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CIRCA 4 MILA LE OPERE IN COSTRUZIONE. «QUI STA NASCENDO IL FUTURO»
A Milano oltre 5 mila gru «La città è un grande cantiere» Interventi privati e pubblici. «E devono ancora partire alcuni lavori per l’Expo». Masseroli: segnale di fiducia
MILANO - Nel cielo di Milano svettano più di 5000 gru. Sono il braccio operativo dei 3800 cantieri dis seminati nei vari quartieri, il simbolo della città che cambia e della metropoli che verrà. Ci so no case in costruzione, gratta cieli da sogno destinati a modifi care l’assetto urbano, metrò in arrivo per garantire infrastruttu re all’altezza della grande sfida di Expo, nuove strade e tunnel per velocizzare il traffico. I dati più aggiornati risalgono al tri mestre aprile-giugno 2009: in città si calcolano precisamente 3772 cantieri in attività, per un totale di 4700 gru alzate su can tieri privati e 400 per interventi pubblici. Uno sviluppo che pro segue oltre i confini di Milano, con 17 mila gru stimate su tutto il territorio della Provincia.
Un groviglio di bracci mecca nici che è motivo di orgoglio per gli amministratori di Palaz zo Marino. «Il fatto che ci siano così tante gru a Milano — com menta l’assessore allo Sviluppo del Territorio, Carlo Masseroli — dà un segnale di una grande fiducia a chi investe nella città. In un momento di crisi mondia le la presenza di tanti cantieri è in controtendenza e dimostra che Milano è capace di attrarre gli investitori». «Milano per scelta» è il titolo che racchiude il piano di svilup po del territorio, e per Masseroli non è un caso: «E’ una città dav vero scelta dagli imprenditori— ribadisce l’assessore — e la vera sfida è la possibilità che queste gru diventino spazi pubblici re cuperati alla città, oltre che case e servizi. Tant’è che lavorano in molte aree degradate». Per Masseroli, lo snellimento delle procedure amministrative ha consentito anche a molti im prenditori piccoli e medi di gio care la loro scommessa qui. «
C’è ancora molto da fare so prattutto per attirare nuovi ope ratori internazionali — premet te l’assessore — ma è un fatto che le nostre procedure siano al l’avanguardia». Accanto ai cantieri e alle gru private ci sono le grandi opere avviate dal pubblico e i piccoli interventi in scuole, bibliote che, musei. «Per quanto riguar da le infrastrutture — sottoli nea l’assessore ai Lavori pubbli ci, Bruno Simini — non si è mai investito tanto. Basti pensare al le metropolitane: Milano ne fa due (MM4 e MM5) e da 40 anni non ne faceva una. Sono stati av viati inoltre cantieri per realizza re 38 parcheggi, lavori di ristrut turazioni per l’Arengario, il Ca stello, il Puccini, il Museo della Scienza e della Tecnica, il Picco lo ». Poi c’è il capitolo strade: «Via Ripamonti e la Paullese — elenca Simini — il tunnel Gattamelata».
Sono circa 100 i grandi progetti urbani in fase di realiz zazione, tra piani integrati d’intervento e accordi di program ma. E si contano 3500 edifici in costruzione o riqualificazione. «Spero che Milano possa di ventare qualcosa di molto simi le a Berlino - auspica Simini — dove sono riusciti a far vivere lo sviluppo della città come stimo lo positivo. Una città che lavora su se stessa diventa migliore». Ma i cantieri spesso sono sinoni mo di disagi. «Ci sono alcune si tuazioni effettivamente difficili — ammette Simini — ma non si può vivere ogni cantiere fa cendo questa equazione. Biso gna ogni volta chiedersi: 'Cosa lascia l’intervento alla città?'. Milano, purtroppo, non è abi tuata a tale approccio, mentre dovrebbe affrontare tutti questi lavori come un’occasione per ri farsi».
Rossella Verga
Dal Corsera
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