«NESSUNA CONSIDERAZIONE DELL'ALTO VALORE ARTISTICO E TURISTICO»
La rabbia di Italia Nostra: basta con l'abuso delle piazze storiche
«Volgarità e scempi nei luoghi più belli della città: Pincio, piazza del Popolo, piazza Farnese, Villa Borghese»
Piazza del Popolo, il Piazzale del Pincio, Villa Borghese e il Giardino dei Daini, Piazza Farnese e tante altre piazze del centro di Roma: abusate, scempiate con spettacoli, manifestazioni, volgarità e comizi impropri, «è ora di finirla». La rabbia è di Italia Nostra che lancia l'allarme sull'uso e soprattutto l'abuso delle piazze storiche di Roma.
«NULLA CAMBIA» - «Nonostante le rassicurazioni e le dichiarazioni ufficiali nulla è cambiato» esordisce l'associazione. Che accusa: «Piazza del Popolo è perennemente occupata da manifestazioni il cui limite è la fantasia del decisore: anniversario della polizia, divulgazione del sistema digitale terrestre e, da venerdì la kermesse di tre giorni di Acea». Poi, continua l'elenco: «Il Pincio fa bella mostra di sé ancora avviluppato nei bandoni verdi degli scavi archeologici interrotti quasi un anno fa: la bella piazza, transennata dal gennaio 2008, non accenna ad essere, in tempi brevi, restituita al godimento dei cittadini e dei turisti. Promesse non mantenute di nuove regole restrittive, date improbabili di riapertura che si susseguono tutti i mesi ma nulla succede».
VILLA BORGHESE - «Il Parco dei daini - continua Italia Nostra - a Villa Borghese, il cui vincolo paesaggistico è noto a tutti tranne a chi dovrebbe farlo rispettare, contiene un immenso gazebo di propaganda degli impianti eolici, allestito dagli »industriali del vento« (Anev) una mini torre eolica di circa 30 metri (circa 1/5 delle dimensioni reali di ogni impianto eolico) svetta dietro il Museo di Villa Borghese».
POLITICA IN PIAZZA - Italia Nostra contesta anche l'uso «politico» delle piazze storiche: «Piazza Farnese con continui incontri politici e la divulgazione del digitale terrestre delle nostre reti nazionali, Piazza Navona con continue manifestazioni di massa; le piazze di Roma sono come buste del supermercato che contengono merce commerciale, aperte al miglior offerente». «Nessuna programmazione, nessuna scelta alternativa, nessuna, ma proprio nessuna, considerazione dell'alto valore artistico e turistico di queste piazze continuamente imbrattate da decisioni incolte. Ultima notizia: grande festa dell'editoria con 80 stand ovviamente a Piazza del Popolo. Avanti, c'è posto», conclude Italia Nostra.
Dal Corriere della Sera
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