alla Mole di Adriano. «Come richiesto dal sindaco - spiega Federico Bortoli - stiamo studiando la nuova realizzazione del sottopasso di Castel Sant'Angelo. Abbiamo così pensato di unire due opportunità, perché all'inizio di via della Conciliazione dovrà essere in ogni caso costruito un grande "pozzo" di servizio per la linea: con la realizzazione anche del sottopasso, che comporta una serie di lavori e di modifiche importanti ai sottoservizi, potremmo introdurre all'inizio di via della Conciliazione la stazione "San Pietro". Siamo alla fine dello studio del progetto, tra 10 giorni lo presenteremo a Gianni Alemanno. Ma c'è molto ottimismo: siamo una società di ingegneria del Comune, la nostra missione è risolvere i problemi».
L'ipotesi per superare l'ostacolo dei muraglioni di Castel Sant'Angelo che bloccarono la costruzione del tunnel all'epoca di Francesco Rutelli e del Giubileo (si trovano al di sotto dell'impianto stradale di fronte al castello verso il Tevere) è quella di andare più in profondità con lo scavo: idea che sarebbe resa fattibile proprio dalla realizzazione del «pozzo» e dell'eventuale stazione del metrò. In questo caso, però, il tunnel dovrebbe partire prima dell'Istituto nazionale per gli Invalidi, per permettere alle auto di scendere senza troppa pendenza. Una stazione che permetterebbe anche ai passeggeri della linea «C» di avere una fermata intermedia fra la Chiesa Nuova e Risorgimento-San Pietro, quindi dopo un chilometro e 250 metri.
Niente piazza Pasquale Paoli, è sicuro? «Qui - spiega Federico Bortoli - avremmo corso gli stessi rischi che a piazza Venezia, con almeno due anni di scavi. Quindi abbiamo puntato su "Risorgimento-San Pietro", una stazione con un grande atrio al servizio anche del Vaticano e con un raccordo diretto con l'ingresso dei musei: si eviteranno quelle lunghe file di turisti lungo le mura vaticane, ci saranno negozi e un'area d'accoglienza». E la terza linea va avanti secondo il suo cronoprogramma: alla fine del 2012 si aprirà il tratto da Pantano a Lodi, a dicembre del 2013 si arriverà a San Giovanni (dove il mercato di via Sannio, almeno per la metropolitana, resta al suo posto), e a Clodio-Mazzini nel 2015. Da qui «c'è un progetto preliminare già approvato dal Cipe - aggiunge Bortoli - per arrivare a Grottarossa sulla Cassia con otto stazioni e un preventivo di un miliardo e 200 milioni di euro. Ma sempre su richiesta dell'amministrazione - spiega - è già allo studio una modifica per portare il capolinea al Sant'Andrea, permettendo ai passeggeri di arrivare all'ospedale».
La seconda novità: verranno completamente rinnovate anche le due storiche linee della città, la «A» e la «B». Diventeranno ad «automazione integrale», ovvero senza la presenza dei macchinisti alla guida e verranno inserite le «porte di banchina», ovvero sulle piattaforme di attesa i passeggeri non saranno più a contatto con i binari, ma vi sarà una divisione con portelloni che si apriranno in contemporanea con l'arrivo dei treni. «Abbiamo ricevuto formale incarico una settimana fa dall'assessore alla Mobilità Sergio Marchi - racconta Federico Bortoli - di rinnovare completamente le linee A e B per migliorarne il servizio. Stiamo già studiando il progetto, lo dobbiamo presentare entro il 30 settembre, programmando tempi e costi. I lavori dovranno svolgersi con i treni costantemente in funzione». Un'idea di tempi e costi? «Abbiamo calcolato - risponde Bortoli - una spesa di circa 200 milioni di euro, quindi una cifra possibile per realizzare questo progetto prioritario per l'amministrazione. Per i lavori ci vorranno circa tre anni: se riusciamo a iniziare nel 2010, entro la fine del mandato del sindaco potremmo consegnare le due linee automatizzate e rinnovate». E nessun timore di perdita del lavoro per i conducenti: «Tutti i macchinisti - spiega l'ad di Roma Metropolitane - metteranno a frutto la loro esperienza nel sistema di controllo: invece che alla guida condurranno i convogli dalla cabina di regia».
CORSERA ROMA
1 commento:
non so perché, ma mi sembra molto complicata archeologicamente parlando, anche andando più in basso.
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