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mercoledì 24 giugno 2009

MESTRE - «Demolita Mestre brutta»






Giù Cel-Ana, pronta la festa

Venerdì la musica, i brindisi, la mostra e i negozi aperti

MESTRE - Un grande neon con la scritta «Mestre un futu ro in grande» e un palco ai piedi della Torre liberata. E dopo: i saluti delle autorità, la performance dello Spritz Letterario, la musica dell’or chestra «Mestrini nel mon do ». A contorno, i negozi del centro aperti fino alle 23. Mestre festeggia uno de gli eventi più attesi da trent’anni: la liberazione del la Torre dell’Orologio. L’ulti mo mattone di Cel-ana è ca duto sotto i colpi della ruspa alle 20 di mercoledì e ora la città festeg gia. Perché la scomparsa del­l’edificio che dagli anni ’60 ha imprigionato la Torre, sim bolo della storia di Mestre, rappresenta la chiusura di un capitolo, quello della città brutta, che spesso ha negato e distrutto le tracce del pro prio passato e dunque delle radici comuni.

E’ il messag gio che il Comune intende lanciare. «E’ un mo mento storico», ha detto il prosindaco di terraferma Michele Mognato. A pochi metri di distanza, la gru si sca gliava contro gli ultimi metri di cemento armato. «Un pas saggio epocale - ha aggiunto - un sogno che si realizza. Stiamo dando un colpo di ru spa alla città brutta». Si festeggia con 200 bottiglie di vino, ma prima del brindi si, alle 18, dentro la Torre sa rà inaugurata la mostra del pittore Luigi Gardenal «Rac conti di viaggio, progetti di città», nei mesi scorsi ospita ta a Ca’ Pesaro e che rimarrà in piazza fino al 10 luglio. Al piano terra i visitatori trove ranno le opere sul passato «ingombrante» di Mestre, al secondo la miniatura della Torre che Gardenal donerà al sindaco con le 250 litografie per i mestrini. Infine, all’ulti mo piano ci sarà la «Marco Polo route» con i dipinti in memoria di Zaher, il ragazzi no afghano che ha perso la vi ta agganciato sotto a un tir sbarcato dalla Grecia. «Rin graziamo Gardenal - ha detto l’assessore alla cultura Luana Zanella - per essersi messo a servizio della comunità in questo momento di festa».

E’ appunto il simbolo del cam biamento della città che pas sa anche per la demolizione dell’ex Umberto I. «E’ una grande emozione - ha detto l’assessore all’urbanistica Gianfranco Vecchiato - segno di una trasformazione irrever sibile ». Ora che la Torre è libe ra, il Comune incaricherà l’ar chitetto Guido Zordan (l’auto re della scala) di ridisegnare la porta. E a chi chiede di ab battere la scala, Mognato ri sponde: «Godiamoci questo momento straordinario e poi discutiamo di cosa fare. Ora che la Torre è libera e maesto sa, la visione complessiva è comunque già cambiata». Os servatore privilegiato dei la vori, l’assessore alle politiche sociali Sandro Simionato. «Vediamo l’abbattimento dai nostri uffici - ha detto - Me stre mostra d’essere città di namica ». I prossimi colpi di ruspa demoliranno una parte dell’assessorato, dopo il tra sloco a villa Querini (il 2 lu glio si sposta urbanistica, poi i lavori pubblici e le politiche sociali), la palestra sarà abbat tuta. Infine ancora pochi gior ni e sarà aperto al pubblico il nuovo parco di piazzale Alti nate. «Sono felice - è il com mento del progettista Giovan ni Caprioglio - dopo tanti an ni ce l’abbiamo fatta».

Gloria Bertasi 18 giugno 2009

Dal Corriere del Veneto

1 commento:

Massi ha detto...

Ce ne sarebbero di cose da demolire a Mestre. Almeno quello schifo non lo vedremo più.