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giovedì 18 giugno 2009

NAPOLI - Centro storico, svolta entro il 2013 ma a Napoli niente abbattimenti






Bassolino, Iervolino e Belfiore presentano i progetti sbloccati: dalla funivia agli studentati a Santa Chiara


NAPOLI — Il progetto è ambizioso, vuol restituire un volto nuovo e migliore al capoluogo in vista del Forum universale delle Culture del 2013 e interessa in particola re i 981 ettari del suo centro storico, dalle fortezze sulla linea di costa a Porta Nolana, ai Quartieri Spagnoli e Ca podimonte.

Così gli investimenti previsti dal Programma integra to urbano o Piu-Europa per Napoli, altrimenti detto Grande Programma per il Centro Storico, presentato ieri al Pan dal governatore Bassolino e la sindaca Iervolino con gli assessori Oddati (al Forum delle Culture), Belfio­re (Decumani), Baldi (direttore campano dei Beni cultu rali) e monsignor Russo (Curia): attinge alla misura 6.2 del Por 2007-2013 il programma di opere che investe 240 milioni sul patrimonio edilizio, architettonico e cul turale della città, infrastrutture, spazi pubblici e ambien te napoletani, integrandosi con altri piani di investimen to regionali ai quali il governatore Bassolino sta lavoran do alacremente. Quindi la cifra investita in appalti rag giungerebbe i 510 milioni col Programma operativo re gionale turismo e beni culturali per la riqualificazione della fascia costiera dal corso Garibaldi a piazza della Re pubblica ed ulteriori protocolli aggiuntivi per un investi mento complessivo di 140 milioni per il miglioramento della mobilità (Ztl, parcheggi) o aiuti alle imprese in par ticolare della zona Mercato e ai Quartieri Spagnoli (Pro getto Bassi).

Intanto il Piu-Europa impegna oltre 68 milioni sul re stauro di chiese e complessi conventuali e sulla rifunzio nalizzazione ad uso culturale di edifici pubblici (40 milio ni), compresa, ad esempio, la sistemazione definitiva dell’ex Ospedale militare ai Quartieri Spagnoli; ed altri 171 milioni sulla «accoglienza», investendoli ancora su edifici religiosi ma destinati a diventare residenze stu dentesche e alberghiere, o sull’arredo e la riqualificazio ne di spazi urbani, su scavi archeologici (come l’Antica glia), sulla sicurezza urbana (illuminazione) e la riqualifi cazione delle aree mercatali storiche.

«Per il 2013 — dice Oddati — vogliamo riqualificare le zone che ospiteranno il forum universale e presentare un centro storico migliore per l’accoglienza turistica e la rinnovata vivibilità. Le aree dove si interverrà subito so no la Napoli angioina, Portosalvo e piazza Mercato, le mura nord-orientali, la Sanità, i Decumani destinati a di ventare cittadella degli studenti e i Quartieri Spagnoli, recuperando edifici, infrastrutture, sicurezza e igiene». Belfiore invece conferma l’attenzione sul Real Albergo dei Poveri, annuncia anche il recupero definitivo del l’Ospedale della Pace ma soprattutto conferma la voca zione universitaria del centro antico, indicando, col colle ga Oddati, futuri studentati in via Sedile di Porto al Cerri glio o al convitto Santa Maria della Fede e persino presso il complesso del chiostro di Santa Chiara.


È l’esponente della Curia a contare 150.000 studenti superiori a Napoli (il 10-15 per cento della popolazione) e ad offrire massi ma disponibilità. Mentre Iervolino avverte: non vi sarà alcuno smembramento, nessun abbattimento, tutti gli interventi saranno calibrati conservando le caratteristi che peculiari della città antica premiata dall’Unesco nel ’95 col titolo di patrimonio mondiale. Presto arriverà an che il «Piano di Gestione» richiesto con insistenza dal World Heritage Centre per la zona riconosciuta dall’Une sco, dicono gli amministratori per i comitati che intanto protestano con un volantinaggio all’esterno del Palazzo delle Arti, su via dei Mille. Ed anche questo documento di programmazione, come il Piu Europa, sarà discusso con comitati, municipalità e imprese prima di renderlo definitivo.

Il governatore Bassolino parla di «ruolo fonda mentale » della diocesi nell’accordo per il capoluogo. Av verte che lo stesso strumento del Piu sarà usato per riqua lificare gli altri grandi centri urbani attorno a Napoli (Por tici, Castellammare, Pozzuoli, Giugliano). Quindi illustra gli ulteriori interventi regionali «integrati» per la fascia costiera napoletana e la trasformazione dei bassi spagno li in botteghe. Nel cronoprogramma del Piu-Europa le opere pubbliche dovrebbero appaltarsi già a luglio 2009, i primi cantieri dovrebbero aprire a Natale. L’Unesco, dopo la visita ispettiva a Napoli del dicem bre scorso, ha sollecitato gli amministratori locali non soltanto a provvedere alla stesura del «Piano di Gestio ne » (linee guida) richiesto obbligatoriamente per l’area resa patrimonio dell’umanità, ma ha pure rilevato con al larme l’insussistenza della «manutenzione ordinaria» dei palazzi non monumentali e delle strade del centro stori co.

Risponde Oddati: «Abbiamo il programma di investi menti 'Sirena' per i palazzi privati e nell’arredo urbano investiamo 25 milioni, ad esempio a Porta Nolana o sul mercato di Sant’Antonio Abate. Spero che strade rifatte e meglio illuminate invoglino i napoletani anche a conser varle come gli saranno consegnate». La manutenzione re sta invece «necessaria» per Belfiore, che ammette: «Non è facile, coinvolge infatti ben cinque assessorati».

Luca Marconi

Da Il Corriere del Mezzogiorno - Foto Flickr

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sogno?

Urbanfile ha detto...

Beh, speriamo di si...