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martedì 9 giugno 2009

TORINO - Alt alla movida incivile al parco del Valentino


Tricarico: “I gestori dovranno pulire i rifiuti dei clienti”
MONICA PEROSINO


Movida selvaggia in piazza Vittorio, notti insonni a San Salvario, il parco del Valentino usato come discarica. Tre zone sotto assedio, tre quartieri che tra decibel, rifiuti e traffico pagano il prezzo più alto del divertimento notturno.

«Ora basta». Roberto Tricarico, assessore comunale al Verde, guarda desolato il «giorno dopo» del Parco del Valentino, una domenica mattina qualunque dopo la febbre del sabato sera, puntellata di bottiglie di birra vuote, cocci, cannucce e bicchieri di plastica, fettine di limone e vestigia di cocktail rifiuti di ogni genere: «Non voglio criminalizzare nessuno, ma la movida “zozza” va fermata. Questo parco è di tutti, la domenica si riempie di famiglie, di persone che hanno voglia di sdraiarsi sull’erba, prendere il sole, leggere. Il Valentino non è al servizio dei locali notturni, sono i locali a dover essere al servizio del parco».

D’accordo con i colleghi Mangone (Polizia Urbana) e Altamura (Commercio), domani in giunta Tricarico presenta la norma che prevede una maggiore responsabilità dei gestori dei locali notturni e dei chioschi: «Abbiamo studiato un regolamento che prevede che la pulizia a carico degli esercenti non si limiti all’area del dehors, ma venga estesa e ampliata».

Le zone interessate dal provvedimento saranno, in prima battuta quelle limitrofe a piazza Vittorio (Murazzi, via Maria Vittoria e corso San Maurizio compresi), San Salvario (nel quadrilatero che gravita attorno a piazza Madama Cristina) e il Parco del Valentino, dall’arco di corso Vittorio Emanuele al Teatro Nuovo. «Ci aspettiamo la collaborazione di tutti, come già avviene con i gestori di piazza Vittorio». Il senso della nuova normativa è quella di evitare che il peso del «giorno dopo» ricada tutta su Amiat, e sui contribuenti: «È come se le macerie prodotte da una ristrutturazione di un alloggio privato venissero scaricate in strada e fossimo noi a dover pagare per lo smaltimento».

Anche se la spazzatura sparisse, rimarrebbe da sciogliere il nodo dei danni permanenti: i muri usati come orinatoi, le auto parcheggiate su aiuole e spartitraffico su cui non riesce a crescere più nulla, le strade invase da colonne d’auto. «Ma intanto iniziamo da qui».

Tricarico parte morbido, cerca collaborazione, ma c’è poco da fare i furbi: chi non pulisce paga. Anche Mangone, assessore alla Polizia Urbana, è pronto: «La finalità della norma è di responsabilizzare i gestori a tenere la città pulita. Sono già previste dal regolamento comunale sanzioni per chi non tutela la pulizia. I vigili dovranno tener conto dei regolamenti e farli rispettare».

I gestori dei locali del Valentino dovranno spingersi bel al di là dei confini dei dehors a raccogliere bottiglie, bicchieri di plastica, rifiuti abbandonati dai clienti. E le multe per chi non rispetta il regolamento potrebbero non essere le uniche brutte sorprese: «Mi aspetto che i gestori dei locali del Valentino prendano sul serio le norme e si responsabilizzino - aggiunge Tricarico - anche perché sono inquilini di stabili del comune o concessionari. Se non collaborano non è escluso che si revochino le concessioni di uso del suolo pubblico». Insomma, con le buone o le cattive da domani la città potrebbe essere, se non più silenziosa, almeno più pulita.

Da La Stampa

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