Sì dei commercianti, sarà chiusa alle auto.
Il Comune: replicheremo via Lagrange
TORINO
E’ sì. E pure senza se e senza ma. A dire il vero se lo sentiva l’assessore alla Viabilità Maria Grazia Sestero due giorni or sono, quando, insieme con il suo direttore Biagio Burdizzo, scorreva il planning dell’ormai imminente cantiere di via Carlo Alberto. «Secondo me adesso che i commercianti hanno visto che risultato fantastico ha raggiunto via Lagrange cambieranno idea: e vorranno anche loro la pedonalizzazione». Detto, fatto. Ieri mattina «La Stampa» è andata a chiedere, negozio per negozio, la loro opinione.
Il test, capillare, ha confermato i sogni dell’assessore: tutti a richiedere a gran voce la pedonalizzazione (titolari di bar in testa, attratti dall’idea di poter sistemare un dehors nel bel mezzo della via). E persino gli ultimi - sopravvissuti - negozi di alimentari, come la macelleria gestita da Antonio Manzione, sono d’accordo a veder spazzar via le auto in favore di un rilassante passeggio. «Se loro sono favorevoli l’amministrazione è più che pronta a pedonalizzare - ha commentato ieri l’assessore Sestero - al punto che noi avevamo già pensato di predisporre la via all’arrivo dell’isola pedonale. Ma certamente, prima, avremmo desiderato il consenso dei commercianti». E quello, almeno secondo le interviste rilasciate dai titolari dei negozi, c’è, eccome. Ma lasciamo che siano loro a parlare. Visto che, eccezion fatta per la titolare del punto vendita «Inferno» Daniela Billone (che si dice contraria perché la sua clientela arriva in auto), tutti gli altri, l’architetto Franco Gurlino in testa - che lì ha ben otto vetrine - sono favorevoli a trasformare via Carlo Alberto nella gemellina di via Lagrange.
«Sono sicuro che il passeggio renderebbe giustizia a questa via che offre molteplici e ghiotte occasioni di shopping», sostiene Roberto Vico della caffetteria Carlo Alberto. «Era ora che questo bello spettacolo delle auto in doppia fila - incalza Jennifer Fernier della tabaccheria all’inizio della via - venisse finalmente sostituito con l’atmosfera rilassante dello struscio».
Uno dei più entusiasti è Davide Canale, il titolare del «Paradiso dei Bambini» che fra l’altro è pure residente in via Carlo Alberto: «È davvero una bella notizia, sono convinto che ne guadagneremo tutti: noi abitanti, perché la via diventerà molto più silenziosa, e noi commercianti perché il passeggio renderà molto di più». Conclude: «E poi basta dare un’occhiata in Europa per capire che il futuro dei centri storici è proprio questo: la pedonalizzazione».
Anche Maria Cristina Provasoli (che oltre a essere titolare del celebre negozio di stoffe in piazza Bodoni ne ha un secondo, di moda, in via Carlo Alberto) è entusiasta dell’iniziativa: «Ovunque Torino abbia eliminato le auto è stato un successo. Peccato però che in piazza Bodoni, come in piazza Vittorio, ci siano ancora queste orribili piramidi in cemento: ma non doveva toglierle l’assessore Curti?». La promessa c’era, ma pare che l’intervento sia slittato - ancora una volta - a settembre. E speriamo che anche in piazza Bodoni vengano tolte le brutte piramidi.
Ma torniamo a via Carlo Alberto. A settembre partirà il cantiere che costerà un milione e mezzo. E, dopo sei mesi, la via sarà pronta a trasformarsi in isola pedonale. E il parcheggio di piazza Bodoni? Come si raggiungerà? «Dovremo cambiare un po’ la viabilità delle vie che confinano con il garage sotterraneo - ha detto Sestero -, per esempio l’ultimo tratto di via Pomba diventerà a doppio senso».
EMANUELA MINUCCI
Da La Stampa
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