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mercoledì 1 luglio 2009

VENEZIA - Conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle



Veneto. Conversione della centrale di Porto Tolle: via libera della Regione

La commissione valutazione impatto ambientale ha approvato
il progetto. I lavoratori: «Finita l'era delle lungaggini»

VENEZIA (30 giugno) - La commissione Via (valutazione impatto ambientale) della Regione Veneto ha approvato oggi il progetto di conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle.
Lo ha reso noto noto il governatore Giancarlo Galan, secondo il quale la decisione è l'esempio di di quanto una Regione «sappia assumersi le proprie responsabilità».

Il parere favorevole della commissione è stato espresso con alcune prescrizioni. «Sono soddisfatto di quanto deciso - afferma Galan - e proprio per questo desidero sottolineare il merito di una Regione che si assume le proprie responsabilità su questioni decisive, sia dal punto di vista economico e sociale che ambientale».

Lavoratori soddisfatti. I lavoratori Enel di Porto Tolle giudicano positivamente la scelta della Commissione Via di approvare la riconversione a carbone della “loro” centrale. «Si avvicina il momento della più grande opera cantierabile subito in Italia - sostiene in una nota Maurizio Ferro, portavoce del Comitato d'Azione dei Lavoratori della centrale di Porto Tolle - Occasione unica per la crescita delle imprese polesane, che diventeranno più competitive».

Secondo i lavoratori la scelta della Commissione Via regionale va «nella direzione di una politica energetica più responsabile, rispetto alla dipendenza dal gas naturale».

In attesa del decreto della giunta regionale, e poi della firma del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo oggi, sostiene Ferro, si può cominciare a credere che sia finito il tempo delle piccole idee di provincia, delle lungaggini amministrative e degli ostacoli “a orologeria”. «Ora aspettiamo, prestissimo, la delibera della Regione. Grazie Galan perché oggi, dopo oltre quattro anni anni di attesa, si avvicina il momento della grande opera che porterà 350 milioni di euro di indotto per le imprese del Veneto e dell'Emilia Romagna, fino a 3.500 lavoratori in cantiere, 700 posti di lavoro stabili con la centrale a regime e nuove professionalità e occasioni di formazione per la crescita delle imprese polesane».

Dal Gazzettino

1 commento:

byb ha detto...

per non essere più dipendenti dal gas naturale, diventiamo dipendenti dal carbone?
a quando il salto tecnologico verso la ruota azionata da asini e cavalli?