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martedì 28 luglio 2009
FIRENZE - Viaggio nel caos dei cartelli
A destra divieto. A sinistra pure
Abbiamo attraversato la città e ci siamo ritrovati nella giungla dei cartelli: il record dell'incomprensibilità va alla ro tonda in piazza Unità italiana, di fronte alla stazione di Santa Maria Novella
Chi ha disegnato la segnaletica stradale del centro deve aver pensa to all’automobilista come al prototi po dell’italiano alfabetizzato: lun ghi testi da interpretare. Con in più la necessità di una vista da aquila, per intercettare tutte le autorizza zioni, eccezioni, e postille che sono scritte sotto i segnali di divieto. La velocità di lettura richiesta è da re cord. Abbiamo attraversato la città e ci siamo ritrovati nella giungla dei cartelli. In alcune porte di accesso alle zo ne a traffico limitato, i pali a cui so no attaccati i cartelli sembrano più delle bacheche che altro.
LA GIUNGLA DEI CARTELLI - Il record probabilmente va alla ro tonda in piazza Unità italiana, di fronte alla stazione di Santa Maria Novella. Un guidatore che si diriga verso il Duomo si trova davanti ad un bivio da brivido: due strade divi se da uno spartitraffico per un tota le di 11 cartelli affissi su tre pali. Per leggere non gli resta che fare un giro intorno alla rotonda e accostarsi ac canto al baracchino che vende ma gliette vicino alla chiesa. Il primo pa lo da sinistra ha quattro affissioni, partendo dall’alto: divieto di acces so (con tanto di segnale) 7.30-19.30; poi «ztl notturna 2009, dal 15 mag gio al 31 ottobre, nelle notti tra gio vedì- venerdì, venerdì-sabato, saba to- domenica, con orario 23-4». Subi to sotto un altro cartello identico, stessi caratteri, cambia solo l’ulti ma riga: «La porta elettronica ri marrà attiva con orario 00-4». Infi ne l’ultimo in basso, quello di obbli go di andare a destra. Al centro 5 se gnali: Ztl diurna con sotto una sfil za di eccezioni, le due «versioni» del la ztl notturna e in basso il cartello blu di obbligo di andare a destra o sinistra (probabilmente pensato per il guidatore imprudente, che in vece di fermarsi per leggere queste dissertazioni intanto si sta dirigendo contro il palo). Infine, sul marcia piede di destra solo due indicazioni, che però fanno capire che comunque quella strada verso il duomo non si può prendere. Uno, in marrone, «Corsia a controllo telematico riser vata ai mezzi pubblici» l’altro, cor sia riservata ai mezzi pubblici, con tanto di segnale di divieto e l’aggiun ta del solito corollario di eccezioni. Scena tipica. Il guidatore, stordi to, osserva un signore in motorino fermo sotto i cartelli: probabilmente non è italiano, sicuramente è più perplesso di lui. Intanto gli si avvici na uno che con accento romanesco gli dice: «A Roma c’avemo i semafo ri e l’indicazione sur display se er varco è attivo». Ad ognuno i cartelli che si merita?
Filippo Baffa
Dal Corriere fiorentino
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