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mercoledì 22 luglio 2009

LECCE - Porto Cesareo, via gli ecomostri sul mare

Porto Cesareo, via gli ecomostri sul mare:
le ville saranno ricostruite in aree diverse
Accordo Regione-Comune contro gli abusivi. Il progetto riguarda i beni edificati entro 300 metri dalla costa


LECCE — Sarà la madre di tutte le battaglie contro l’abu sivismo edilizio a Porto Cesa reo. La stanno preparando Re gione e Comune che pensano ad un’azione a tenaglia con tanto di strumenti program matori mirati a limitare e, in qualche caso, anche a cancel lare i danni al paesaggio co stiero provocati negli ultimi decenni di corsa dissennata al mattone. Il metodo sarà detta to dai Piani di intervento per il recupero territoriale (Pirt) che seguiranno la linea della cosiddetta «perequazione ur­banistica», peraltro sponsoriz zata da Legambiente.

L’ACCORDO - I Pirt sono previsti nel Pia no urbanistico territoriale te matico (Putt) e consentono ai Comuni di progettare la riqua lificazione di aree particolar mente pregiate sotto il profilo ambientale. Mitigare per quanto possibile gli effetti del­l’aggressione al territorio è, dunque, l’imperativo categori co per Regione e Comune che dovranno marciare muoven dosi in sintonia. «Da tempo l’amministrazione di Porto Ce sareo ha fatto una serie di pe rimetrazioni finalizzate a delo calizzare le volumetrie non co erenti con i caratteri ecologici e ambientali dell’area», spie ga l’assessora regionale all’As setto del territorio, Angela Barbanente. «A ciò si aggiun ga che il Comune ha in corso la redazione del Pug (Piano ur banistico generale – ndr) e in quell’ambito deve provvedere alle perimetrazioni». Il prov vedimento interessa le case abusive costruite nella fascia dei 300 metri dalla costa che, secondo stime degli uffici co munali, non sono meno di 5.000. Si tratta di edifici non condonati e non condonabili per i quali prima o poi scatte rà l’abbattimento.

LA RICOSTRUZIONE - Ma ai pro prietari sarà data la possibili tà di ricostruire l’abitazione al­l’interno di 13 comparti appo sitamente individuati in zone meno «sensibili». A Porto Ce sareo l’abusivismo ha prodot to danni gravissimi all’am biente, molti dei quali, insana bili. C’è chi ha costruito prati camente nell’acqua, sugli sco gli, sulla spiaggia, sbancando le dune, mosso da una smisu rata frenesia dai micidiali ef fetti invasivi. La perla del turi smo salentino, oltre che per le sue spiagge di sabbia fine e per i suoi caratteristici cordo ni dunali, è conosciuta anche per il gran numero di abusi edilizi, circa 13mila secondo Legambiente, 10mila, invece, per il Comune che fa un con teggio approssimativo basan dosi sulle 8.800 domande di condono presentate entro il 2003. «Le case edificate nella fascia dei 50 metri non sono ovviamente condonabili e quindi si dovrà necessaria­mente provvedere all’abbatti mento, ma si darà comunque la possibilità di ricostruire al trove», fa sapere l’assessore comunale al Demanio, Gino Baldi. «La perequazione urba nistica è una scelta condivisa che verrà portata avanti dalla Regione per ripristinare l’am biente devastato dal cemen to», nota da parte sua il coor dinatore provinciale di Le gambiente, Maurizio Manna.

GLI AMBIENTALISTI - «Siamo in perfetta sintonia con Angela Barbanente – sot tolinea l’ambientalista – e aspettiamo solo che si passi al la pratica». L’assessora Ange la Barbanente conclude: «I Pirt saranno esaminati dalla Regione, poi singolarmente adottati a valle dell’approva­zione del Pug». Stessi sistemi saranno messi in campo an che altrove in Puglia, e co munque nei luoghi più o me no pesantemente interessate dall’abusivismo, come Torre Mileto, a Lesina, e Lizzano, in provincia di Taranto.

Antonio Della Rocca

Da Il Corriere del Mezzogiorno

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