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giovedì 25 giugno 2009
ROMA - Bike-sharing, già rubate 50 biciclette
A tre settimane dall'attivazione l'allarme dell'Atac
Strappate dalle rastrelliere, non reinserite nel meccani smo elettronico a fine turno con un trucco, portate via se gando nella notte i perni che le bloccavano: sono già 50, su 200, le biciclette del bike sha ring rubate dal 1 giugno, gior no in cui il servizio ha ripreso a funzionare. E all’Atac c’è chi pensa ad un boicottaggio. Il danno economico per l’azienda si aggira sui 13.500 euro, anche se le bici sono co perte da assicurazione. «Sia mo dispiaciuti, ma andiamo avanti - assicura il presidente dell’Atac Massimo Tabacchie ra - I vandali e i ladri hanno danneggiato soprattutto gli utenti e la comunità, più che noi. Abbiamo ordinato altre 100 bici, arriveranno fra bre ve. E tra il potenziamento dei controlli e le soluzioni tecni che che troveremo, siamo cer ti di ridurre al minimo in bre ve tempo questi comporta menti illeciti».
E’ vero che secondo l’Atac anche a Parigi hanno gli stessi problemi, con 8 mila bici sparite e 16 mila danneggiate in due anni. Ma Luca Avarello, re sponsabile della direzione Tra sporto pubblico e del servizio ipotizza qualcosa di più del vandalismo e del desiderio di portarsi a casa una bici fiam mante: «E’ strano che in soli 23 giorni si siano verificate tutte queste sparizioni. Forse c’è qualcuno cui dà fastidio che il bike sharing funzioni co sì bene». Perchè i dati per l’azienda sono confortanti: i nuovi iscritti sono 550, che con i vecchi portano il totale degli utenti a 3200. «Fra l’altro - puntualizza Tabacchiera - a chi ci accusa di aver voluto danneggiare gli utenti facen do pagare 50 centesimi anche la prima mezz’ora di utilizzo, finora gratuita, ricordo che l’80% degli utenti si ferma pro prio ai 30 minuti. Solo il 2,5% arriva a 4 ore di utilizzo».
Dal 1 giugno sono state 3402 le ore di impiego delle bi ci, con un’entrata per l’azien da di 4.300 euro. «Una cifra che certo non incide molto sul nostro bilancio - aggiunge il presidente - ma ci teniamo a offrire alla città un servizio uti le ed ecologico. Però serve tempo per metterlo a punto». Si sta studiando per esem pio la possibilità di estendere l’uso del servizio anche ai mi norenni: per ora per affittare una bici ci vogliono 18 anni, ma non più una cauzione, co me prima. Si pensa anche a aumentare la sorveglianza, po tenziando le risorse dedicate ai controlli presso i 19 par cheggi del bike sharing, con verifiche anche notturne e an cora più frequenti. «Il servizio andrà avanti - conclude Tabac chiera - tanto più che i prini risultati sono stati molto inco raggianti. Non ci faremo certo fermare dall'inciviltà e prose guiremo, secondo le indicazio ni del Campidoglio, a aumen tare posteggi e bici».
Ester Palma
Dal Corriere della Sera
1 commento:
ahahahahahaha, no comment. Che paese.
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