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venerdì 3 luglio 2009
MILANO - Nasce il museo del fumetto a Città Studi
NELL’EX MOTTA DI VIALE CAMPANIA UNA «CASA» PER DYLAN DOG, LUPO ALBERTO E COMPAGNIA
Finazzer: anche le strisce hanno dignità artistica. Il Comune cerca sponsor. Forattini: «Vivrò qui»
Una casa per la Pimpa e Dy lan Dog, il signor Bonaventura e Lupo Alberto. Un tetto per Cipputi, Corto Maltese e le don ne di Manara. Milano avrà il suo Museo del fumetto in viale Campania 12, zona Città Studi, già fabbrica di panettoni Mot ta, poi deposito dei tram Atm e infine palazzo demaniale di smesso, in attesa di rinascita da 50 anni. L’avrà. La casa dei comics nascerà in mille metri quadri, di cui 600 per le esposi zioni e 130 di terrazzo, edificio già dotato di luci, aria condizio nata e caffetteria. «Vogliamo dare dignità culturale a un ge nere che, troppo semplicemen te, è stato considerato mero in trattenimento», osserva l’asses sore alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory. «Stiamo lavo rando con la Fondazione del centenario del fumetto, il Mu seo sta diventando un progetto concreto», aggiunge il sindaco Letizia Moratti.
Il Comune vuo le trovare i partner privati del l’operazione entro settembre. Prima mostra: gennaio 2010. La nona arte. E cent’anni di storie. L’Italia raccontata dal Corriere dei Piccoli e un nuovo modo di vedere il mondo. Colo rato, surreale. Vivo. Milano si assume il compito di dare ai fumetti «una nuova funzione so ciale: il ludico che educa». Met tendo in mostra il Tex Willer di Bonelli e il Diabolik delle sorel le Giussani, le avventure de L’Intrepido e l’anticonformi smo di Linus. Così Finazzer Flory: «Ricorderemo figure sto riche ma anche fumetti impe gnati sul piano sociale».
L’edificio di viale Campania è in ordine. Non va ristruttura to. «Sarà un polo vivo, anzi vivissimo — assicura l’assessore alla Cultura — capace di punge re e stimolare i nostri giovani e animare l’intera zona». L’espo sizione potrebbe essere artico lata in tre sezioni: una sulla sto ria dell’editoria, un’altra sul fu metto come lente che legge e ri flette i cambiamenti dei costu mi e una terza ala dedicata alla vignetta e alla satira. Uno spa zio permanente sarà riservato a Giorgio Forattini, «il maestro dello sberleffo», che giusto ieri ha inaugurato la sua personale a Palazzo Reale: «È il più bel re galo che Milano potesse far mi».
Da questo momento «vi vrò qui», ha annunciato Forattini, in una città che pur trova brutta e sciatta: «Il mio sogno è coprire le facciate di questi palazzi orri bili» con le immagini di co m’erano un tempo, negli anni Trenta. Stile liberty. Una casa a grandissima ri chiesta. Italia Nostra e la Fondazione Franco Fossati lo invoca no da tempo, un Museo del fu metto. A gennaio si era spesa la Moratti: «Ci stiamo lavoran do». Ora c’è l’annuncio ufficia le. Non sarà un Museo civico, ma un polo pubblico-privato. Il Comune mette la sede. Spon sor, associazioni e fondazioni si occuperanno della gestione, personale e servizi. Finazzer lancia un appello: «Gli enti inte ressati si facciano avanti». A settembre si sceglie il progetto. A gennaio si entra in casa.
Armando Stella
Dal Corriere della Sera
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