VANCOUVER CITTA' IDEALE.
ITALIA GIU', MILANO A QUOTA 50
ROMA - Vancouver, seguita da Vienna e Melbourne. Questo il terzetto delle tre città più vivibili del mondo, secondo la classifica del Centro Studi dell'Economist, che ha preso in esame 140 centri urbani. L'Italia non brilla in graduatoria, entrando per un pelo nella Top50 con Milano (50ma), che supera di pochissimo Roma (52ma). Mentre in ultima posizione langue Harare, capitale del martoriato Zimbabwe.
La ricerca dell'Economist Intelligence Unit è stata realizzata prendendo in esame cinque grandi parametri: stabilità, cura della salute, cultura e ambiente, educazione, infrastrutture. Il punteggio va da 0 (città intollerabile) a 100 (città ideale) e Vancouver sfiora la vetta con 98. A un'incollatura si piazza Vienna (97,9) e poco sotto Melbourne (97,5). La top10 si svolge tutta in meno di due punti totali, a dimostrazione che le differenze tra le città prime della classe sono di poco conto, e mostra il chiaro primato di Canada e Australia, capaci di piazzare tre città ciascuna nelle prime dieci. Oltre a Vancouver, il Paese nordamericano brilla con Toronto (quarta) e Calgary (quinta), mentre le altre due australiane sono Perth (quinta a pari merito) e Sydney (nona).
A completare la lista delle prime dieci sono quattro città europee: Vienna, appunto, Helsinki (settima), Ginevra (ottava) e Zurigo (nona ex aequo): "Le città più in alto in classifica - spiega il rapporto - tendono a essere di medie dimensioni, in Paesi sviluppati con una bassa densità della popolazione, con un'offerta culturale e ricreativa, ma con bassi livelli di criminalità o problemi infrastrutturali, che possono invece essere provocati da popolazioni di dimensioni maggiori". Un ritratto, questo, che evidentemente riguarda solo in parte le due città italiane prese in esame. Milano è infatti 50ma, con 89,5 punti, poco sopra a Roma (52ma, con 89).
I due maggiori centri urbani italiani sono comunque in buona compagnia, a pochissima distanza da città blasonate come Londra (51ma), San Francisco (53ma) e New York (56ma). All'altro capo della classifica, cioé vicino a quella definizione di "vivibilità intollerabile" rappresentata dal punteggio zero, si collocano molte tra le più povere città di Asia e Africa, dove "l'instabilità civile e la povertà delle infrastrutture presentano rischi significativi", per non parlare di "proteste interne, guerre civili o della minaccia di invasione straniera" che giocano in molti dei casi più gravi un ruolo importante. Ecco allora che, subito prima di Harare, si trovano luoghi come Dhaka (Bangladesh) e Algeri.
Da ANSA
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