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mercoledì 1 luglio 2009

TORINO - Caselle nel caos, indaga la procura


La Bresso attacca, un dossier sul tavolo del ministero
ALBERTO GAINO, MAURIZIO TROPEANO
TORINO



Ritardi. Voli accorpati. Disservizi della nuova Alitalia. I passeggeri infuriati non scrivono solo ai giornali e così il magistrato Raffaele Guariniello - ricevute numerose lettere che raccontano il disagio subito - ha deciso nei giorni scorsi di avviare un’indagine. Primo atto: l’acquisizione delle tabelle con gli orari previsti di voli in partenza e arrivo all’aeroporto di Caselle e, a fianco, quelli effettivi. Impressionanti le differenze, per quanto fonti ufficiose di Cai parlino di trend in miglioramento. Il pm ipotizza una violazione del Codice del consumatore e non un’interruzione di pubblico servizio: la negligenza della compagnia aerea è l’oggetto della sua nuova inchiesta. Nei prossimi giorni scatterà il secondo atto: verranno sentiti manager e personale di servizio per capire l’origine dei continui disservizi.

Si muovono anche le istituzioni. Per la presidente della Regione, Mercedes Bresso, «i ritardi sono cronaca quotidiana tanto da configurare un vero e proprio caso nazionale». La «zarina» ha scritto una lettera ai vertici della nuova Alitalia, sollecitando «un intervento urgente per porre fine alla catena dei disservizi». La Regione si è mossa in contemporanea al sopralluogo del sottosegretario alle Infrastrutture, il torinese Mino Giacchino, allo scalo «Sandro Pertini». Giachino si è informato sulle condizioni della pista e ha chiesto notizie sui disservizi all’amministratore delegato della Sagat. Poi ha parlato al telefono con i vertici di Cai: «Mi hanno dato rassicurazioni sul ruolo strategico di Torino nei loro piani di rilancio. Attendiamo i fatti. Ne parlerò con il ministro».

Il dossier Caselle/Alitalia, dunque arriverà sul tavolo del ministro Altero Matteoli. Un tavolo dove si stanno anche valutando i piani di sviluppo messi in campo dagli enti locali. La Regione è pronta, insieme alla Provincia e al Comune di Torino, a investire alcuni milioni per potenziare i servizi dell’aeroporto. All’incirca 6/7 milioni (compresi i fondi Sagat) in tre anni per l’apertura di collegamenti con alcune capitali europee. Le trattative con la Cai sono in una fase avanzata. A fine luglio i dettagli dell’intesa potrebbero essere pronti ma i continui disservizi preoccupano la «zarina» che attacca: «Ha poco senso poter arrivare direttamente a Mosca, se poi non si riesce a prendere un volo Torino-Roma che sia puntuale».

Una curiosità dei regolamenti: se i ritardi vengono contenuti nell’arco di un quarto d’ora, i voli hanno ufficialmente rispettato l’orario. Il problema è che il quarto d’ora accademico non è rispettato da tempo, almeno a Torino. I ritardi rischiano di mandare a monte il piano di rilancio tanto che la Bresso fa sapere a Colaninno che resta «fermamente convinta della bontà del piano» ma che il progetto «rischia di essere poco credibile se non si verifica un consolidamento della qualità degli attuali servizi». Ecco perché l’assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli, chiede all’azienda di aprire un tavolo comune per individuare una strategia d’uscita in grado di elencare i problemi ed individuare «tempi e modi per il ritorno a condizioni più accettabili per chi deve viaggiare ed è stanco di subire ritardi, disagi e cancellazioni».

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