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martedì 16 giugno 2009

ROMA - Venduto l'Air Terminal Ostiense


NEL FUTURO, NEGOZI, BAR, RISTORANTI
Quasi undici milioni di euro, venduto l'Air Terminal Ostiense
La Geal lo compra da Fs. Era uno dei gioielli di Italia '90, è diventato un ricovero per barboni
Era uno dei «gioielli» dei Mondiali di Calcio del 1990. L'Air Terminal Ostiense, che doveva essere lo snodo privilegiato per il collegamento tra la città e l'aeroporto di Fiumicino, è rimasto in funzione solo poche settimane. Troppo scomodo per andare e tornare dal Leonardo da Vinci rispetto alla stazione Termini ed i suoi numerosi collegamenti con il centro.

Adesso le Ferrovie dello Stato, che ne erano proprietarie, l'hanno venduto: base d'asta, 10 milioni e 820 mila euro. Il rogito è stato siglato il 29 dicembre scorso, l'operazione deve essere solo completata nei particolari. E così per l'Air Terminal si prepara il futuro: non sarà un centro commerciale, ma qualcosa che gli assomiglia molto. I nuovi proprietari, la società Geal srl (che già l'aveva in gestione), ha intenzione di realizzarvi negozi, bar, ristoranti, edicole per la vendita dei giornali, una farmacia e soprattutto un grande «Drugstore». Saranno spazi commerciali di media struttura, perché adesso va di moda il «ritorno al piccolo e alla grande qualità». I progetti sono da definire, ma dovranno conservare in parte la fisionomia di quei «servizi» per stazione che doveva avere l'Air Terminal Ostiense. Ma che non ha mai visto in funzione.


I 6.680 metri quadri su due livelli, imponente struttura con grandi vetrate disegnata dall'architetto Julio Lafuente, sono stati, infatti, tutto meno che un «terminal»: prima sono diventati la saltuaria sede di manifestazioni artistiche o concerti, poi stabile ricovero per barboni o senza tetto, sottoposti a periodici sgomberi. Per un certo periodo si è parlato dell'Air terminal anche come parte integrante di «Campidoglio 2», il complesso di edifici adiacenti che dovranno ospitare (e in parte già ospitano) gli uffici dell'amministrazione capitolina: nel progetto originario dovevano essere qui gli «Urp», uffici relazioni con il pubblico. Negli ultimi tempi, però, di inglobare nel programma anche questa struttura non si è più parlato.

E adesso si è saputo della vendita. L'offerta dell'immobile destinato a «servizi di stazione e attività commerciali», le Ferrovie dello Stato l'hanno lanciata nel luglio del 2006, ricordando che «lo stato dell'immobile risulta discreto», anche se sono necessari «interventi di manutenzione straordinaria». Nel documento di presentazione dell'immobile di piazzale XII ottobre 1492 si ricorda che ricade nel piano di assetto di Roma Ostiense (approvato con accordo di programma nel marzo 2000 e variato con delibera di consiglio comunale del 2004) e prevede la «possibilità di realizzare all'interno del volume esistente nuove superfici aggiuntive, a destinazione commerciale, fino a un massimo di 3.800 metri quadri». Nel progetto non si escludono, però, «servizi culturali come sale conferenze e spazi espositivi». Difficile a questo punto che si realizzi quel «centro di accoglienza cittadino per i bisognosi», proposto dal presidente dell'XI municipio Andrea Catarci: «Era stata una provocazione - afferma Catarci -. Ma sarebbe bello vederci una grande centralità culturale. Anche perché il quartiere sarà già appesantito dall'arrivo di Campidoglio 2 e dei suoi quasi 5.000 impiegati. Se si aggiunge una grossa operazione commerciale, dove già si sta realizzando la "Città dei giovani" con i suoi bar e ristoranti, e il centro commerciale di piazza dei Navigatori, siamo proprio nella logica della passata amministrazione, per cui nascono nuovi centri commerciali senza un piano preciso».

Lilli Garrone

Dal Corriere della Sera

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