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martedì 23 giugno 2009

ROMA - Il “nuovo” Umberto primo, ecco il progetto


di Mauro Evangelisti Da anni si discute della ristrutturazione del policlinico Umberto primo e ogni direttore generale ha la sua ricetta per salvare l'ospedale. Questa è l'anticipazione de Il Messaggero pubblicata il 14 maggio scorso che illustra l'ultimo progetto, quello che dovrebbe cambiare volto al Policlinico. ROMA (14 maggio) - «Siamo pronti», assicurava ieri mattina Ubaldo Montaguti, direttore generale dell’Umberto I. Parlava del progetto per il nuovo Policlinico, quello che prevede un investimento di 140 milioni di euro, la demolizione dei padiglioni 4, 5 e 6 e del palazzetto dell’economato nella prima fase, e dei padiglioni 1, 2 e 3 in quella successiva.
Dieci grandi studi di ingegneria hanno presentato la loro proposta, la commissione di esperti ha scelto quello della società di Ingegneria Ove Arup, un gruppo con il quartiere generale a Londra e 92 sedi nel mondo (compresa Roma). Da Ove Arup & partners sono stati firmati progetti avveniristici come il terminal 3 dell’aeroporto di Pechino o l’originalissima nuova sede della televisione cinese, sempre a Pechino, ma anche il Millenium Bridge a Londra. Il progetto per il Policlinico Umberto I è necessariamente meno fantasioso, visto che doveva rispettare alcuni vincoli architettonici, inserirsi in un’area già esistente praticamente nel centro di Roma, consentire l’attività del resto dell’ospedale anche nel corso dei lavoro. E soprattutto avere ben presenti le attività didattiche dell’Università La Sapienza.

Detto questo, la domanda che più interessa ai romani è un’altra: quando? Quando aprirà il cantiere, quando sarà pronto il nuovo Policlinico? Montaguti traccia un percorso («cercando di essere ottimisti, ipotizzando che saremo molto bravi»): «Lo studio vincitore preparerà il progetto definitivo. Entro settembre sarà indetto il bando di gara europea che sceglierà l’impresa che realizzerà i lavori». «In sintesi - aggiunge il vicepresidente della Regione, Esterino Montino -: entro la prossima primavera aprirà il cantiere».

Significa fra un anno. La durata dei lavori - sempre ammesso che non ci saranno intralci - è di due anni e mezzo. In pratica il nuovo Policlinico Umberto I sarà pronto - forse - entro la fine del 2012. «I disagi ci saranno - osserva Montaguti - soprattutto per la viabilità interna. Però faremo di tutto perché comunque l’Umberto I prosegua al meglio la sua attività anche con i cantieri». Il progetto di Ove Arup (con Group 6 Architects e Arup Italia) prevede la realizzazione di due grandi aree di degenza collegate da una struttura dedicata alle alte tecnologie (di fatto saranno tre nuovi edifici che sostituiranno sette esistenti) di colore chiaro.

«Collegati anche sfruttando le gallerie ipogee e dei passaggi sospesi». In totale ci saranno 900 posti letto. La fase più delicata sarà ovviamente quella della demolizione. «Ma è stato concluso - ricorda Montaguti - che demolizione e ricostruzione avrebbero consentito un percorso più rapido e funzionale rispetto a una ristrutturazione. Inoltre, il rettore Luigi Frati si sta impegnando per chiedere al Governo di inserire questo progetto fra le grandi opere. Questo consentirebbe di velocizzare notevolmente tutto l’iter».

Ma avrebbe un’altra conseguenza: commissariamento per la parte che riguarda la gestione dell’appalto e dei lavori. Montaguti accetterebbe questo scenario? «Non avrei alcun problema. Ciò che m’interessa è che l’opera sia realizzata, sia realizzata bene e in tempi rapidi. Qualcuno ha provato a mettermi contro il rettore Frati, ma non ha alcun senso». Più critico rispetto all’ipotesi del commissariamento per la gestione dell’appalto è il vicepresidente della Regione, Esterino Montino: «Esperienze del passato hanno dimostrato che non sempre la nomina di un commissario è sinonimo di efficienza. Penso che l’iter possa essere portato avanti in modo efficace senza ricorrere a un commissario.
Contemporaneamente, stiamo arrivando alla sigla del protocollo d’intesa con l’Università La Sapienza, che dovrebbe migliorare la gestione del Policlinico. Certo, noi lo ribadiamo da tempo: sarebbe giusto che il Governo versasse direttamente alle università romane la risorse per la parte didattica. Per la Regione Lazio significherebbe un risparmio di almeno 300 milioni di euro annui». Intanto, però, l’altro giorno sono tornati i Nas al Policlinico, per continuare l’indagine nata dal ritrovamento di alcuni feti conservati in contenitori destinati ai rifiuti speciali.

«Siamo assolutamente tranquilli - ribadisce Montaguti - non trattandosi di rifiuti, abbiamo rispettato la normativa». Il senatore Domenico Gramazio (Pdl) ha annunciato che di questo si parlerà nella Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale: «La prossima settimana insieme al presidente Marino decideremo quando il direttore Montaguti sarà convocato».

Da Il Messaggero

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