L’area è il polmone verde del centro storico, servono 200 mila euro per rilanciare lo scavo archelogico
LECCE — L’inaugurazione ufficiale c’è stata ieri, giovedì, anche se i leccesi si sono riappropriati di piazzetta Santa Chiara già una settimana fa, in occasione del G8. A un anno e mezzo dall’ini zio dei lavori, infatti, il piccolo polmone verde, l’unico del cen tro storico, è stato restituito al la città completamente riquali ficato. Giovedì mattina, l’atto forma le di consegna l’ha fatto il sin daco, Paolo Perrone, che tiene a ricordare che quel progetto è nato quando lui era vice sinda co e assessore ai Lavori pubbli ci.
I LAVORI - «Trovo che il risultato sia ot timo, la piazza è molto elegan te», dice il sindaco. E, in effetti, i lavori sono stati consistenti. Il costo totale è stato di 600 mila euro, 132 mila dei quali stanzia ti a fondo perduto dalla Banca d’Italia che ha un lato della propria sede che si affaccia pro prio sulla piazzetta. Adesso, la piazza e le quattro strade che la costeggiano hanno una nuova pavimentazione, nelle aiuole c’è il prato all’inglese e la sta tua di re Vittorio Emanuele II è stata quasi interamente ripuli ta, tranne che nella parte di bronzo che sarà fatta al più pre sto. Mancano ancora le panchi ne, ma arriveranno anche quel le.
I REPERTI - La cosa più preziosa di piaz zetta Santa Chiara non è quello che si vede. Il suo vero tesoro si trova ad appena mezzo me tro sotto la superficie, adegua tamente protetto, e sono le fondamenta delle antiche terme ro mane, come spiega l’architetta Patrizia Erroi, responsabile del l’ufficio Centro storico del Co mune di Lecce, i cui tecnici han no firmato il progetto di recu pero della piazza. «Che qui sot to ci fossero dei reperti - spie ga l’architetta - lo sospettava mo. Già quando furono realizzati dei lavori all’interno della Banca d’Italia emersero delle te stimonianze di epoca romana. Così, un mese dopo l’inizio dei lavori, il 12 novembre del 2007, la ditta Marullo Costru zioni di Calimera si è dovuta fermare perché sono apparsi i primi reperti. Abbiamo dato al la Soprintendenza ai beni archeologici e al Dipartimento be ni culturali dell’Università del Salento il tempo di fare i rilievi e documentare la scoperta, in tervento per il quale ci sono voluti 70 mila euro. Ades so, è tutto coperto, ma lo scavo può essere riaperto in qualsiasi momento. Servirebbero 200 mi la euro e potrebbero essere quelli dei fondi per l’Area vasta».
IL SINDACO - «Abbiamo riportato la piaz za al suo aspetto originario, quello del 1890 - dice il sinda co -. Mi auguro che i miei con cittadini la utilizzino con rispet to. Le prossime opere che con tiamo di portare a termine e breve sono la facciata dell’ex Convento dei Teatini, la piazza tra l’Obelisco e Porta Napoli, l’ex convento di Santa Chiara e l’ex convento degli Agostinia ni».
Francesca Mandese
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